venerdì 31 marzo 2017

AGGIORNAMENTO ROSA MUSCOSA

Posto una foto di stamattina della mia muscosa James Mitchell.
Mi pare goda di ottima salute.

mercoledì 29 marzo 2017

ALTRA IDENTIFICAZIONE

Una ulteriore identificazione, di cui sono piuttosto sicura, è quella che riguarda la mia rosa indicata dal n. 42, una floribunda di un bel colore giallo.
Proprio oggi, sfogliando un catalogo di Barni di qualche anno fa (precisamente 2014) ho ottenuto una illuminazione, cioè ho visto il fiore identico a quello della mia: Spot Light (Barni, 2011).
Mi sembra molto peculiare e indicativa la forma dei petali, e proprio su quella mi sono basata. Se poi mi sbaglio, pazienza.

Foto: sopra la foto dal catalogo, sotto la mia rosa.
  

martedì 28 marzo 2017

IDENTIFICAZIONE SICURA?

E' successa una cosa strana. Mi ha preso il pallino delle identificazioni (che sono difficilissime e molto raramente "ci si prende").
Di questa però sono sicura: la mia rosa inglese "Eglantyne" non è affatto una "Eglantyne", bensì una "Harlow Carr", sempre inglese di David Austin.
Ho sempre visto, sia sui cataloghi che su internet, che la rosa "Eglantyne" è in effetti molto più chiara della mia, ma mi dicevo: sarà il nostro sole, sarà l'aria italiana che la rende più scura... invece poi, sul catalogo di David Austin, ho visto che la Harlow Carr è identica alla mia, quindi, l'unica soluzione è: il mio acquisto aveva il cartellino sbagliato!

Nelle foto, da sinistra: la Eglantyne, la Harlow Carr da catalogo Austin, la mia.

    

lunedì 27 marzo 2017

AIUTO IDENTIFICAZIONE ROSA SCARLATTA IBRIDO DI TEA

Mi sono messa in testa di trovare una identificazione più o meno certa per tutte le mie rose. Impresa praticamente impossibile! Però tramite una serie di indizi sto facendo passi avanti. Intanto ho scoperto che quelle acquistate nella grande distribuzione,  derivano più o meno tutte da una stessa serie "standardizzata" di rose un po' vecchiotte, alle quali a volte è stato cambiato nome. Vedi ad esempio la mia n. 30 che di sicuro è una Kronenbourg (Mc Grady, 1965); oppure la n. 14 e la n. 36 sono per forza "Rose Gaujard" (Gaujard, 1957).Sto però letteralmente diventando matta per capire cosa sia la mia n. 44. Riporto qui le foto.

             
Si tratta di una rosa scarlatta, molto rifiorente, il fiore sarebbe adatto anche da essere reciso; sulla pianta dura tantissimo, anche 3 settimane, senza cambiare colore. Non ha profumo. E' solitario, cioè non si tratta di una floribunda.Dalle mie numerosissime ricerche, ho trovato solo due rose che producono fiori molto simili, ma una è una floribunda, l'altra una rampicante!Si tratta di Scarlet Queen Eliabeth (floribunda, di Patrick Dickson, 1963) e di Paul's Scarlet (rampicante, di William Paul and Son, 1916).

Qualcuno può aiutarmi, avendone una simile in giardino? La comprai presso un Eurospin, quindi non deve essere sicuramente un rosaio di gran pregio!

martedì 21 marzo 2017

ROSA EMINENCE

Una carissima amica, a conoscenza della mia passione per le rose, mi ha regalato una piantina, perchè l'ha vista in un vivaio e le è piaciuto il colore. Sono stata contentissima del pensiero, anche se penso di averla doppia: vista così, infatti, sembra proprio una rosa Eminence (Gaujard, 1962), ma a caval donato... Si tratta di quelle rose HT di brevetto un po' vecchiotto, di cui si impadroniscono un po' tutti i rivenditori di piante perchè non costano molto. Ma va bene lostesso!!! Questa fa parte delle rose viola. E visto che ce l'ho doppia, ho deciso che su di lei farò una prova: metterò nella terra del solfato di alluminio (azzurrante, di solito per le ortensie). Vediamo cosa salterà fuori!
Piuttosto, la metterò in un vaso grande, perchè a terra ormai non ho più posto!  E prenderà il n. 49, al posto di una Queen Elizabeth di cui avevo a bizzeffe.

