Nel lontano 2022 ebbi l'onore di collaborare con LoMar Radio, una web radio gestita da due ragazzi eccezionali, Lorenz e Martin, e feci una serie di puntate sulle rose.
Mi è tornata in mente l'ottava e ultima puntata, il cui argomento fu scelto da Lorenz, e che fu la puntata che mi dette più soddisfazione, in quanto dovetti impegnarmi in delle ricerche approfondite scoprendo alcuni aspetti di cui non ero a conoscenza prima.
Il titolo era:
LE ROSE DEI PIONIERI
Questa
sarà una puntata particolare, non parleremo di varietà di rose particolari, ma
delle rose in America, sia quelle autoctone, cioè originarie del luogo, sia
quelle importate dai navigatori prima e dagli immigrati successivamente.
Ora
vi chiedo di immaginare una scena: siamo all’11 ottobre 1492, giovedì, a bordo
della caravella Santa Maria comandata da Cristoforo Colombo. C’è grande
fermento a bordo: l’equipaggio è stanco e scoraggiato, si teme che non si
arriverà mai da nessuna parte e si chiede di tornare indietro. Verso sera ci sono
però diversi segnali positivi: passAno accanto alle caravelle in mare diversi
oggetti fra cui un giunco, un bastone, un ramoscello fresco. Soltanto la
vicinanza di una terra emersa poteva giustificare questi ritrovamenti. Il
ramoscello si rivela essere un ramo di rosa, carico dei suoi frutti – i
cinorrodi – rossi. Quindi sappiamo già da questa precoce testimonianza, che in
America c’erano rose autoctone, che più tardi verranno studiate e catalogate.
Facendo
un salto di più di un secolo, incontriamo il signor Edward Winslow, uno dei
fondatori della colonia di Plymouth nel 1620,che ci parla di
"un'abbondanza di rose, bianche, rosse e damascene, singole ma dal profumo
dolce".
Il
Capitano John Smith, quello di Pocahontas per intenderci, scrisse che gli
indiani della Valle del Fiume James piantavano rose selvatiche per abbellire i
propri accampamenti e villaggi, facendo così della rosa uno degli arbusti più
coltivati a scopo ornamentale del continente.
Ma
quali potevano essere queste rose autoctone? Le rose originarie del continente
americano non sono moltissime in realtà e le vediamo nelle foto.
La
rosa selvatica Americana più importante è la Rosa Virginiana, che fu la prima
ad essere inserita nella letteratura europea. Ricordiamo poi la Rosa Setigera, la rosa Carolina, la
rosa Woodsi (foto sotto), la rosa Californica e la Rosa Palustris di cui vediamo i cinorrodi,
solo per nominare quelle più diffuse. Tutte queste rose botaniche producono in
autunno bellissime cascate di cinorrodi, e probabilmente l’equipaggio di
colombo, in ottobre, le vide così, cariche di bacche rosse e arancioni.
Facendo
un altro saltino nel tempo, incontriamo William Penn, inglese, il fondatore
della Pennsylvania, che giunse per la prima volta in America nel 1682. Vi
ritornò nel 1699, e sappiamo che in questo secondo viaggio portò con sè 18
cespugli di rose, e parlò sia della loro bellezza che dei loro poteri curativi
nel suo libro Book of Physics.
Il
nome delle rose che il signor Penn portò con se non ci è dato sapere, ma
possiamo congetturare, incrociando i dati che ci sono rimasti sulle rose
presenti nei più antichi giardini del Nuovo Mondo, che più o meno potevano
essere in questo gruppo, che chiameremo Rose dei Pionieri:
ROSE
DEI PIONIERI
Rosa
Laevigata
Rosa
Gallica Versicolor (Rosa Mundi)
Rosa
Gallica Officinalis (rosa del farmacista)
Rosa
Damascena
Rosa
Alba
Rosa
Centifolia
Rosa
Richardii (foto sotto)
Sono
tutte rose botaniche o comunque ibridi di botaniche. Infatti parliamo del 1699,
un’epoca in cui in Europa non si conosceva ancora l’arte dell’ibridazione ad
opera dell’uomo per ottenere nuove specie. Si conoscevano, invece, da molti
secoli, i metodi di propagazione, e cioè tramite talea o tramite divisione
delle ceppaie.
