venerdì 12 dicembre 2025

PIANTARE ROSE IN TERRENO SECCO E ASCIUTTO

Se hai intenzione di piantare una rosa in un luogo asciutto come contro un muro o dove il terreno è sabbioso e si asciuga rapidamente, è bene tenere presente che è sempre meglio piantare ad almeno 50 cm di distanza dal muro. I muri di mattoni assorbono l'umidità e questo avrà sicuramente ripercussioni sulla rosa appena piantata. Forse non direttamente in inverno, ma quando arriva l'estate può rappresentare una questione di vita o di morte per la tua rosa. 

Questo è quello che faccio nel mio giardino secco circondato da muri: pianto rose a radice nuda in vasi in modo che il loro primo anno possano far crescere un grande apparato radicale sano. In autunno poi le pianto in modo che finiscano nel terreno con una bella zolla solida. Mescolo il compost nella buca ove la pianterò per trattenere l'umidità e inserisco anche un tubo nella buca. Il tubo mi assicura di poter annaffiare facilmente la rosa perchè l'acqua va direttamente verso le radici e non defluisce. Quando la rosa è ben radicata tiro fuori il tubo. 

Se non si pianta contro un muro ma il terreno è comunque asciutto, è meglio piantare le rose in vaso oppure coltivarle prima in vaso. Quando ritieni  che la pianta sia pronta per essere messa in terra, consiglio di mischiare nella buca del compost organico e di utilizzare di nuovo un tubo in posizione per innaffiare la rosa in modo regolare in primavera ed estate. Metti sempre uno spesso strato di compost come pacciame (foglie secche, corteccia…) per evitare che il terreno si secchi.




REGISTRAZIONE DI UN NOME E/O DI UNA NUOVA VARIETA'

Grazie alle indicazioni dell'amico F.F., stamattina ho provato ad accedere al sito del MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY.

Per prima cosa, per non perdere inutilmente tempo ad orientarmi all'interno dei numerosi link, ho sfruttato la chat online con un operatore, e ho chiesto come devo procedere per registrare sia il nome di una nuova rosa sia una nuova varietà. L'operatore mi ha gentilmente risposto così:

Per il deposito del marchio  sono previste 3 modalità di deposito:

deposito postale presso Mimit - ufficio italiano marchi e brevetti presso via delle quattro fontane 22-00184 roma

deposito cartaceo presso camera di commercio https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/deposito-titoli-di-proprieta-industriale/modulistica-per-il-deposito-cartaceo

deposito telematico https://servizionline.uibm.gov.it/deposito-online-new/pubblica/index.html accedendo con spid cie o cns

i costi 101 per il deposito comprensivo di una classe di nizza https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/marchi/caratterisctiche-del-marchio/classificazione-internazionale-dei-prodotti-e-dei-servizi-classificazione-di-nizza-2025

48 euro di marca da bollo

34 euro per ogni classe aggiunta a partire dalla seconda https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/tasse-e-tariffe

se vuole fare una ricerca di anteriorità per vedere se il nome è già presente in banca dati https://www.uibm.gov.it/bancadati/ https://www.tmdn.org/tmview/#/tmview

Se lei vuole depositare prima il nome deve fare un deposito denominativo che sarebbe il testo, se lei vuole depositare la rappresentazione grafica può depositare un marchio figurativo.

Sono allora entrata nel sito https://servizionline.uibm.gov.it/deposito-online-new/pubblica/index.html, per procedere occorre fare l'accesso tramite SPID o CIE. Una volta entrati occorre inserire i propri dati personali, poi si sceglie il menù "Servizi" che fa entrare in questa schermata:











non ho continuato oltre perchè al momento non ho ancora deciso cosa potrei iscrivere, comunque il processo mi sembra abbastanza intuitivo, immagino si dovrà cliccare su "Deposita", in Gestione Depositi si potrà controllare se ci sono omonimie, e infine si andrà su Pagamenti per chiudere la pratica. Come mi ha detto F.F., occorrono circa 4 mesi per avere risposta di registrazione avvenuta. 

domenica 7 dicembre 2025

SUGGERIMENTO PER UN REGALO ORIGINALE

Regalare una rosa? Ma dov'è l'originalità?

In realtà vi dimostrerò il contrario.

Infatti lo scorso anno e la scorsa estate ho avuto due richieste simili, che mi hanno fatto tantissimo piacere.