lunedì 20 marzo 2017

PIDOCCHI

Nonostante la stagione pazzerella (ancora molto freddo al mattino e alla sera, mentre di giorno si passano i 20 gradi) le mie rose stanno mettendo dei bei getti e dei bei nuovi rametti.
Ma... allarme! Sono già apparsi LORO, gli esserini verdi, gli afidi, i pidocchi!!!!!! 
Non ci potevo credere, ci sono a malapena le foglie, e già loro sono lì a succhiarsele! E di tutte le misure, da quelli grossi così a quelli appena visibili, e lì in mezzo ne ho visto pure dei bianchi (che siano albini?)
Ho scritto in proposito a Maria Vittori dei Vittori Vivai, la quale, come sempre molto gentilmente, mi ha risposto:
"possibilissimo che ci siano già dei pidocchi...non dare veleni: lavali via con spruzzi di acqua saponata (qualche goccia di sapone per piatti o marsiglia) o infusi vari consigliati dai fanatici del bio: i pidocchi arrivano col vento o portati dalle formiche, che li allevano, e se cadono non risalgono...ma se tu ne lasci qualcuno alle rose non fa tanto danno e arriveranno le coccinelle a mangiarseli!"
Ho chiesto aiuto a Maria anche per un altro problemino che si stava presentando in alcune foglioline giovani di alcuni rosai: apparivano come "accartocciate", o da un lato o da entrambi. (vedi foto)
Maria mi ha spiegato che:
"probabilmente le tue foglioline sono rovinate perché la notte è ancora freddo e hanno avuto dei rallentamenti nello sviluppo quando le temperature sono state troppo basse...la stagione sta dando i numeri e qualche inconveniente è normale."
Trovo ottimi questi consigli e incoraggiamenti, e li condivido con tutti voi!

lunedì 13 marzo 2017

TOUR VIRTUALE

Ho disegnato a mano quella che approssimativamente è la pianta del mio giardino, evidenziando naturalmente solo le rose. Forse le misure non sono esatte, lo è comunque la posizione delle une rispetto alle altre. Ho inserito il tipo di ogni rosaio, scritto a computer, forse il carattere è un po' piccolo e non si capisce bene. Per un "giro completo" basta comunque cliccare tutti i numeri nell'elenco a sinistra, dall'uno all'ultimo, che al momento è il n. 63. I numeri con il doppio bordo si riferiscono a piante in vaso.






venerdì 10 marzo 2017

ROSA MUSCOSA "JAMES MITCHELL"

Un altro omaggio ricevuto da Vittori Vivai il giorno del corso di potatura è stato un "pezzetto" di rosaio della muscosa James Mitchell (Verdier, 1861). Il signor Alberto ci mostrava come poteva avvenire la divisione della pianta per ottenerne delle nuove, e uno dei modi è appunto la divisione della ceppaia. Così ha "rotto" un pezzetto di pianta dalla radice, e io ho chiesto se potevo prenderlo...
Prima di pronunciarmi, ho voluto vedere se teneva (appena giunta a casa l'ho subito interrata). Infatti adesso sembra che stia bene, ha delle gemmine belle lunghe.  Nella foto è quella in primo piano, quella dietro è una botanica molto stentata, che ho preso dal bosco sulle Dolomiti, e al contrario della sua compagna, che non ha faticato a tenere, questa qui si è mezzo seccata. Ha solo una nuova gemma.
Quanto alla muscosa, era un mio sogno poterne avere una, ma la cercavo rifiorente, e questa qui non lo è. Ma fa lostesso, "A caval donato...".
Dal web un breve commento sul rosaio: "Un arbusto vigoroso, denso di foglie e di muschio. Sano. Una rosa non facile da apprezzare, per palati sopraffini, per via dei fiori un po' piccoli, a grappoli di 3/5, di un bel rosa argentato. Una varietà sopravvissuta ai tempi moderni, probabilmente per via dello spettacolare, fortissimo profumo."

