martedì 31 maggio 2016

IL PROFUMO DELLE ROSE

Su questo argomento penso ci sarebbero da scrivere fiumi e fiumi di parole... Il profumo di una rosa è una caratteristica importante quanto la sua forma o il suo colore, cioè l'aspetto estetico. Intanto, dalla mia esperienza, posso dire che la stessa rosa profuma in modo diverso nei vari momenti della giornata, e a seconda del tempo: alcune rose vogliono il calore per sprigionare al massimo il proprio profumo, altre la frescura. Ho notato differenze anche nel corso delle diverse stagioni. Inoltre occorre ricordare che ognuno di noi ha un "naso" diverso, e quindi una sensibilità diversa. Quello che a qualcuno può sembrare un odore fruttato, ad altri può fare un effetto diverso. 
Un articolo apparso circa un anno fa su una rivista scientifica online, annunciava la scoperta dell'enzima del profumo delle rose. Si chiama RhNUDX1 e agisce nel citoplasma delle cellule situate nei petali dei fiori, dove  genera il geraniolo monoterpene, una sostanza fragrante che costituisce la parte principale dell'olio di rosa. In futuro, i botanici potrebbero essere in grado di sfruttare il gene RhNUDX1 per rinfocolare i profumi accattivanti di questi bellissimi fiori. Infatti le rose sono state incrociate nel tempo soprattutto allo scopo di migliorare i tratti estetici, e il profumo, che era una volta forte, nel corso delle varie generazioni è andato indebolendosi.
Sul sito http://www.compagniadelgiardinaggio.it/ ho trovato una interessantissima classificazione dei profumi delle rose (un po' di tempo fa ne erano stati riconosciuti circa una trentina). Ecco qua.

Le fragranze tipiche delle rose sono: la old rose (o di rosa antica, anche se con questo termine si definisce la fragranza tipica delle damascene, in quanto le rose antiche comunque profumano in modo diverso tra loro! le galliche, le alba e le damascene sanno di old rose ma in maniera diversa! ), la tea ( o tè, simile a quella di un pacchetto di tè verde cinese appena aperto); seguono il muschio (esattamente il mosco, inteso come sentore dolce/amaro che un tempo si ricavava dal cervo) nella rosa si sprigiona dagli stami e non dai petali, come per gli altri profumi; la mirra (che la percepiamo come anice); i fruttati, e qui le rose mostrano la loro capacità di mimare i profumi di altri fiori o piante (come quelle della famiglia delle rosacee, tipo le mele/pere/lamponi/fragole/albicocche/pesche, o delle myrtacee, come il guava, o delle rutacee, come il limone, o delle oleacee, come il lillà ), solitamente i profumi fruttati non sono dominanti, ma mischiati ai quattro precedenti.

Ci sono poi i toni/sfumature di profumo, che si mischiano a quelli principali della rosa, dandogli quindi sfumature differenti; non sono sempre percettibili, in quanto, essendo appunto non dominanti, risentono ancor di più del clima  ricordiamo che i profumi delle rose, e dei fiori in genere, si sviluppano al meglio tra i 20 e 25 gradi con clima non ventoso e umido); possono essere o i cinque (con le loro varianti "interne") elencati sopra (quindi una rosa può profumare di mirra con un sottofondo old rose, per esempio, vedi la Constance Spry), o altri ancora, e possono odorare di chiodi di garofano (solitamente dagli stami), di mughetto, di violetta, di mela, di banana, di mandorla, di legno, di vino dolce ecc...
La famosissima Isaac Pereire è molto profumata, ma sa di old rose la maggior parte delle volte, saltuariamente (quando il sole picchia sui petali) allora sprigiona il suo forte profumo che sa di lampone!

Ci sarebbero altre due profumazioni secondarie: quelle miscellanee, dove quasi nessuna componente risalta in maniera particolarmente percettibile (e nelle inglesi, appunto avendo discendenze molto miste, può essere particolarmente vero, vedi le descrizioni auliche tipo "bouquet fruttato" o "sentore mielato", vedi le varietà Summer Song o la sua mutazione Carolyn Knight ) e la foetida (sì, proprio così, infatti piace decisamente più agli insetti che a noi esseri umani).


Se pensate che ogni sentore principale (con le sue varianti) può mescolarsi ai toni in maniera differente, si capisce perchè le profumazioni delle rose possono essere così molteplici e variabili, decisamente MERAVIGLIOSE nella loro complessità!!!!!!!!!