La cara amica Loredana già da tempo mi chiedeva di ibridare una rosa che voleva dedicare alla sua mamma. Mi aveva detto che la desiderava rossa. Finalmente la scorsa primavera 2024 ho pensato di aver ottenuto la rosa giusta per lei. Gliel'ho proposta e a lei è piaciuta tanto, quindi ha accettato. In estate ho quindi provveduto a innestarla e per fortuna nel febbraio 2025 ho visto che almeno un innesto di questa varietà era riuscito. Loredana non vedeva l'ora di averla, ma anche gli innesti hanno bisogno di un certo tempo per maturare. Quindi è solo ora, in dicembre, che ho giudicato che la pianta fosse in grado di affrontare una spedizione  e gliel'ho inviata. A radice nuda.

La rosa è questa:













e sarà battezzata "Rosa Mimma d'Agostino".

E' una rosa moderna, frutto dell'incrocio 

BENJAMIN BRITTEN X MME. HECTOR LEUILLOT

quindi ha sangue di rosa inglese e di rosa ibrido di tè (in questo caso, un ibrido di tè molto antico).

Loredana ha ricevuto la pianta proprio ieri, e non è passato che un giorno, che già mi ha fatto una nuova richiesta. Ha deciso di dedicare una rosa ad una sua cara amica, la cui storia è molto triste. Purtroppo si tratta di una bellissima ragazza, Nunzia, che è stata portata via da un brutto e aggressivo tumore. E' volata in cielo a giugno 2025 e Loredana ha regalato alla madre la rosa Eustacia Vye" di David Austin. Ma ora vorrebbe una rosa originale da dedicare a Nunzia, e desidererebbe che avesse tra i colori: rosa acceso - fucsia - albicocca. Ho pensato velocemente alle rose già pronte in vivaio, e ai semenzali che sono nati questa primavera. Mi è venuto in mente un semenzale che ha già 3 anni, ha portamento di piccola rampicante e fiori bianchi e rosa acceso, ma purtroppo non profuma e Loredana l'ha scartata per questo motivo.

Poi finalmente l'illuminazione: in vivaio ho già pronte tre piante innestate di questo mio semenzale:

e dopo averla vista Loredana ha esultato: è proprio la rosa che stava cercando. E' molto profumata, non è molto alta, e soprattutto ha i colori che cercava. E poco dopo averla vista ha già deciso il nome: "Scent of a Special Soul Nunzia's Rose". 

Questa varietà è nata dall'incrocio:

TOPAZIO X MALABARISTA.

Quanto prima la spedirò a Loredana.

Ho esordito questo posto dicendo che ho avuto due richieste simili. Infatti nel luglio scorso sono stata contattata da un ragazzo, F.F., che mi ha rivolto una richiesta simile a quella di Loredana ma con qualche differenza. Anche lui era alla ricerca di una rosa nuova, non ancora sul mercato, da regalare alla sua fidanzata. E non solo desiderava regalargliela, ma voleva anche registrare la rosa in modo da tutelarne il nome che le avrebbe dato.

F.F. ha sfogliato il mio catalogo virtuale e, dopo essere rimasto indeciso tra alcune varietà, alla fine ha scelto questa:














Avendone già pronte due piante, gliele ho inviate entrambe, a radice nuda. Questa rosa è figlia dell'incrocio:

IMPERATRICE FARAH x WOLLERTON OLD HALL

Il fiore è molto profumato.

Ma F. F. non si è fermato qui: già in agosto, infatti, in attesa che le piante fossero pronte per essere inviate, ha provveduto alla registrazione. Questa parte è interessante, non l'ho mai sperimentata. 

Ha fatto tutto in autonomia collegandosi al sito uibm.mise.gov.it, e ha compilato la domanda di privativa di nuova varietà vegetale. Ha inserito il nome (che non è il nome della fidanzata, ma un nome che ha un richiamo affettivo per entrambi) e si è registrato. La registrazione dura 10 anni, è costata circa 100 Euro, e protegge il nome (solo il nome, però rimane il certificato). La durata dell'iter è stata di circa 4 mesi, quando ha avuto la conferma della registrazione sono anche arrivate le piante.

Grazie a F.F. ho imparato una procedura che forse mi servirà in futuro.

venerdì 5 dicembre 2025

ROSE RITIRATE DI DAVID AUSTIN - AGGIORNAMENTO

Grazie alla segnalazione di Paola, ho potuto aggiornare il file in cui ho riportato le rose di David Austin attualmente in commercio in Europa, quelle solo in UK, e quelle ritirate dal mercato.

Continuate pure a commentare con le vostre esperienze riguardo alle Rose Inglesi. Grazie!




Susan Williams-Ellis



Lady Emma Hamilton





Benjamin Britten












Thomas à Becket

mercoledì 3 dicembre 2025

LE ROSE DEI PIONIERI

Nel lontano 2022 ebbi l'onore di collaborare con LoMar Radio, una web radio gestita da due ragazzi eccezionali, Lorenz e Martin, e feci una serie di puntate sulle rose.

