lunedì 22 gennaio 2024

SEMBRA QUASI UNA PEONIA

Ops, stamattina ho fatto un guaio.

Sapete quando siete presi da un tale desiderio di possedere una cosa che vi piace tantissimo, che non riuscite proprio a farne a meno?

Ecco, ho visto su Facebook il post di una amica che ha pubblicato la foto di questa rosa










l'immagine mi ha colpito al cuore e ho pensato che dovevo avere questa rosa. Ho cercato su diversi vivai italiani e stranieri (un vivaio italiano ce l'avrebbe in catalogo ma al momento ne sono sforniti, peccato). L'ho trovata in un vivaio tedesco e l'ho acquistata, a radice nuda.

E allora, il guaio dov'è?

E' che semplicemente non ho il posto dove metterla!!!

Ora quando arriverà a radice nuda, dovrò piantarla nel giro di un paio di giorni al massimo, il tempo di tenerla un po' in acqua per farla riprendere bene.

Mumble mumble, urge che mi inventi qualcosa... 

Idee???

Intanto vediamo di che rosa si tratta: si chiama "Souvenir de Trelasé", è una rosa ibrido di rugosa, una tipologia di rose che mi hanno sempre attirato e affascinato, anche se non a tutti fanno questo effetto (ad esempio al mio amico Marc Alberici non piacciono). Io le trovo stravaganti in confronto alle altre rose, ma affidabili, profumatissime, facili da replicare sia per talea che con il seme. Adoro le righine sulle foglie.

Lo scorso anno avevo ricavato una cinquantina di semenzali, la maggior parte dei quali però si sono rovinati con l'alluvione. Ne avevo ancora una quindicina dell'anno precedente e ho provato a metterli in vendita, ma nessuno li ha richiesti... sono rose troppo di nicchia secondo me, non hanno nulla a che spartire con le rose che piacciono ai non esperti, cioè quelle "papagnone" (come dice M. Vittori) che hanno un miliardo di petali e la cui rozzezza supera spesso la bellezza.

Tornando a palla a questa rugosa nella foto, devo dire che la trovo speciale. Questa la descrizione che ne dà il Vivaio "La Rosa del Borghetto":

"Souvenir de Trélazé è un ibrido di Rosa Rugosa ottenuto da una semina spontanea nei vivai Delaunay. Ha il tipico fogliame dalle profonde venature delle altre varietà della famiglia delle rugose. I grandi fiori semi-doppi, da rosa a rosso cremisi, sono arricchiti da una moltitudine di stami gialli e bianchi al centro, tanto da far sembrare Souvenir de Trélazé una peonia! Fiorisce ripetutamente fino ai primi freddi, dedicata alla città di Trélazé sul confine sud-est di Angers, Francia."

Ebbene, non è' un amore?

venerdì 19 gennaio 2024

UMANESIMO NATURALISTA

Un bell'articolo di CARLO PAGANI, che condivido:

"Circolano in giro parolone grosse come umanesimo naturalista, messaggio straordinario assolutamente da condividere ma da spiegare. Occorre creare una consapevolezza della necessità dell’uomo d’oggi rispetto a quello di mezzo secolo fa, del bisogno necessario di natura, di verde di bellezza. I ritmi, i luoghi, le attività di ogni giorno della moderna società, ci allontanano sempre di più dalla natura. Serve coinvolgere e responsabilizzare le persone, entusiasmarle, riavvicinarle, favorire i contatti con le piante, il giardino, la campagna, serve far capire che la natura è vita, linfa vitale per ognuno di noi. E’ un’altra missione del giardiniere, oltre a crescere le piante serve far crescere le persone, anche solo raccontando un fiore, una rosa! 

Un’occasione buona per avvicinarci alla Tea Clipper (in foto), una mirabile creazione di David Austin risalente al 2006. Una rosa inglese che incarna la bellezza in tutte le sue manifestazioni. Il colore albicocca vivo cattura per la tessitura e la sua intensità, gli occhi si fermano davanti a tanto incanto e il naso è obbligato ad avvicinarsi per l’intensa fragranza di mirra, tè e frutta di agrumi. Pochissime le spine e ottimamente resistente alle malattie. Creata all’epoca per festeggiare il centenario della morte Frederick Horniman il cui nome è legato al celebre Museo Horniman a Forest Hill, Londra, contenente reperti storici da tutto il mondo."


Ho sentito un richiamo forte leggendo la spiegazione che Carlo Pagani ci dà di "umanesimo naturalista": la missione del giardiniere, e io sottolineo anche del rosaista, è anche di trasmettere la passione per una pianta, un fiore, la passione nel coltivarle e nel farle nascere seguendone tutto il loro corso di vita.

E' quello che sto cercando di fare io da quando ho deciso di creare questo blog: spargere come semi, attorno a me, l'amore per i fiori e per le rose in particolare.

Lo scorso anno organizzai una iniziativa che mi ha dato una bella soddisfazione. Contattai una maestra referente della scuola materna del mio paese, a cui spiegai qual era la mia proposta: invitare i bimbi della scuola a venire, in una mattina di novembre, a visitare il mio roseto e a prelevare dei cinorrodi direttamente dalla pianta. Poi avrei insegnato loro a vernalizzare gli acheni e a far nascere le piantine.



Questa attivissima maestra rimase entusiasta della mia proposta e riuscì a creare un progetto, accettato dal Consiglio di Istituto. Quindi una mattina di metà novembre i bimbi della scuola materna, accompagnati dalle maestre, vennero a casa mia e uno alla volta prelevarono, con le forbici da bimbo che gli fornii, tanti cinorrodi. Ricordo che questi bimbi furono bravissimi: quelli che in quel momento non raccoglievano cinorrodi se ne stavano seduti su coperte imbottite che avevo preparato, e si passavano i miei semini vernalizzati nei sacchetti per vedere come appariva la radichetta, oppure guardavano con ammirazione i piccoli semenzali che erano già nati nei bicchierini da caffè che uso io.

Spiegai ben bene come aprire i cinorrodi, come vernalizzarli e trasferirli nei vasetti. E ci riuscirono! Alla festa di fine anno scolastico poterono vendere i semenzali che i bimbi avevano allevato. Una bella soddisfazione!