martedì 31 maggio 2016

IL PROFUMO DELLE ROSE

Su questo argomento penso ci sarebbero da scrivere fiumi e fiumi di parole... Il profumo di una rosa è una caratteristica importante quanto la sua forma o il suo colore, cioè l'aspetto estetico. Intanto, dalla mia esperienza, posso dire che la stessa rosa profuma in modo diverso nei vari momenti della giornata, e a seconda del tempo: alcune rose vogliono il calore per sprigionare al massimo il proprio profumo, altre la frescura. Ho notato differenze anche nel corso delle diverse stagioni. Inoltre occorre ricordare che ognuno di noi ha un "naso" diverso, e quindi una sensibilità diversa. Quello che a qualcuno può sembrare un odore fruttato, ad altri può fare un effetto diverso. 
Un articolo apparso circa un anno fa su una rivista scientifica online, annunciava la scoperta dell'enzima del profumo delle rose. Si chiama RhNUDX1 e agisce nel citoplasma delle cellule situate nei petali dei fiori, dove  genera il geraniolo monoterpene, una sostanza fragrante che costituisce la parte principale dell'olio di rosa. In futuro, i botanici potrebbero essere in grado di sfruttare il gene RhNUDX1 per rinfocolare i profumi accattivanti di questi bellissimi fiori. Infatti le rose sono state incrociate nel tempo soprattutto allo scopo di migliorare i tratti estetici, e il profumo, che era una volta forte, nel corso delle varie generazioni è andato indebolendosi.
Sul sito http://www.compagniadelgiardinaggio.it/ ho trovato una interessantissima classificazione dei profumi delle rose (un po' di tempo fa ne erano stati riconosciuti circa una trentina). Ecco qua.

Le fragranze tipiche delle rose sono: la old rose (o di rosa antica, anche se con questo termine si definisce la fragranza tipica delle damascene, in quanto le rose antiche comunque profumano in modo diverso tra loro! le galliche, le alba e le damascene sanno di old rose ma in maniera diversa! ), la tea ( o tè, simile a quella di un pacchetto di tè verde cinese appena aperto); seguono il muschio (esattamente il mosco, inteso come sentore dolce/amaro che un tempo si ricavava dal cervo) nella rosa si sprigiona dagli stami e non dai petali, come per gli altri profumi; la mirra (che la percepiamo come anice); i fruttati, e qui le rose mostrano la loro capacità di mimare i profumi di altri fiori o piante (come quelle della famiglia delle rosacee, tipo le mele/pere/lamponi/fragole/albicocche/pesche, o delle myrtacee, come il guava, o delle rutacee, come il limone, o delle oleacee, come il lillà ), solitamente i profumi fruttati non sono dominanti, ma mischiati ai quattro precedenti.

Ci sono poi i toni/sfumature di profumo, che si mischiano a quelli principali della rosa, dandogli quindi sfumature differenti; non sono sempre percettibili, in quanto, essendo appunto non dominanti, risentono ancor di più del clima  ricordiamo che i profumi delle rose, e dei fiori in genere, si sviluppano al meglio tra i 20 e 25 gradi con clima non ventoso e umido); possono essere o i cinque (con le loro varianti "interne") elencati sopra (quindi una rosa può profumare di mirra con un sottofondo old rose, per esempio, vedi la Constance Spry), o altri ancora, e possono odorare di chiodi di garofano (solitamente dagli stami), di mughetto, di violetta, di mela, di banana, di mandorla, di legno, di vino dolce ecc...
La famosissima Isaac Pereire è molto profumata, ma sa di old rose la maggior parte delle volte, saltuariamente (quando il sole picchia sui petali) allora sprigiona il suo forte profumo che sa di lampone!

Ci sarebbero altre due profumazioni secondarie: quelle miscellanee, dove quasi nessuna componente risalta in maniera particolarmente percettibile (e nelle inglesi, appunto avendo discendenze molto miste, può essere particolarmente vero, vedi le descrizioni auliche tipo "bouquet fruttato" o "sentore mielato", vedi le varietà Summer Song o la sua mutazione Carolyn Knight ) e la foetida (sì, proprio così, infatti piace decisamente più agli insetti che a noi esseri umani).


Se pensate che ogni sentore principale (con le sue varianti) può mescolarsi ai toni in maniera differente, si capisce perchè le profumazioni delle rose possono essere così molteplici e variabili, decisamente MERAVIGLIOSE nella loro complessità!!!!!!!!!