Mi è tornata in mente l'ottava e ultima puntata, il cui argomento fu scelto da Lorenz, e che fu la puntata che mi dette più soddisfazione, in quanto dovetti impegnarmi in delle ricerche approfondite scoprendo alcuni aspetti di cui non ero a conoscenza prima.

Il titolo era:

LE ROSE DEI PIONIERI

Questa sarà una puntata particolare, non parleremo di varietà di rose particolari, ma delle rose in America, sia quelle autoctone, cioè originarie del luogo, sia quelle importate dai navigatori prima e dagli immigrati successivamente.

Ora vi chiedo di immaginare una scena: siamo all’11 ottobre 1492, giovedì, a bordo della caravella Santa Maria comandata da Cristoforo Colombo. C’è grande fermento a bordo: l’equipaggio è stanco e scoraggiato, si teme che non si arriverà mai da nessuna parte e si chiede di tornare indietro. Verso sera ci sono però diversi segnali positivi: passAno accanto alle caravelle in mare diversi oggetti fra cui un giunco, un bastone, un ramoscello fresco. Soltanto la vicinanza di una terra emersa poteva giustificare questi ritrovamenti. Il ramoscello si rivela essere un ramo di rosa, carico dei suoi frutti – i cinorrodi – rossi. Quindi sappiamo già da questa precoce testimonianza, che in America c’erano rose autoctone, che più tardi verranno studiate e catalogate.

Facendo un salto di più di un secolo, incontriamo il signor Edward Winslow, uno dei fondatori della colonia di Plymouth nel 1620,che ci parla di "un'abbondanza di rose, bianche, rosse e damascene, singole ma dal profumo dolce".

Il Capitano John Smith, quello di Pocahontas per intenderci, scrisse che gli indiani della Valle del Fiume James piantavano rose selvatiche per abbellire i propri accampamenti e villaggi, facendo così della rosa uno degli arbusti più coltivati a scopo ornamentale del continente.

Ma quali potevano essere queste rose autoctone? Le rose originarie del continente americano non sono moltissime in realtà e le vediamo nelle foto.

La rosa selvatica Americana più importante è la Rosa Virginiana, che fu la prima ad essere inserita nella letteratura europea. Ricordiamo  poi la Rosa Setigera, la rosa Carolina, la rosa Woodsi (foto sotto), la rosa Californica e la Rosa Palustris di cui vediamo i cinorrodi, solo per nominare quelle più diffuse. Tutte queste rose botaniche producono in autunno bellissime cascate di cinorrodi, e probabilmente l’equipaggio di colombo, in ottobre, le vide così, cariche di bacche rosse e arancioni.





Facendo un altro saltino nel tempo, incontriamo William Penn, inglese, il fondatore della Pennsylvania, che giunse per la prima volta in America nel 1682. Vi ritornò nel 1699, e sappiamo che in questo secondo viaggio portò con sè 18 cespugli di rose, e parlò sia della loro bellezza che dei loro poteri curativi nel suo libro Book of Physics.

Il nome delle rose che il signor Penn portò con se non ci è dato sapere, ma possiamo congetturare, incrociando i dati che ci sono rimasti sulle rose presenti nei più antichi giardini del Nuovo Mondo, che più o meno potevano essere in questo gruppo, che chiameremo Rose dei Pionieri: 

ROSE DEI PIONIERI

Rosa Laevigata

Rosa Gallica Versicolor (Rosa Mundi)

Rosa Gallica Officinalis (rosa del farmacista)

Rosa Damascena

Rosa Alba

Rosa Centifolia

Rosa Richardii (foto sotto)








Sono tutte rose botaniche o comunque ibridi di botaniche. Infatti parliamo del 1699, un’epoca in cui in Europa non si conosceva ancora l’arte dell’ibridazione ad opera dell’uomo per ottenere nuove specie. Si conoscevano, invece, da molti secoli, i metodi di propagazione, e cioè tramite talea o tramite divisione delle ceppaie.

Gli statunitensi, ancora oggi, sono grandi amanti delle rose, tanto che nel 1981 l’allora presidente Ronald Reagan la proclamò ufficialmente Fiore Nazionale in una grande e sentita cerimonia. Questa passione per le rose deriva sicuramente dal fatto che per molti, la rosa che ci si portava nella nuova nazione, era un pezzetto della casa che si lasciava al di là dell’oceano.

Oggigiorno si stanno rivalorizzando i giardini più antichi giunti fino a noi. Uno di questi è il giardino di Wyck, di proprietà della famiglia Haines. Wyck è una delle case più antiche di Philadelphia, risale al 1690. Il suo giardino invece risale, per come è stato progettato, al 1820, ed è rimasto al suo stato originario quanto a disposizione. Molte varietà di rose che si credevano perdute sono invece state ritrovate proprio nel giardino di Wyck. Si tratta naturalmente di rose antiche o botaniche. In questo giardino si parte ai primi di maggio con la fioritura della Rosa Spinosissima, che è una specie botanica, e si finisce in ottobre con la fioritura della Rosa Moschata, di cui vi ho parlato nella scorsa puntata (e vedete le foto).