Nelle foto, le mie rose più profumate: dall'alto la rossa scura n. 19, ancora non identificata, la Double Delight, la Monica Bellucci, la Buccaneer, la bianca non identificata n. 10, la color rosa non identificata n. 12.

lunedì 23 maggio 2016

FULL IMMERSION IN UN MONDO DI ROSE

...ovvero meglio del Paese delle Meraviglie

Come c'era da aspettarsi, non ho potuto mancare all'appuntamento del "Porte Aperte" ai Vivai Vittori. Giornata splendida, con un po' di vento che non faceva altro che spandere meglio nell'aria i soavi profumi delle rose... insomma, un pomeriggio in un mondo incantato, una evasione che... ci voleva!
Mia intenzione, poi, era di fotografare in modo ordinato i rosai che più mi avessero colpito, annotando a parte il nome per poter pubblicare il tutto in modo razionale. E invece... la mia speciale accompagnatrice under8, rosofila in erba, si è impossessata del telefono, ha iniziato a fotografare spasmodicamente qualunque cosa, e il risultato è stato sì un sacco di foto, ma di pochissime rose posso riferire il nome... Metterò quelle che ricordo in questo post, per le altre basterà cliccare qui e si aprirà la pagina con tutte le foto.
Il risultato di questa speciale giornata è stata la mia presa di coscienza di una cosa che, probabilmente, sentivo già dentro in modo indefinito, e cioè che... sono stufa delle rose ibridi di tea! Qualche segnale l'avevo già dato con il mio ultimo acquisto, l'ibrido di pimpinellifolia, niente di più lontano dall'eleganza delle moderne ibridi di tea. Ma ieri ho visto che le mie preferenze andranno sempre di più verso le galliche, le antiche, le botaniche, le muscose, le rugose... mi sono innamorata della "Belle Sultane" (foto), rosa gallica di inzio '700, il cui nome deriva da una storia straordinaria, che qui riporto (cfr. https://www.flickr.com/photos/37797486@N06/9126308283).
La storia inizia in Martinica, verso il 1780, dove due bambine, Joséphine e sua cugina Aimée, si recano presso una veggente per farsi predire il futuro. La veggente predice per entrambe un destino straordinario:la prima sarà più che regina e l'altra deterrà un immenso potere come sovrana nascosta di un palazzo che non potrà mai lasciare.
La predizione si avvera: Joséphine diventerà moglie di Napoleone e imperatrice dei Francesi mentre Aimée vivrà un'avventura incredibile. Al ritorno in Martinica da un viaggio in Francia ,la nave che la riporta in patria è catturata dai pirati e la ragazza viene rapita, venduta come schiava bianca in Algeria e infine offerta al Sultano di Costantinopoli, Abdoul Hamid. Da quel momento la sua vita si svolgerà tutta nell'harem dove Aimée, detta “Nakchidil”, acquisterà un potere silenzioso ma enorme, prima come favorita del vecchio sultano, poi del suo successore e infine, come madre adottiva di un terzo sultano, diventando la cosiddetta "Sultane Valide" (o Regina Madre)

Questa rosa, una gallica risalente al XVIII secolo, introdotta nel 1810 dal giardiniere André Dupont nel giardino dell'imperatrice Joséphine, la Malmaison, venne dedicata dalla stessa Joséphine, a Aimée Dubuc de Riverie, la bambina sua compagna di giochi che, attraverso vicende straordinarie, divenne una delle più potenti sultane dell'Impero Ottomano.

Altri rosai ammirati ieri e di cui ricordo il nome: la rosa verde, nome scientifico "Rosa chinensis viridiflora" e la "Variegata di Bologna" (purtroppo le foto sono un po' sfuocate) .
Poi la muscosa "Chapeau de Napoleon" (a destra), diverse rugose di cui ho fotografato anche le foglie, la bellissima cascata viola della "Veilchenblau".
Nel vivaio sono stata catturata da una rosa di Carruth, neanche tanto recente, ma diversa dalle solite ibride di tea: si chiama Hanabi, è una rampicante di taglia ridotta, che, mi ha detto Maria Vittori, potrei tenere anche in vaso visto che ormai ho finito il posto a mia disposizione. Non mi dispiacerebbe affatto! (a destra).
E infine... l'acquisto che non poteva mancare. L'inglese di David Austin "Lady Emma Hamilton", rosa-ramato. Bellissima!



martedì 17 maggio 2016

NEWS SULLE ROSE OTTENUTE DA SEME


Le mie roselline nate la scorsa primavera continuano fare progressi.