E "giusto due parole" sulle rose muscose:
La muscosità consiste in un rivestimento, un “tomento” si dice in botanichese, che interessa alcune parti della rosa. Questo tomento può avere una consistenza morbida, come una fitta peluria, o un po’ rigida come setole, è leggermente “appiccicoso”, ed emana al tatto un piacevole odore di muschio.
La comparsa di questo rivestimento avviene all’improvviso, spontaneamente, è una mutazione del tutto naturale. Un esempio classico è quello di “Quatre Saisons Blanc Mousseux”, una mutazione spontanea (ci dice Laffay, che la introdusse nel suo catalogo intorno al 1835, ma pare sia più antica) di “Quatre Saisons”: in tutto identica alla pianta madre, fatta eccezione per il colore dei fiori, bianchi, ed il tomento che riveste i sepali. Capita spesso, infatti, che alcuni rami della “Blanc Mousseux” subiscano una reversione alla forma originaria.
Ma l'apparizione della muscosità fu un fenomeno che, in passato, interessò soprattutto la Rosa Centifolia. Anche per Rosa x Centifolia esiste, infatti, una mutazione muschiata, la Old Moss, che possiamo considerare se non proprio la prima in assoluto, quanto meno una delle sue più antiche mutazioni muscose. Persino la celebre Chapeau de Napoléon si ritiene sia una mutazione spontanea di una qualche varietà di Rosa Centifolia.

Intorno alla seconda metà dell’800, tuttavia, questo processo cessa di essere spontaneo e casuale e diventa un elemento estetico volutamente ricercato dagli ibridatori. Un'operazione tutt'altro che facile, visto che la Rosa Centifolia, essendo sprovvista di stami, è del tutto sterile. Ma il punto di svolta avviene intorno al secondo decennio dell'800 quando compare per la prima volta, probabilmente presso il vivaio di Jean Pierre Vibert, una forma di Centifolia Muscosa a fiore semplice, e quindi facile da impollinare. Non è un caso che gli ibridatori di questo nuovo tipo di rose furono quasi tutti francesi e, fra di essi, proprio Moreau & Robert, successori di Vibert, furono tra i più prolifici.
Si ritiene che in poco meno di mezzo secolo siano stati creati circa 600 ibridi di Rosa Muscosa. Nei casi estremi, la sperimentazione viene spinta all’eccesso, fino ad ottenere una muscosità densa persino sui fusti che appaiono come avvolti da un manicotto verde e resinoso. Il filone viene totalmente abbandonato nell'ultimo quarto del XIX secolo, forse perché ritenuto ormai troppo stravagante, o di scarso interesse per un pubblico attratto dalle nuove varietà rifiorenti. Le varietà sopravvissute fino ai giorni nostri non superano le 40.

Le rose muscose hanno ancora oggi numerosi estimatori tra gli appassionati e il grande pubblico ne è piacevolmente affascinato.