La rosa più antica presente nel giardino di Wyck è la rosa Alba Semiplena. Questa varietà infatti risale a prima del 1629 e si pensa che sia la rosa bianca della casata degli York durante la guerra delle due rose in inghilterra. Si tratta di una rosa estremamente profumata, che in autunno si carica di una gran quantità di cinorrodi. Un'altra rosa molto antica è la Pink Leda, una rosa damascena sicuramente portata dai pionieri (foto sotto).















La rosa invece più utile nel giardino di Wyck è la rosa Gallica Officinalis, conosciuta anche come "Rosa del Farmacista". La famiglia Haines quasi sicuramente ne utilizzava i petali per fare il tè, ma anche per creare rimedi per le malattie dello stomaco, per il mal di gola, eruzioni cutanee e problemi agli occhi. Un'altra rosa coltivata a Wyck è la rosa Celsiana (chiamata anche "Germantown Rose"), i cui petali rosa brillante venivano mischiati al tabacco per pipa. Germantown (letteralmente: "città tedesca") è un'area a nord-ovest di Filadelfia negli Stati Uniti. Fondata da famiglie di quaccheri mennoniti tedeschi nel 1683 come paese indipendente, fu assorbita nel 1854 dalla città di Filadelfia.









La ricerca a caccia delle rose portate dai pionieri ci porta ora nel Far West, alla fine del così detto ‘Oregon Trail‘, la pista dell’Oregon che tra il 1841 e il 1869 fu la via privilegiata per le carovane di pionieri che si trasferivano verso Ovest alla ricerca dell’oro e di una vita migliore.

I pionieri, uomini e donne coraggiosi che intraprendevano lunghi viaggi in territori per lo più sconosciuti, partivano con il sogno di potere presto costruire una nuova casa e, intorno ad essa, un nuovo giardino. Tra i pochi bagagli che il piccolo carro consentiva di portare con sé, c’erano sempre semi: piccole speranze di prosperità che venivano custodite con cura. Molte sono le storie di donne, soprattutto, che portavano anche fiori e rose, spesso custodite all’interno di una patata per garantirne la sopravvivenza grazie al rilascio di sostanze nutritive e umidità. Dopo la costruzione della nuova dimora, le rose venivano piantate vicino alla porta e alle finestre, per poter godere della loro bellezza e del loro profumo il più possibile. Anche se la maggior parte delle abitazioni costruite dagli uomini e dalle donne della frontiera sono ormai scomparse, la presenza di rose antiche su terreni abbandonati indica che quelli, con ogni probabilità, erano i poderi conquistati con sacrificio da una di queste coraggiose famiglie ed è in queste aree dismesse che i rose rustlers, i cacciatori di rose, vanno in missione per ritrovare le varietà portate ad Ovest dai pionieri.

E ci sono giunte anche alcune storie di questi pionieri.

Siamo nel 1852 sull’Oregon Trail.

Il colera ha reclamato un’altra vittima. Immergendo dolcemente i fini capelli nell’acqua di un ruscello, una madre sta battezzando la figlioletta prima di seppellirla. Un ragazzino di 4 anni, il fratello, osserva attentamente la scena e infine chiede: madre, perché stai mettendo dell’acqua sulla sorellina? Serenamente la madre risponde: la sto preparando per darla a Dio per un angelo. Al mattino, i carri della carovana ripartono lasciandosi dietro un’altra piccola tomba. Alcuni mesi dopo, giunti finalmente nella nuova terra, la madre sta piantando una piccolissima pianta di rosa portata da casa, il suo pezzettino di speranza e bellezza custodito gelosamente. La madre annaffia la piantina e al vederla il figlio le chiede: mamma, darai anche quella rosa a Dio per un angelo?

Quella rosa era la Rosa Mundi (foto sotto).











Elizabeth Matheny Hewitt, di Yamhill County, Oregon, portò a ovest una semplice rosa rosa (la Sweetbriar, foto sotto) molto simile alla nostra rosa selvatica nativa. Questa rosa tenne così bene che uno degli uomini di famiglia si lamentò tranquillamente, mentre lo strappava da un campo, "Vorrei che Elizabeth non l'avesse fatto". Ironia della sorte, quando la famiglia ha individuato la tomba di questo gentiluomo molti anni dopo, era stata ricoperta dalla rosa Sweetbriar di Elisabeth.