Gli
statunitensi, ancora oggi, sono grandi amanti delle rose, tanto che nel 1981
l’allora presidente Ronald Reagan la proclamò ufficialmente Fiore Nazionale in
una grande e sentita cerimonia. Questa passione per le rose deriva sicuramente
dal fatto che per molti, la rosa che ci si portava nella nuova nazione, era un
pezzetto della casa che si lasciava al di là dell’oceano.
Oggigiorno
si stanno rivalorizzando i giardini più antichi giunti fino a noi. Uno di
questi è il giardino di Wyck, di proprietà della famiglia Haines. Wyck è una
delle case più antiche di Philadelphia, risale al 1690. Il suo giardino invece
risale, per come è stato progettato, al 1820, ed è rimasto al suo stato
originario quanto a disposizione. Molte varietà di rose che si credevano
perdute sono invece state ritrovate proprio nel giardino di Wyck. Si tratta
naturalmente di rose antiche o botaniche. In questo giardino si parte ai primi
di maggio con la fioritura della Rosa Spinosissima, che è una specie botanica,
e si finisce in ottobre con la fioritura della Rosa Moschata, di cui vi ho
parlato nella scorsa puntata (e vedete le foto).

La
rosa più antica presente nel giardino di Wyck è la rosa Alba Semiplena. Questa
varietà infatti risale a prima del 1629 e si pensa che sia la rosa bianca della
casata degli York durante la guerra delle due rose in inghilterra. Si tratta di
una rosa estremamente profumata, che in autunno si carica di una gran quantità
di cinorrodi. Un'altra rosa molto antica è la Pink Leda, una rosa damascena
sicuramente portata dai pionieri (foto sotto).

La
rosa invece più utile nel giardino di Wyck è la rosa Gallica Officinalis,
conosciuta anche come "Rosa del Farmacista". La famiglia Haines quasi
sicuramente ne utilizzava i petali per fare il tè, ma anche per creare rimedi
per le malattie dello stomaco, per il mal di gola, eruzioni cutanee e problemi
agli occhi. Un'altra rosa coltivata a Wyck è la rosa Celsiana (chiamata anche
"Germantown Rose"), i cui petali rosa brillante venivano mischiati al
tabacco per pipa. Germantown (letteralmente: "città tedesca") è
un'area a nord-ovest di Filadelfia negli Stati Uniti. Fondata da famiglie di
quaccheri mennoniti tedeschi nel 1683 come paese indipendente, fu assorbita nel
1854 dalla città di Filadelfia.
La
ricerca a caccia delle rose portate dai pionieri ci porta ora nel Far West,
alla fine del così detto ‘Oregon Trail‘, la pista dell’Oregon che tra il 1841 e
il 1869 fu la via privilegiata per le carovane di pionieri che si trasferivano
verso Ovest alla ricerca dell’oro e di una vita migliore.
I
pionieri, uomini e donne coraggiosi che intraprendevano lunghi viaggi in
territori per lo più sconosciuti, partivano con il sogno di potere presto
costruire una nuova casa e, intorno ad essa, un nuovo giardino. Tra i pochi
bagagli che il piccolo carro consentiva di portare con sé, c’erano sempre semi:
piccole speranze di prosperità che venivano custodite con cura. Molte sono le
storie di donne, soprattutto, che portavano anche fiori e rose, spesso
custodite all’interno di una patata per garantirne la sopravvivenza grazie al
rilascio di sostanze nutritive e umidità. Dopo la costruzione della nuova
dimora, le rose venivano piantate vicino alla porta e alle finestre, per poter
godere della loro bellezza e del loro profumo il più possibile. Anche se la
maggior parte delle abitazioni costruite dagli uomini e dalle donne della
frontiera sono ormai scomparse, la presenza di rose antiche su terreni abbandonati
indica che quelli, con ogni probabilità, erano i poderi conquistati con
sacrificio da una di queste coraggiose famiglie ed è in queste aree dismesse
che i rose rustlers, i cacciatori di rose, vanno in missione per ritrovare le
varietà portate ad Ovest dai pionieri.