Ora sono fiorite quelle che ho indicato con le lettere B e C. La B è bianchissima, candida, però senza profumo. La C è rosso vivo, anche lei senza profumo.

Inoltre, è pronto il bocciolo della rosellina piantata e nata questa primavera. Veramente veloce!

Mi viene da ridere se penso a quanto tengo a queste piantine, perchè sono il frutto di passione ed esperimenti da parte mia. Se fossero le piantine nate ad un ibridatore professionista, di sicuro le avrebbe già buttate! Non hanno infatti caratteristiche particolari nuove, non hanno profumo, non sono assolutamente resistenti alle malattie...
Ma sapete quanto ci vuole perchè una nuova varietà venga immessa sul mercato? Sei -sette anni!
E vista la difficoltà di creare varietà con caratteri assoluti di novità, si punta ormai sul miglioramento delle qualità esistenti, quindi su una fioritura più lunga, una maggiore vigoria, una migliore resistenza alle malattie, un colore più brillante o più stabile, un profumo più intenso... Ogni anno nascono in tutto il mondo migliaia di nuove varietà, e di queste alcune decine vengono selezionate e messe in commercio, dopo essere state classificate e denominate. Ogni seme, anche se proveniente dallo stesso frutto, darà luogo ad una pianta diversa dalle altre. Le giovani piante, nate da febbraio in poi, dopo circa tre mesi fioriscono. A questo punto è già possibile iniziare la selezione, giudicando in base ai caratteri elencati prima. Le piantine che non presentano caratteristiche di novità, di resistenza, ecc., vengono eliminate. Riprodotte in seguito su diversi portainnesti, vengono sottoposte ad una lunga serie di prove, in serra e in pieno campo. Alla fine, dalle decine di migliaia di esemplari nati da una semina, si ricavano 4 o 5 varietà da mettere in commercio.

venerdì 13 maggio 2016

Quante rose!

Desidero ringraziare tutti gli amici che mi hanno inviato le foto delle loro rose. Le ho raccolte nelle pagine "Le vostre foto", e ne ho già riempite quattro! Continuate a spedirmene!!!
Tutte le rose dei vostri giardini sono belle; se si trovano lì, significa che le avete cercate, piantate, curate, e quindi per voi sono importanti. Non è necessario che siano rose pregiate, o antiche, o profumatissime. Anche la piccola rosellina in vaso, se la amate, è degna di nota.
Vedo dalle statistiche di questo blog, che qualcuno mi segue anche da molto lontano... sono forse degli amanti delle rose che si trovano oltre oceano? Mi piacerebbe entrare in contatto con queste persone, anche solo per uno scambio di foto. Vi aspetto!

Rose e vigneti

Nelle nostre campagne, ma non solo in Italia, e a quanto mi risulta in tutto il mondo, è uso da sempre piantare una rosa alla testa dei filari di viti. Non mi ero mai chiesta il motivo di tale usanza; anzi, nella mia ingenuità, l'avevo attribuita ad un tocco di gentilezza e di romanticismo che i contadini, al di sotto della loro rude scorza, avrebbero voluto dare ai propri campi. Anche perchè, a ben guardare, questi rosai sono sempre molto ben tenuti e curati; spesso non se ne vedono due di colore uguale, o, ancora, sono tutti dello stesso colore... segno che il coltivatore ha impiegato un certo senso artistico nell'allestimento.
Invece, ho scoperto, come si suol dire, l'acqua calda: un motivo c'è, ed è strettamente utilitaristico, altro che romanticismo!
Il fatto è che le rose si ammalano delle stesse malattie delle viti, ma si ammalano prima: rappresentano quindi un campanello di allarme, in seguito al quale i contadini possono correre ai ripari, e trattare i vitigni in tempo per non perdere il raccolto.
Tra le varie patologie che la rosa può segnalare, ci sono l'oidio, la muffa grigia o botrite, il marciume radicale lanoso e il tumore radicale batterico. Tra i parassiti: gli acari (ragnetto rosso e giallo) e la metcalfa.
Oggi, con il mutare delle tecniche agrarie e di allevamento della vite, la messa a dimora delle rose nei vigneti è soltanto l'avanzare di un'antica tradizione. Anzi, oggi i vignaioli più esperti sanno che le cause dell'oidio sono molteplici e spesso differenti per la rosa e la vite... tuttavia il mio augurio è che i moderni contadini continuino a tramandare questa usanza colorando le campagne come gentili, romantici giardini.