Rose e cimiteri vanno insieme. I primi coloni ritenevano che "il meglio che abbiamo deve essere per i nostri morti". Molte rose antiche sono sopravvissute grazie all'incuria benigna nei cimiteri dei pionieri.

La famiglia Hunsaker era stata una delle prime famiglie ad emigrare. Si erano trovati così bene che hanno scritto a casa per incoraggiare il resto dei famigliari a venire a ovest. Nel 1852, il resto degli Hunsaker, inclusa la loro figlia Josephine, arrivò a Oregon City. Essendo cattolici, mandarono Josephine in un collegio gestito da suore vicino a Fort Vancouver, appena a nord di Portland.

Quando tornò a casa all'inizio dell'inverno, Josephine e l'intera famiglia contrassero la febbre di montagna o il tifo. Il dottor John McLoughlin, responsabile di tutti gli insediamenti del nord-ovest, venne a fornire la sua assistenza personale. Portò con sé un regalo speciale per Josephine: un ramo di una rosa dal suo giardino di Fort Vancouver.

Sperava che l'avrebbe rallegrata, ma lei e suo fratello Horton morirono in primavera. La loro madre addolorata piantò la rosa dietro le loro tombe dove fiorisce ancora.

Purtroppo la storia di questa rosa è andata perduta per anni. Falciata anno dopo anno, era quasi scomparsa quando Nancy Wilson, la curatrice della McLoughlin House (foto sotto), scoprì la storia e salvò la rosa nel Lone Fir Cemetery di Portland. La rosa di Josephine è un damascena autunnale rosa brillante, autunnale significa che fiorisce due volte l'anno.



martedì 2 dicembre 2025

STUDIANDO I CATALOGHI DI DAVID AUSTIN - ROSE "RITIRATE"

Il mio post precedente, quello sulle rose "ritirate", ha attirato l'attenzione di diversi amanti delle rose.
Ho quindi voluto approfondire la questione partendo dalle cultivar di David Austin, avendo in mano ancora un suo catalogo cartaceo che mi ha aiutato nella ricerca (è un catalogo 2017-2018, l'unico che ho salvato quando è venuta l'alluvione nella nostra zona). Ho inoltre utilizzato il sito HelpMeFind e alcuni gruppi Facebook di amanti delle rose. (foto sotto: Eglantyne)





















Ho potuto quindi, con diversi confronti, stilare le liste contenute nel documento per il quale metto il link (il mio blog non mi permette di caricare file in fomato .pdf).
Non ritengo che la mia ricerca sia corretta al 100%, possono esserci errori di distrazione, trascrizione, errori nelle fonti da cui ho attinto. Ma penso che si avvicini alla verità per un buon 90%. Immagino anche che siano rimaste fuori delle cultivar, magari tra le più vecchie e sconosciute.

Ho suddiviso così la mia lista:
- Rose di David Austin per il mercato Europeo (catalogo 2025) escluso UK
- Rose di David Austin presenti nel catalogo 2025 UK e non in quello europeo (qui ci sono solo alcune Rambler)
- Rose di David Austin "ritirate" nel corso degli anni.

(foto sotto: Summer Song)























Sperando che la mia fatica sarà gradita e apprezzata anche da altri, mi farà piacere se vorrete lasciarmi le vostre osservazioni.

lunedì 1 dicembre 2025

LE ROSE "RITIRATE"

Nel Regno Unito ormai è comune sentire parlare di varietà di rose "ritirate", piante la cui produzione è stata interrotta e che diventano sempre più difficili da trovare in vendita. Ma perché gli ibridatori ritirano le piante dal mercato e cosa dovresti fare se succede alle tue rose preferite?

"Ci sono due motivi principali per cui un vivaio potrebbe voler abbandonare una varietà", afferma Michael Marriott (foto sotto), esperto di rose di fama mondiale. "Innanzitutto perché non è più considerata adatta al giardino, principalmente perché è troppo suscettibile alle malattie. E in secondo luogo perché le vendite sono troppo scarse perché sia ​​commercialmente sostenibile".











Paul Constantine di David Austin Roses parla delle ragioni che hanno portato al ritiro di diverse cultivar. "Alcune delle nostre varietà potrebbero essere definite fuori produzione", afferma. "Sono varietà che semplicemente non hanno superato la prova del tempo". "Varietà come Corvedale (Ausnetting - foto sotto) e Cordelia (Ausbottle) sono meno tipiche dello stile classico di David Austin, quindi hanno meno appeal tra i giardinieri", afferma. "Altre sono state semplicemente soppiantate da varietà più performanti che hanno conquistato il cuore dei giardinieri negli ultimi anni".