E
ci sono giunte anche alcune storie di questi pionieri.
Siamo nel 1852 sull’Oregon Trail.
Il
colera ha reclamato un’altra vittima. Immergendo dolcemente i fini capelli
nell’acqua di un ruscello, una madre sta battezzando la figlioletta prima di
seppellirla. Un ragazzino di 4 anni, il fratello, osserva attentamente la scena
e infine chiede: madre, perché stai mettendo dell’acqua sulla sorellina?
Serenamente la madre risponde: la sto preparando per darla a Dio per un angelo.
Al mattino, i carri della carovana ripartono lasciandosi dietro un’altra
piccola tomba. Alcuni mesi dopo, giunti finalmente nella nuova terra, la madre
sta piantando una piccolissima pianta di rosa portata da casa, il suo
pezzettino di speranza e bellezza custodito gelosamente. La madre annaffia la
piantina e al vederla il figlio le chiede: mamma, darai anche quella rosa a Dio
per un angelo?
Quella
rosa era la Rosa Mundi (foto sotto).
Elizabeth
Matheny Hewitt, di Yamhill County, Oregon, portò a ovest una semplice rosa rosa
(la Sweetbriar, foto sotto) molto simile alla nostra rosa selvatica nativa. Questa rosa
tenne così bene che uno degli uomini di famiglia si lamentò tranquillamente,
mentre lo strappava da un campo, "Vorrei che Elizabeth non l'avesse
fatto". Ironia della sorte, quando la famiglia ha individuato la tomba di
questo gentiluomo molti anni dopo, era stata ricoperta dalla rosa Sweetbriar di
Elisabeth.
Rose
e cimiteri vanno insieme. I primi coloni ritenevano che "il meglio che
abbiamo deve essere per i nostri morti". Molte rose antiche sono
sopravvissute grazie all'incuria benigna nei cimiteri dei pionieri.
La
famiglia Hunsaker era stata una delle prime famiglie ad emigrare. Si erano
trovati così bene che hanno scritto a casa per incoraggiare il resto dei
famigliari a venire a ovest. Nel 1852, il resto degli Hunsaker, inclusa la loro
figlia Josephine, arrivò a Oregon City. Essendo cattolici, mandarono Josephine
in un collegio gestito da suore vicino a Fort Vancouver, appena a nord di
Portland.
Quando
tornò a casa all'inizio dell'inverno, Josephine e l'intera famiglia contrassero
la febbre di montagna o il tifo. Il dottor John McLoughlin, responsabile di
tutti gli insediamenti del nord-ovest, venne a fornire la sua assistenza
personale. Portò con sé un regalo speciale per Josephine: un ramo di una rosa
dal suo giardino di Fort Vancouver.
Sperava
che l'avrebbe rallegrata, ma lei e suo fratello Horton morirono in primavera. La
loro madre addolorata piantò la rosa dietro le loro tombe dove fiorisce ancora.
Purtroppo
la storia di questa rosa è andata perduta per anni. Falciata anno dopo anno,
era quasi scomparsa quando Nancy Wilson, la curatrice della McLoughlin House (foto sotto),
scoprì la storia e salvò la rosa nel Lone Fir Cemetery di Portland. La rosa di
Josephine è un damascena autunnale rosa brillante, autunnale significa che
fiorisce due volte l'anno.