mercoledì 11 maggio 2016

PORTE APERTE AI VITTORI VIVAI

INVITO DI MARIA VITTORI DEI VITTORI VIVAI:

Anche quest'anno vorremmo farvi provare l'ebbrezza di una full-immersion nel nostro mare-di-rose nel momento di massima fioritura, e quindi apriamo le porte a tutti gli amici ed appassionati

DOMENICA 22 MAGGIO dalle 10,00 alle 19,00 
per una ammaliante
PASSEGGIATA NEL ROSETO

di certo edificante, perché tanta bellezza non può che ispirare positività, ma aggiungendo qualche consiglio, suggerimento, idea 
per il giardino, con le innumerevoli vivaci perenni del VIVAIO CENTROFLORA
e per la cucina, con l'aiuto dei piatti a base di fiori ed erbe dell'OSTERIA 
DON ABBONDIO di Forlì

...rinunciamo solo se arriva un uragano: la pioggia debole e intermittente non ci spaventa!

Vi aspettiamo numerosi come lo scorso anno!!!
I Vittori

NON E' UNA PUBBLICITA' GRATUITA CHE STO FACENDO A QUESTO VIVAIO; E' UN INVITO DISINTERESSATO PER UNA ESPERIENZA CHE GLI AMANTI DELLE ROSE NON DOVREBBERO MANCARE. 




martedì 10 maggio 2016

Tenacia delle rose

Ci sono rose che dimostrano un attaccamento alla vita veramente eccezionale. Ho già raccontato delle peripezie della mia rosa indicata con il n. 4, una ibrido di tea rosso scuro, dai fiori molto profumati. Nella sua vita ha subito tre trapianti, e non so quante rasature con il tagliaerba. E ogni volta è ricresciuta, e ora fa bella vista di sè nel mio giardino.
Ebbene, una ulteriore prova di questa tenacia l'ha data una rosa nel giardino di mia mamma. Questa primavera mia mamma ha fatto ripulire il giardino (una parte era abbastanza incolta e piante varie avevano proliferato). Il giardiniere ha tolto tutto, in blocco, togliendo anche una rosa. Ebbene, evidentemente era rimasta una radice, ed ecco la povera rosa rispuntata! Auguri!

Tra le mie rose, invece, ieri è fiorita una talea dell'autunno 2014, della quale non sapevo ancora il colore (indicata con il n. 38). E' giallo chiaro, con un profumo leggerissimo. Sono contenta! Mi piacciono le rose gialle, e quest'inverno avevo provato un grande dispiacere quando era morta l'unica gialla ottenuta da seme.

lunedì 9 maggio 2016

E' fiorita una rosa ottenuta da seme

E' la prima delle mie roselline ottenute da seme la scorsa primavera, a fiorire quest'anno (quella che ho chiamato con la lettera A). Si vede come le foglie siano state attaccate dall'oidio, ma la pianta ha resistito, grazie anche alle cure prodigate, e ha prodotto questo bocciolo. Uno dei primi post pubblicati in questo blog, era proprio sulla semina delle rose, e conteneva tre link a siti che spiegano esaurientemente il procedimento. Lo ripeto di seguito brevemente.
A partire già dalla fine di agosto, e per tutti i mesi di settembre, ottobre, anche novembre, si raccolgono i cinorrodi quando sono maturi, cioè belli rossi o arancioni. Poi si tengono in un luogo fresco e asciutto fino a gennaio circa. Allora si possono aprire, si prelevano i semi, e li si puliscono. Io li ho anche lavati in acqua + una piccolissima parte di acqua ossigenata, perchè non si sviluppino muffe. 
Quando sono in acqua, si può anche già fare una prima scelta: i semi che galleggiano sono quelli non fecondati, e quindi si possono buttare. Poi ho messo i semi rimasti in un contenitore da frigor, (quindi chiuso con il coperchio) posandoli su alcuni fogli di scottex umidi. Ogni tanto cambiavo lo scottex e, se necessario, rilavavo i semi. Dopo circa due mesi, i semi cominciano ad aprirsi, a mostrare la radichetta. Ho preparato dei bicchieri di plastica forati in fondo (basta usare un ferretto incandescente). Sul fondo ho messo un piccolo strato di argilla espansa, e sopra del normalissimo terriccio. Con una matita ho fatto un buchetto nel terriccio, profondo al massimo 2 cm., vi ho posato il semino e ho ricoperto con altro terriccio. Dopo poche settimane, esce la piantina. Entro tre mesi la piantina fiorisce. In autunno ho spostato le piantine in vasi più grandi, sempre con terriccio e argilla espansa sul fondo. Purtroppo durante l'inverno diverse piantine non ce l'hanno fatta. Ne sono rimaste sei.