E' però necessario fare una distinzione tra le rose la cui produzione è stata interrotta e quelle ancora disponibili, ma in quantità notevolmente ridotte. "Questo perché i nostri test in corso hanno dimostrato che non soddisfano più i nostri attuali standard per l'introduzione varietale, e non vorremmo che i giardinieri continuassero ad acquistarle con le elevate aspettative di una rosa David Austin e rimanessero delusi". "Con un livello di cura maggiore da parte di giardinieri dedicati ed esperti, disposti a fare il possibile, potrebbero davvero dare ottimi risultati", afferma Paul. "Quindi coltiviamo e vendiamo solo piccole quantità, e le presentiamo con una nota di cautela per chi le acquista."

Tuttavia, alcune varietà sono state ufficialmente ritirate dal mercato nel Regno Unito, tra cui A Shropshire Lad, Francine Austin e William Morris. Quando abbiamo chiesto ai nostri lettori su Instagram quali varietà di rose rimpiangono, tra le loro preferite ci sono Munstead Wood, Jude the Obscure e Lady Emma Hamilton (foto sotto). Gli appassionati di rose condividono ancora talee di queste varietà ormai fuori produzione.













"Come breeder", afferma Paul, "valutiamo la pianta nel suo complesso, inclusi vigore, salute, forma e il fascino e l'eleganza unici che hanno caratterizzato la visione di David Austin di una rosa inglese. Quando una varietà di rosa non raggiunge gli standard in uno qualsiasi di questi aspetti rispetto ad altre provenienti dal programma di breeding, dobbiamo valutare attentamente se possiamo ancora consigliarla con sicurezza ai nostri clienti".

Jenny Barnes (foto sotto), capo giardiniera di Cottesbrooke Hall, nota per la sua abilità nel coltivare rose in splendide forme scultoree, ha spiegato nella sua recente masterclass per Gardens Illustrated: "Tendiamo a farci guidare dai coltivatori di rose. Sanno il fatto loro; investono molto tempo, impegno, denaro e ricerca per realizzare queste cose".


"Se la rosa che desideri è stata ritirata dal mercato, probabilmente c'è una valida ragione", aggiunge. "Il clima sta cambiando, la situazione sta cambiando, parassiti e malattie stanno cambiando. Puoi sicuramente provare a trovarla altrove, ma noi tendiamo a cercare altrove".

venerdì 28 novembre 2025

LA NECESSITA' DI PRESERVARE LE ROSE

Noi esseri umani siamo ossessionati dalla storia. La nostra storia definisce chi eravamo, chi siamo e chi saremo. Oggi è la storia di domani. Vogliamo sapere chi erano i nostri antenati, cosa amavano, come vivevano e anche come sono morti. Ci piacciono i mobili antichi, l’arte antica in quanto ci danno uno sguardo sul passato, sui gusti di chi ci ha preceduto, ma ci collegano anche al presente. 

Alla fine del 19° secolo le rose antiche erano all’apice della loro popolarità. Quel secolo ci ha dato innumerevoli squisite varietà di rose non rifiorenti, ma più tardi anche varietà rifiorenti derivanti dalle Bourbon e dalle Tè. Erano ovunque! Dalle lussuose magioni inglesi ai castelli francesi, ai giardini pubblici, ecc.

Nessuno avrebbe supposto che 50 anni dopo, queste gemme preziose sarebbero andate perdute per sempre. Tuttavia, è proprio quello che è successo. Circa l’85% di tutte le rose antiche è andato perduto ed estinto nel 20° secolo.

Con l’avvento delle rose moderne, come le Ibridi di Tè e le Floribunda, le rose antiche andarono velocemente fuori moda, e in quel momento poche persone realizzarono che tutte queste rose antiche rappresentavano un patrimonio mondiale dell’orticoltura. Quando ci si rese conto della perdita, era già troppo tardi.

Fu solo nella seconda parte del 20° secolo che alcuni attenti amanti delle rose “suonarono l’allarme”, ma migliaia di varietà erano già estinte e perdute per sempre. L’unica cosa che ci è rimasta è la loro descrizione in antichi cataloghi, vecchi disegni e vecchie foto in bianco e nero dai primi anni del 20° secolo.

Lentamente, la gente iniziò a riscoprire le varietà perdute. Se ne trovarono nei cimiteri, in vecchi giardini, in spazi pubblici abbandonati, o perfino in vecchi vivai abbandonati.

Alcune rose ritrovate non sono mai state identificate con certezza, come Fantin Latour Rampicante, Isabella Ducrot o Philippa Pirette. Anche la grande Charles de Mills (foto sotto) o Souvenir du Docteur Jamain sono rose ritrovate, ma queste hanno potuto essere identificate con certezza da persone come Graham Thomas o Walter Branchi. 