Nelle foto, le mie rose più profumate: dall'alto la rossa scura n. 19, ancora non identificata, la Double Delight, la Monica Bellucci, la Buccaneer, la bianca non identificata n. 10, la color rosa non identificata n. 12.

lunedì 23 maggio 2016

FULL IMMERSION IN UN MONDO DI ROSE

...ovvero meglio del Paese delle Meraviglie

Come c'era da aspettarsi, non ho potuto mancare all'appuntamento del "Porte Aperte" ai Vivai Vittori. Giornata splendida, con un po' di vento che non faceva altro che spandere meglio nell'aria i soavi profumi delle rose... insomma, un pomeriggio in un mondo incantato, una evasione che... ci voleva!
Mia intenzione, poi, era di fotografare in modo ordinato i rosai che più mi avessero colpito, annotando a parte il nome per poter pubblicare il tutto in modo razionale. E invece... la mia speciale accompagnatrice under8, rosofila in erba, si è impossessata del telefono, ha iniziato a fotografare spasmodicamente qualunque cosa, e il risultato è stato sì un sacco di foto, ma di pochissime rose posso riferire il nome... Metterò quelle che ricordo in questo post, per le altre basterà cliccare qui e si aprirà la pagina con tutte le foto.
Il risultato di questa speciale giornata è stata la mia presa di coscienza di una cosa che, probabilmente, sentivo già dentro in modo indefinito, e cioè che... sono stufa delle rose ibridi di tea! Qualche segnale l'avevo già dato con il mio ultimo acquisto, l'ibrido di pimpinellifolia, niente di più lontano dall'eleganza delle moderne ibridi di tea. Ma ieri ho visto che le mie preferenze andranno sempre di più verso le galliche, le antiche, le botaniche, le muscose, le rugose... mi sono innamorata della "Belle Sultane" (foto), rosa gallica di inzio '700, il cui nome deriva da una storia straordinaria, che qui riporto (cfr. https://www.flickr.com/photos/37797486@N06/9126308283).
La storia inizia in Martinica, verso il 1780, dove due bambine, Joséphine e sua cugina Aimée, si recano presso una veggente per farsi predire il futuro. La veggente predice per entrambe un destino straordinario:la prima sarà più che regina e l'altra deterrà un immenso potere come sovrana nascosta di un palazzo che non potrà mai lasciare.
La predizione si avvera: Joséphine diventerà moglie di Napoleone e imperatrice dei Francesi mentre Aimée vivrà un'avventura incredibile. Al ritorno in Martinica da un viaggio in Francia ,la nave che la riporta in patria è catturata dai pirati e la ragazza viene rapita, venduta come schiava bianca in Algeria e infine offerta al Sultano di Costantinopoli, Abdoul Hamid. Da quel momento la sua vita si svolgerà tutta nell'harem dove Aimée, detta “Nakchidil”, acquisterà un potere silenzioso ma enorme, prima come favorita del vecchio sultano, poi del suo successore e infine, come madre adottiva di un terzo sultano, diventando la cosiddetta "Sultane Valide" (o Regina Madre)

Questa rosa, una gallica risalente al XVIII secolo, introdotta nel 1810 dal giardiniere André Dupont nel giardino dell'imperatrice Joséphine, la Malmaison, venne dedicata dalla stessa Joséphine, a Aimée Dubuc de Riverie, la bambina sua compagna di giochi che, attraverso vicende straordinarie, divenne una delle più potenti sultane dell'Impero Ottomano.

Altri rosai ammirati ieri e di cui ricordo il nome: la rosa verde, nome scientifico "Rosa chinensis viridiflora" e la "Variegata di Bologna" (purtroppo le foto sono un po' sfuocate) .
Poi la muscosa "Chapeau de Napoleon" (a destra), diverse rugose di cui ho fotografato anche le foglie, la bellissima cascata viola della "Veilchenblau".
Nel vivaio sono stata catturata da una rosa di Carruth, neanche tanto recente, ma diversa dalle solite ibride di tea: si chiama Hanabi, è una rampicante di taglia ridotta, che, mi ha detto Maria Vittori, potrei tenere anche in vaso visto che ormai ho finito il posto a mia disposizione. Non mi dispiacerebbe affatto! (a destra).
E infine... l'acquisto che non poteva mancare. L'inglese di David Austin "Lady Emma Hamilton", rosa-ramato. Bellissima!