La Villa Reale di Monza, chiamata anche Reggia di Monza, è un grande palazzo in stile neoclassico realizzato a Monza dagli Asburgo - quale residenza privata - durante la dominazione austriaca del XVIII secolo. Diventato residenza del viceré con il Regno d'Italia Napoleonico, perde sempre di più tale funzione durante il Regno d'Italia dei Savoia, ultimi Reali ad utilizzarlo.

Così nel 1963 venne costituita la Associazione Italiana della Rosa con la finalità di estendere l’amore per la rosa e la sua coltivazione, di creare un roseto con concorsi annuali, stabilire un dialogo a livello professionale e dilettantistico in Italia e all'estero con le diverse associazioni esistenti e con tutti gli appassionati, curare la pubblicazione di un annuario.

I lavori proseguirono per tre anni, senza però impedire che venissero banditi i primi concorsi per eleggere la rosa profumata, la rosa dell’anno, la più bella rosa italiana.
Il primo concorso ebbe luogo nel 1965, eccezionalmente nel mese di settembre. Il premio più prestigioso, quello del profumo, fu vinto dall’olandese Jan Leenders, che cavallerescamente chiamò “Monza” la sua “creatura”, di un bel color rosa tenero e dall’intenso profumo.
Un breve cenno merita questo premio particolare. I Concorsi Internazionali di Monza furono i primi a istituirlo, per risvegliare l’allora sopito interesse intorno a questo indiscutibile pregio della rosa, una caratteristica un tempo essenziale, ma che nelle rose “moderne” stava scomparendo.
Nonostante la sua già fervente attività, il Roseto Niso Fumagalli venne inaugurato ufficialmente nel 1970 alla presenza di una Madrina d’eccezione: la principessa Grace di Monaco, la quale consegnò personalmente i premi ai rosaisti vincitori di quell’anno.

Vi è poi un settore dedicato a due tra i rosaisti italiani di più antica fama, Domenico Aicardi e Febo Giuseppe Cazzaniga, dove sono raccolte alcune tra le loro rose più famose.
Negli ultimi anni sono state create altre zone interessanti: “Il Giardino Segreto del Profumo“, così chiamata dalla sua creatrice Anna Furlani Pedoja, che racchiude, tra quinte di tasso, numerose varietà profumate, tra le quali “TEODELINDA 96“, un ibrido di tea bianchissimo e profumatissimo creato da Niso Fumagalli nel 1988. Questa rosa fu scelta come emblema della prima Regional European Rose Conference, un convegno internazionale di alto livello tenutosi in Italia nel maggio 1996.
Un altro settore è stato dedicato alle rose che si sono fregiate del premio “Hall of Fame“, a partire dal 1973 fino all’ultima del 2003. Questo prestigioso riconoscimento viene attribuito ogni tre anni, nel corso della World Rose Convention, ed è il risultato dei voti espressi dai soci di tutte le associazioni nazionali di rose che aderiscono alla World Federation of Rose Societies.
A questo link
https://www.airosa.it/companies.asp?id=11&title=Mappa%20del%20Roseto
trovate la mappa del roseto con la possibilità, cliccando sulle voci del menù a sinistra, di visualizzare tutte le rose coltivate nei vari settori.
Nel 2016 fu annunciato lo stop di un anno del concorso a Monza, per "ragioni tecniche" che molto facilmente erano ragioni di bilancio; questa notizia fece presagire una chiusura definitiva del Concorso a Monza.
Infatti il 18 maggio 2020 il Concorso Internazionale delle Rose, sarebbe "rinato" in una nuova location, alle porte di Faenza, organizzato dall’Istituto Scolastico di Agraria Persolino-Strocchi, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'università di Bologna.
Causa Covid il progetto è saltato, e si valuterà se organizzarlo nel 2021.
CHE SFIGA! Era a due passi da casa mia! Ci sarei potuta andare anche in bici, anche a piedi!!!!!
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