venerdì 16 febbraio 2024

ZONE DI RUSTICITA' O ZONE CLIMATICHE

Ho spesso notato che una persona straniera amante delle rose, soprattutto se statunitense, quando scrive sui social specifica sempre la "zona di rusticità" (hardiness zone) in cui abita. 

Qui da noi in Italia, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non ho mai sentito un appassionato di rose specificare la propria zona climatica. Sarà perchè gli USA sono moooooooolto più estesi dell'Italia, per cui all'interno della stessa nazione troviamo una elevata varietà di climi.

Anche l'Italia però è stata divisa in zone climatiche.











Parlando di giardinaggio, esistono convenzionalmente sette zone climatiche in Italia identificate ciascuna con un numero. La classificazione adottata dai testi di giardinaggio è quella dell’Usda, il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, ed è diversa dalla classificazione climatica italiana in uso per gli impianti di riscaldamento (da A a F).














L’indicazione della zona climatica è utile per capire se una pianta può essere coltivata con successo in una data zona del Paese in base al microclima locale. Se siete soliti leggere di giardinaggio, con le indicazioni qui sotto avrete gli elementi per ‘decifrare’ i numeri. Soprattutto nei testi tradotti dall’inglese.

Le zone climatiche Italia sono sette, ma quelle abitate solo quattro. Le zone climatiche 5 e 6 comprendono le cime delle Alpi con temperature minime invernali che vanno da -30°C a -23,3°C: sappiate che esistono, ma non vi sarà tanto utile. C’è poi la zona 11 che coincide con Lampedusa, da ricordare per la minima invernale normalmente sopra i +4.5°C.

Le altre quattro zone climatiche Italia sono contrassegnate con i numeri sette, otto, nove e dieci. Comprendono territori da Nord a Sud della Penisola non sempre contigui perché, come detto, le zone climatiche Italia individuate dall’Usda tengono conto dei microclimi.

Zona 7: aree alla base delle Alpi e aree prealpine. Qui le temperature minime sono comprese tra -17°C e -12°C circa. È la tipica zona da clima alpino, però abitata, dove inverno significa gelo.

Zona 8: comprende l’intera Pianura Padana e le zone centrali dell’Appennino. È caratterizzata da temperature invernali minime comprese tra -12°Ce -6°C.

Zona 9: qui si trovano la Liguria, le rive del Lago di Garda, la Romagna orientale, l’Italia centrale e le zone interne della Sicilia e della Sardegna. Gli inverni hanno minime che variano da -6°C a -1°C.

Zona 10: è la zona climatica che non conosce l’inverno ‘cattivo’ con minime invernali che vanno dai -1°C ai +4°C. Qui si trovano il versante ionico di Calabria e Puglia assieme a piccole zone litoranee della Toscana meridionale e della Liguria di Ponente caratterizzate da microclimi particolari.

IL FASCINO DI UN NOME

Una prosa carica di lirismo, dell'amico CARLO CARULLI. Per veri intenditori e amanti delle rose.

Alcune care amiche mi hanno chiesto se racconto loro storie di rose galliche.
Desideroso di condividere il mistero di una di esse, ho pensato di recarmi a trovare Charles de Mills, per descriverne le qualità, e soprattutto per verificare con lei se, in quasi due secoli e mezzo di vita, vi siano finalmente notizie certe sull'origine, più o meno sconosciuta, del suo nome. Questa meravigliosa rosa, infatti, vanta un cospicuo numero di nomi, tra i quali spiccano per eleganza e praticità etimologica, Bizarre Triomphant e, appunto, Charles de Mills.











Mentre mi avvicino al cespuglio (che in questo periodo si presenta ancora piuttosto dormiente), avverto una carezza sul braccio, e qualcosa scorrere con una delicata ma pungente intermittenza sulla manica del giubbino che in questi giorni, di primo mattino, è ancora piacevole indossare.
Mi viene naturale voltarmi e riconoscere in quella carezza la superba Stanwell Perpetual, quel meraviglioso ibrido di spinosissima, figlia della damascena bifera e della pimpinellifolia (quest'ultima comunemente conosciuta come rosa di Scozia).















"Ciao, è da un po' che non ti vedevo da queste parti", mi apostrofa quasi, dedicandomi il portamento rilassato dei suoi esili rami quasi a volermi complice della sua timidezza, racchiusa nella rosea dolcezza delle sue corolle, che fra pochi giorni daranno gioia agli sguardi e nettare agli insetti del mio giardino.












"Tu dici sempre di essere attratto dalle rose che chiami antiche... e dedichi loro gran parte delle tue premure... ma guarda che anche io vengo da tempi lontani", prosegue incalzando e finalmente rubando tutta la mia attenzione. Io conosco bene la leggenda che si narra sulle sue origini, ma forse desidero sia lei a raccontarmela, quasi a voler 'ufficializzata' la 'storia' che la vuole scoperta per puro caso durante la demolizione di una vecchia casa a Stanwell, nella contea di Essex, regno unito. Erano gli anni della c.d. 'rivoluzione industriale', gli anni in cui la frenesia del progresso sembrava avere il sopravvento su tutto e tutti, spinta da miraggi di favori economici mai ipotizzati fino ad allora. Eppure, in quel particolare stato di impulsi tecnologici, un operaio si lasciò catturare dalla ribelle delicatezza della 'rosa' di Stanwell e la salvò da sicura, tragica e sconosciuta estinzione. Più tardi, il vivaista Lee ne venne in possesso e la immise sul mercato. Era il 1838.
Hai ragione, Stanwell P., in effetti ti si può considerare decisamente una rosa antica, ancorché quasi sicuramente spontanea e figlia di rose botaniche. Mi farebbe davvero piacere che tu confermassi come vere le voci che girano sul tuo ritrovamento.
Ma a questa mia sollecitazione, Perpy non risponde, e come mossa da un leggero alito di vento, lascia dapprima i suoi esili ramoscelli ondeggiare ancora un po' lievemente, per poi addormentarsi, tenera fanciulla, in attesa di risvegliarsi fra pochi giorni superba e incomparabile principessa.
Non saprò mai se la leggenda da cui ha tratto denominazione questa rosa sia la realtà, ma mi va bene così. Del resto, il fascino di una rosa deriva anche dalle suggestioni che il suo nome è in grado di generare.
Mi giro allora verso la gallica.. hai novità per me, Charles de Mills? Le chiedo... "nessuna, per ora", mi risponde. Appunto.

Carlo Carulli