sabato 7 maggio 2016

Una rampicante comune, ma sempre bella



Intanto, non sarebbe corretto, per le rose, parlare di rampicanti. "Per rampicante, infatti, si intende una pianta che è autonomamente capace di arrampicarsi su un sostegno; la rosa, invece, è "sarmentosa", vale a dire con rami lunghi, flessibili, che hanno bisogno di essere legati e guidati su apposite strutture, perchè altrimenti tenderebbero a ricadere per assumere una forma arbustiva o per adagiarsi sul terreno"*. Ciononostante, ormai il termine "rampicante" con riguardo alle rose è entrato nel linguaggio comune.
Il mio acquisto di questa primavera "Pierre de Ronsard" di Meilland è da ritenersi una delle rampicanti più conosciute e coltivate. Tuttavia, continua ad affascinare. Non per niente, sta già suscitando l'ammirazione del vicinato...

*da Sublime Rosa - V. Barni, C. Medici


venerdì 6 maggio 2016

Identificazione quasi certa: mini polyantha

La mia zietta Anna mi ha proposto di identificare questa rosellina. Secondo lei è una rosa che non si trova quasi più nei nostri giardini, quindi dovrebbe essere abbastanza vecchia. I fiori sono molto piccoli, circa 3-5 cm., rossi come si vedono nella foto. Dopo qualche ricerca, penso di aver capito "chi sia": dovrebbe trattarsi della rosa polyantha Morsdag, (F.J. Grootendorst, 1949). Descrizione da internet: "Piccola Rosa polyantha con fiori cerosi a forma di ranuncolo color rosso medio. Vegetazione fitta, scura, con foglie allungate e strette. Portamento abbastanza compatto. Rifiorenza eccellente". Tra l'altro, è una delle due talee che sto cercando di fare in acqua, e sembra che stia mettendo radici.
Le Polyantha sono letteralmente rose “a molti fiori”, dal greco poli=molti e anthos=fiore. Originariamente derivati da incroci tra due specie asiatiche (Rosa chinensis e Rosa multiflora), le polyanthas fanno la prima apparizione in Francia nel tardo XIX secolo a fianco degli ibridi tè. Le rose che appartengono a questa varietà hanno la caratteristica di essere molto robuste e di prestarsi per vari impieghi come creare siepi, decorare bordi di strade, parchi ed essere coltivate anche in vaso. Queste piante creano cespugli di altezza contenuta e sviluppano moltissimi fiori raggruppati in mazzi nei colori bianco, rosa e rossa, e foglioline piccole.

giovedì 5 maggio 2016

L'ERBA DEL VICINO...

...è sempre più verde.
Con tutte le rose che ho, vorrei sempre averne delle altre ancora. Mi piace moltissimo questa rosa qua, che si trova nel giardino di una casa disabitata, in vendita, poco distante da casa mia.



 Si tratta di una rampicante profumata. L'ho fotografata sia sulla pianta, che recisa (ne ho preso una...). Quella nella foto è in vaso da 5 giorni, ed è ancora bella come il primo giorno! E profuma! Cercherò di ricavarne una talea.

mercoledì 4 maggio 2016

Buone notizie sul fronte OIDIO

Sono contenta! Sembra proprio che l'ultimo trattamento che ho fatto alle rose contro l'oidio, cioè quello a base di acqua-bicarbonato-olio-sapone, abbia avuto successo. Se vi ricordate, lo scopo di questo trattamento non era tanto quello di curare l'infezione (a quello ci pensa il solfato di rame), quanto di impedire che le spore della muffa si diffondessero. A quanto posso vedere stamattina, le foglie più nuove delle piante non sono contaminate, sono belle pulite. 
Oggi dovrei comunque ripetere il trattamento con il solfato. Infatti (cito da un sito internet) "la loro esecuzione [dei trattamenti a base di solfato di rame] dovrà proseguire per tutto il periodo in cui le condizioni climatiche si presenteranno favorevoli allo sviluppo della malattia, tenendo conto che di solito ciò accade orientativamente durante la stagione primaverile o durante quella autunnale. Gli interventi dovranno avere, nei periodi citati, una cadenza di circa 8-15 gg."