mercoledì 8 marzo 2017

ROSE ACQUISTATE ONLINE

Ho tentato l'avventura dell'acquisto di rose online... e devo dire che mi è andata bene. Sono molto soddisfatta. Da un po' di tempo ero alla caccia di tre rose un po' particolari, che non ho trovato nei miei soliti vivai. Allora ho cercato online, e alla fine mi sono rivolta al vivaio "La Campanella", che è risultato l'unico ad avere a disposizione due delle tre rose che cercavo (tutte e tre proprio non le aveva nessuno!).
Le tre rose in questione sono: Serratipetala, cinese (Valfray, 1912), Sibelius, ibrido di moschata (Lens, 1984), e Fimbriata, ibrido di rugosa (Morlet, 1891). A dire il vero il vivaio "La campanella" le ha in catalogo tutte e tre, ma al momento è sprovvista della Serratipetala. Allora ho ordinato le altre due a radice nuda, che sono arrivate tramite corriere nel giro di due giorni, cioè ieri. Stamattina e oggi pomeriggio ho provveduto a interrarle, e vedremo i risultati.
Piccola sorpresa: nel pacco, oltre alle piante e alle istruzioni per la loro manutenzione, c'era anche un simpatico libro edito dalla Piccola Casa Editrice "La campanella". Si tratta del titolo "Rose d'autunno", di Enza Torrenti in collaborazione con Anna Maria Sgarabottolo, e che ho già iniziato a leggere. Da quanto ho potuto capire, la co-autrice è anche la titolare dell'azienda "La Campanella". Ci sono numerose foto, alcune artistiche, imperniate però sul tema delle rose nel periodo autunnale, quindi ricchezza e grande varietà di cinorrodi.
Dalla copertina: 
"Ci sono giardini, come quello all'italiana, in cui l'alternarsi delle stagioni è rigorosamente lasciato da parte per dare spazio a siepi di sempreverdi, vialetti di ghiaia, a statue e scalini in pietra, volti a creare un luogo immobile e immutabile che si sottragga al tempo e in cui la natura subisca le minime variazioni possibili rispetto alle stagioni. Viene dato poco spazio a colori, a fioriture, al fluire della vita e al suo eterno rinnovarsi. E' bello, invece, che i giardini si aprano al volgere delle stagioni, che siano osmotici nei confronti della vita e del suo respiro. L'autunno lasciato libero di entrare in giardino ha una bellezza tutta da scoprire. I suoi giorni sono caratterizzati soprattutto da una luce dorata, venata di sottile malinconia e percorsa in mille particolari dal presentimento della stagione invernale che si avvicina: qualche foglia che comincia ad accartocciarsi, le giornate che si fanno più corte, una leggera nebbia mattutina che vela l'aria... Questa atmosfera, sospesa tra lo splendore dell'estate e la malinconia per l'inverno che arriva, si ritrova spesso nelle pagine di poeti, scrittori e giardinieri appassionati. In questo giardino le rose hanno, come sempre, un ruolo da protagoniste."

venerdì 3 marzo 2017

NUOVO ANNO!

E' iniziato marzo! E vedo con vergogna che da novembre non posto più niente... D'altronde, in questo periodo, le rose dormivano, c'era proprio poco da dire.
Sabato 18 febbraio ho frequentato un corso di potatura delle rose presso il Vivaio Vittori, e mi sono trovata molto bene. Il corso è stato tenuto dal sig. Alberto e dalla figlia Maria. Abbiamo avuto una prima parte teorica, al coperto, dove i due insegnanti ci hanno mostrato, dopo le regole di base valide per tutte le rose, la potatura sulle diverse tipologie di rose: cespugliose moderne, arbustive, antiche.
Ho fatto incetta di rametti tagliati per tentare delle talee (in particolare di due rosai che mi interessavano: una muscosa, la James Mitchell, e la Veilchenblau), e ho preso anche dei cinorrodi, in particolare della Belle Sultane. Ho già preparato il tutto (semi e talee), vedremo se ne uscirà qualcosa.
Dopo la prima parte teorica, ci siamo trasferiti in vivaio, all'aperto, e abbiamo continuato lì la dimostrazione.
Il vivaio Vittori è bello adesso che le piante sono ancora ferme, figuriamoci in maggio...
I nostri insegnanti ci hanno anche consegnato una dispensa su come potare le rose, e un prospetto dei trattamenti e concimazioni annuali delle rose.
Quest'ultimo lo pubblico (a destra).
Durante la settimana successiva, sono riuscita a potare da sola tutte le mie rose, e ho fatto seguire un trattamento antifungino con poltiglia bordolese, come consigliato.
Poi ho rivoluzionato un po' le cose nel mio giardino, anche perchè da Vittori ho acquistato cinque nuovi rosai: Baron Girod de l'Ain (ibrido rifiorente), Stanwell Perpetual (ibrido di pimpinellifolia), Rhapsody in Blue (floribunda), Pink Grootendorst (ibrido di rugosa), Hanabi (rampicante).
Per ora ho messo a terra solo la Baron, tanto sono tutte in vaso. Devo finire di spostare rose più vecchie per far posto alle più nuove.