lunedì 24 febbraio 2020

UN ANTIDEPRESSIVO NATURALE

UDITE UDITE
Secondo un recente studio dell'Università di Harvard dedicarsi alla cura di fiori e piante farebbe una gran bene al corpo e allo spirito. 
Anzi: sarebbe un vero e proprio toccasana per la nostra salute mentale, tanto che, dicono i ricercatori, le persone che vivono a stretto contatto con il verde hanno ben il 30% di probabilità in meno di soffrire di depressione. 
La natura, insomma, è un antidoto contro la tossicità della vita moderna, come spiega il professor Tim Lang del Centre for Food Policy dell'Università di Londra: «Per molti adulti e bambini con seri problemi psicologici curare un giardino o coltivare un orto possono dare grandissimi e duraturi benefici».
Ora, non è indispensabile creare un giardino impressionista, sia chiaro, basterebbe anche solo riempire la propria casa di piante che richiedono cure semplici, purché si affondino, almeno un po', le mani nella terra. Ma quali sono, nel dettaglio, i benefici reali del giardinaggio?

1. La terra è un antidepressivo. Le Università di Bristol e Londra hanno dimostrato come il contatto con la terra abbia sull'uomo gli stessi effetti di farmaci usati per combattere la depressione, perché il Mycobacterium vacche contenuto in essa attiva dei neuroni che producono la fondamentale serotonina.

2. Giardinaggio significa mindfulness. E mindfluness significa felicità. La psicoterapeuta Hilda Burke ha dimostrato come dedicarsi al proprio pollice verde avvicini le persone a uno stile di vita più "flow", cioè calmo e rilassato, al punto che, proprio come durante una meditazione, non ci si accorge del tempo che passa e si stacca la testa dal vortice di pensieri antigeni del quotidiano.

3. Tiene allenato il cervello. Già, perché giardinaggio significa anche studio, risoluzione di problemi e sensi piacevolmente allertati. Tutte cose molto utili anche in situazioni gravi come la demenza e l'Alzheimer.

Quindi cosa aspettate? Non vi devono piacere per forza le rose! Vanno bene anche cactus, banani, stelle alpine... l'importante è sporcarsi di terra in un rigenerante ritorno alla vita primitiva.

lunedì 10 febbraio 2020

NUOVE NATE

Le piccole pucciose roselline che vedete nelle foto non sono nate a casa mia, ma dal mio amico ibridatore M.A. 
Però lui continua a dire che sono le mie, perchè lo scorso giugno andai da lui a ibridarne alcune, e queste le ho ibridate io.
Meraviglia delle meraviglie, così piccole, alcune hanno già il bocciolo! Quando mi ha mandato le foto non potevo crederci.



La "formula" dell'incrocio è Francis Meilland x HT arancio sconosciuta.
Ecco nella foto qui sotto una Francis Meilland. 


Come si arguisce dal nome, è una rosa creata dall'ibridatore francese Alain Meilland, nel 1996. Ha un forte profumo, un mix di agrumi, frutta, rosa antica. Può raggiungere l'altezza di oltre due metri, ed è rifiorente.
Wow!
Speriamo che la progenie ne sia all'altezza!
Marc mi dice che, stando alle statistiche, dovrebbero risultare: su 4 rose, tre certamente rosa, e una rossa o arancio.
Vedremo quanto sono attendibili le statistiche!
Poi, io avrò l'onore di poter scegliere un nome per le piccoline.