Nella foto, un bel fiore della n. 34, l'ibrido di pimpinellifolia Golden Wings.

martedì 3 maggio 2016

HELP! COSA SARANNO?

Ho già parlato dei semi di rosa acquistati online, di come il loro aspetto mi fosse apparso strano e del tutto nuovo rispetto ai semi di rosa da me già visti.
Di questi semi piantati in febbraio, ne sono germogliati più della metà, e il loro aspetto non mi convince affatto. Insomma, che piantine saranno mai queste?!?!?!?


Non sono come questa che vedete qui sotto, di cui sono sicura: un seme di rosa ho piantato, e una rosa ne è nata!



lunedì 2 maggio 2016

Pimpinellifolia

Sabato 30 aprile e ieri, domenica 1 maggio, al Vivaio Bulzaga di Faenza era organizzato l'evento "PRIMO MAGGIO A PARLAR DI ROSE: Tecniche, cure e concimazione"; per l'occasione su ogni rosa c'era lo sconto del 20%. Io mi sono "buttata" su un acquisto un po' fuori dalle (mie) righe: ho infatti comprato una rosa botanica, la mia prima del genere, nella fattispece l'ibrido di pimpinellifolia "Golden Wings" (Shepherd, 1956).
E' veramente diversa dalle solite ibride di tea: intanto ha un portamento abbastanza scomposto. I fiori sono molto grandi, semplici, e profumati, ma non il solito profumo di rosa antico.
Questa una descrizione che ne ho trovato in internet: "fiori giallo oro, grandi, quasi semplici, con stami giallo brunato, prodotti con abbondanza sia isolati che a gruppi, molto profumati. Sempre in fiore questa pianta, che ha foglie verde chiaro e produce bacche aranciate in autunno. Buona per qualsiasi giardino".
Sarà quindi buona anche per il mio, dove occupa il posto n. 34.
Le pimpinellifolia fanno parte delle Rose Botaniche, tra le quali sono state classificate circa 160 specie del genere "Rosa" (Rose originarie) che si sono evolute costituendo le basi di migliaia di mutazioni naturali e di mutazioni controllate dall'uomo (ibridi).

domenica 1 maggio 2016

PARLIAMO DI... PACCIAMATURA

Il tempo piovoso di questo periodo è una vera e propria manna per le erbacce infestanti. Per quanto ci si adoperi per toglierle, strapparle, sradicarle, due giorni dopo riappaiono lì, più belle che mai. Ovunque nel giardino, e anche ai piedi delle rose. Qui noto soprattutto il convolvolo, che con grande entusiasmo tenta di abbarbicarsi sui rami delle mie adorate rose.
Per combattere tutto ciò, si può ricorrere alla pacciamatura, cioè alla collocazione, ai piedi delle piante, di uno strato di materiale organico a lenta decomposizione, come paglia, corteccia di pino, ecc., dopo aver regolarmente concimato e zappettato il terreno.
Ho chiesto consiglio, su questo argomento, a Maria Vittori dei Vittori Vivai, che, sempre molto disponibile e gentilissima, mi ha così risposto:
"La pacciamatura non è "necessaria" ma consigliabile per evitare un'eccessiva crescita di infestanti, e perché aiuta anche a tenere più umido il terreno, però non va fatta con la torba (che si utilizza solo nelle miscele di terriccio e in grado diverso a seconda del grado di acidità richiesto dalle piante...che
per le rose è molto basso!).
Per la pacciamatura si usano materiali come il lapillo vulcanico 10/14 o la corteccia, ma non sono molto efficaci se sotto non metti un telo apposito per la pacciamatura, che tiene buio il terreno in modo da non far crescere l'erba - contro la gramigna ci sono addirittura dei teli appositi perché quella s'infila dappertutto lo stesso.
Quindi, se non pensi di piantare sotto le rose delle piante vivaci perenni o altre essenze che si sostituiscano alle erbacce, e vuoi evitare di rovinarti con le spine ogni volta che devi pulire, puoi acquistare la giusta metratura di telo pacciamante e sistemarlo seguendo alcune semplici regole, e poi coprirlo con la pacciamatura di decorazione.
La cosa più importante da fare è tenere innaffiate nel modo giusto le Rose, e in generale le piante, che hai messo giù da poco: fidati della pioggia solo quando è stata sufficientemente abbondante e considera che non hanno ancora radici abbastanza estese per cercare acqua da sole...quindi almeno una volta a settimana, quando farà più caldo e sarà partita la vegetazione, fai un'abbondante innaffiatura."