Ci sono ancora centinaia di antichi tesori là fuori, aspettano solo di essere trovate e identificate. Cosa non sempre facile, ed è per questo che vecchi cataloghi e descrizioni sono così importanti.

Si potrebbe pensare che l’umanità abbia imparato qualcosa da questa esperienza, ma no, non abbastanza. Rose degli anni Settanta o Ottanta del Novecento vanno estinguendosi perché si pensa che ce ne siano ancora tanti esemplari in circolazione, quando in realtà non è così. Pink Brocade (foto sotto) era una bellissima floribunda ibridata negli anni settanta da Bees in Inghilterra. Il vivaio chiuse ma nessuno vi fece caso. Nel 1990 era estinta, perduta per sempre.










Ecco perché i roseti pubblici sono così importanti. Ecco perché i governi dovrebbero farsi avanti e intervenire per salvaguardare i roseti che contengono rose antiche e rose del 20° secolo. Occorrerebbe fare inventari e cataloghi di ogni giardino pubblico in Europa, USA, Sud America, Australia e Cina per avere un’idea della disponibilità di queste varietà.

E’ un colpo al cuore sentire “questa varietà è stata cancellata o interrotta”. Significa letteralmente che si trova sulla strada verso l’oblio. Specialmente quando i coltivatori di quella varietà proibiscono agli altri rosaisti di coltivarle. Perché? Qual è la ragione? Soldi? Richieste del mercato? Tattiche dell’azienda?

Veramente vogliamo che i nostri nipoti non saranno in grado di coltivare e godere della Munstead Wood o di qualsiasi altra rosa moderna, solo perché siamo troppo pigri per preservarla o troppo occupati con le nostre strategie di mercato?

Meditate su questo, amici.

(Liberamente tradotto dalla pagina FB "Dirk's rose group: For real rose addicts")

lunedì 24 novembre 2025

LA ROSA SARMENTOSA "VALENTINA BORDINI"

Avete voglia di una nuova rosa? C'è quell'angolino nel giardino, in cui una rosa starebbe proprio bene?

Il periodo migliore per interrare nuove rose è proprio l'autunno, da fine ottobre a dicembre, poiché il terreno è ancora caldo e le piante possono sviluppare un apparato radicale profondo prima del freddo invernale.
Novembre, dicembre, gennaio e inizio febbraio rappresentano il periodo migliore, soprattutto su terreni leggeri e su terra leggera, bene drenante.
Attenzione: qualsiasi periodo si scelga, mai piantare su terreni gelati o intrisi di pioggia!

Quindi: ci siamo, date il via alla vostra scelta. Che abbiate cataloghi cartacei o vi mettiate alla ricerca dei numerosissimi cataloghi online dei vari vivai o dei grandi ibridatori, questo è il momento giusto.
Avete bisogno di un consiglio?
Siccome l'autoreferenzialità impera sui social, mi sono detta: e perchè no, autocelebrati un po' anche tu.
Ecco allora che, se non vi dispiace una rosa NON RIFIORENTE, la cui fioritura è però lunghissima (circa un mese), vi consiglio la rosa Sarmentosa VALENTINA BORDINI.
E' in vendita dai Vittori Vivai di Forlimpopoli e si può ordinare a questo link.

La presentazione nella pagina del Vivaio è impressiva:























"Battezzata nel maggio 2019, questa rosa è dedicata ad una appassionatissima e vulcanica blogger romagnola, la nostra solare cliente Valentina Bordini.

Ormai da anni in coltivazione nel nostro roseto dimostrativo, dove i nostri ibridi spontanei più meritevoli vengono testati, è ora ufficialmente inserita nel nostro catalogo di vendita.

Ibrido sarmentoso a grande crescita, ha nuovi rami verde brillante, con radi aculei uncinati e foglie allungate e chiare.

Fiorisce spettacolarmente intorno a metà maggio, in grandi corimbi che da boccioli rotondi ed appuntiti, rosa intenso, si aprono in coppe semidoppie dal bordo rosa che schiarisce man mano sino al bianco, mettendo in evidenza i corti stami giallo-paglia.

Al temine della lunghissima fioritura, dal persistente profumo di miele, iniziano a formarsi i cinorrodi, i cui grappoli decorano la pianta sino alla successiva primavera.

Sanissima e vigorosa, è adatta alla crescita su alberi e grandi reticolati.

Tipologia: plantula trovata in vivaio."


Qui la mia pagina dove parlo del "battesimo" della pianta.










sabato 22 novembre 2025

ANCORA SULLA GALLA DEL COLLETTO

Torno a parlare della Galla del Colletto (anche detta Galla della Corona), un grosso problema che colpisce più di quanto possiamo aspettarci.

(ho già affrontato il problema qui e qui)

La "galla del colletto" è una malattia batterica causata da Agrobacterium tumefaciens (ora noto anche come Rhizobium rhizogenes), che crea rigonfiamenti tumorali (galle) sulle radici, sul colletto o sul fusto della pianta. Queste escrescenze anomale sono il risultato di una modificazione genetica indotta dal batterio che stimola una crescita cellulare incontrollata e possono compromettere la salute e la produttività della rosa. 















Il riconoscimento della malattia non è sempre immediato. A volte passa anche qualche anno prima che si renda evidente la causa: si nota che la pianta ha meno vigore, che produce meno fiori degli anni precedenti, poi inizia a seccare un ramo o due, poi sempre di più... Allora, da un controllo approfondito, si giunge a riconoscere l'infezione.

Meccanismo: Il batterio entra nella pianta attraverso ferite (ad esempio, dovute a potature o danni meccanici) e inserisce un plasmide nel DNA della pianta, alterandone il sistema ormonale e inducendo la formazione di galle. Se la pianta non ha "ferite" il batterio non può entrare nel suo organismo, anche se si trovasse nel terreno.

Diffusione: Si diffonde attraverso il suolo, l'acqua, gli strumenti infetti e i materiali vegetali contaminati.

Condizioni favorevoli: Prospera in condizioni di terreno caldo, umido e poco drenato. 

Danni: Questi tumori possono crescere fino a compromettere gravemente la salute generale della pianta, bloccando la crescita e riducendo il rendimento. 

Gestione e prevenzione

Rimozione: una volta che una pianta è stata infettata non resta che rimuoverla totalmente e bruciarla o metterla nei cassonetti per la raccolta degli sfalci. Non lasciarla nel proprio giardino. Il terreno dove si trovava la pianta deve essere rimosso: almeno per 50 cm in profondità e in ampiezza. Sostituire con terreno preso da altre parti del giardino.

Trattamenti: si può provare una coltivazione di Tagete Patula. In primavera piantare i Tageti Tatula nel punto dove si trovava la pianta infetta. Non piantare altro. In settembre i tageti andranno completamente interrati nel suolo. L'anno successivo si potrà piantare di nuovo una rosa in quel posto. Lens Roses vende Tageti Patula espressamente per contrastare il problema della Galla (https://lens-roses.com/en_US/shop/tagetes-patula-zaad-150g-10m2-15108).

E' utile anche procedere con una disinfezione del terreno tramite SOLARIZZAZIONE. Come funziona:

- Il terreno deve essere preparato come se si dovesse già provvedere alla semina o al trapianto della coltura attraverso una lavorazione dei primi 30 cm di profondità del suolo ed un suo livellamento. 

- Prima dell’applicazione del film plastico il terreno deve essere abbondantemente irrigato per portarlo fino alla saturazione idrica così da favorire la trasmissione del calore dagli strati superficiali a quelli più profondi. In tal modo aumenta la capacità termica del terreno, che è tanto maggiore quanto più è ridotta la fase gassosa e quanto più è elevata quella liquida. Inoltre la presenza dell’acqua nel suolo stimola le attività vitali di organi di resistenza di funghi, parassiti animali e di semi rendendoli così più vulnerabili. 

- Immediatamente dopo l’irrigazione il terreno va coperto con un film plastico trasparente di ridotto spessore (da 0,03 a 0,05 preferibilmente PE) cercando di far aderire quanto più possibile il film al terreno e interrando i bordi. 










- La solarizzazione deve essere eseguita in piena estate, tra i mesi di giugno ed agosto, per una durata da un minimo di 40 giorni ad un massimo di 70 giorni. La solarizzazione è efficace quanto maggiore è il numero di ore con temperature superiori a 37°C, limite considerato critico per la validità del trattamento di sanificazione sui principali parassiti tellurici.

- Una volta tolto il film plastico è importante non rimescolare il profilo verticale, pertanto la fertilizzazione minerale a favore della coltura che segue va eseguita prima della copertura, e le lavorazioni, quando non è prevista la pacciamatura, devono prevedere al massimo la rottura della crosta. La solarizzazione può essere integrata dall’interramento di materiali organici, quali compost, residui vegetali, paglia la cui decomposizione comporta l’emissione di sostanze volatili che favoriscono il livello di fungistasi o sono direttamente letali per alcuni microrganismi tellurici.

Attenzione: il batterio si può trasmettere facilmente attraverso gli attrezzi (cesoie, vanghe ecc.). Vedi gli esempio tratti da questo libro, dove il tumore si è sviluppato in prossimità del taglio. Disinfettare quindi sempre gli attrezzi con alcol etilico.
















NB Spesso il batterio arriva in giardino con le piante già infette acquistate in vivaio. Se avete casi di Galla su una pianta, controllate tutte quelle acquistate dallo stesso vivaio.