mercoledì 29 settembre 2021

DOMANDE FREQUENTI SULLE ROSE: CHE ROSA VARIEGATA MI CONSIGLI? (2° PARTE)

(continua)

Per chi si è perso la prima parte, sto elencando in ordine alfabetico, le rose variegate presenti nei cataloghi dei vivai di rose specializzati, più vicini a me. Naturalmente le stesse rose le potete trovare in tutta Italia. Cliccando sul link entrate nel catalogo del vivaio.

Flash (Rampicante) (foto a destra)
https://www.vittorivivai.it/prodotto/flash/

Grimaldi (Granfiore) 

Henri Matisse (Granfiore) 

Honorine de Brabant (Bourbon) 

Ines Sastre (Rampicante) 

Julie Andrieu (Rampicante; non confondere con Julie Andrews) 

Julio Iglesias (Granfiore) 

Marc Chagall (Granfiore)

Maurice Utrillo (Granfiore) (foto in basso)

















(continua)

martedì 28 settembre 2021

DOMANDE FREQUENTI SULLE ROSE: CHE ROSA VARIEGATA MI CONSIGLI? (1° PARTE)

Non è facile rispondere a questa domanda, anche perchè, non posso certamente conoscere tutte le rose variegate che esistono al mondo. Penso che la risposta sia molto soggettiva, in quanto, se la pianta è resistente e sana (come DOVREBBERO essere quelle messe in commercio, soprattutto le più recenti), una vale l'altra, ciò che cambia è solo l'accostamento dei colori.

UN PO' DI STORIA
Le rose variegate moderne hanno come origine comune la 'Rosa Gallica Versicolor' (o "Rosa Mundi", nella foto). Nel tempo sono state selezionate varietà ed ibridi che hanno una forte resistenza alle malattie tipiche delle rose oidio (mal bianco), ticchiolatura e ruggine.

Essendo una grandissima amante delle rose variegate, ho guardato nei vivai a me più vicini quelle a disposizione nei loro cataloghi. Ho fatto un piccolo lavoro di ricerca ed ecco i risultati, che spero apprezzerete. Le rose elencate sono in ordine alfabetico, trovate il link al vivaio della mia zona che le tiene in catalogo. Naturalmente si possono trovare in vivai in tutta Italia.
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Abracadabra (Floribunda)

Alfred Sisley (Granfiore)

Broceliande (Granfiore) 

Camaieux (Gallica) 

Claude Monet (Granfiore) 

Crazy Maya (Floribunda) 

Easy Fashion (Rampicante)  

Edgar Degas (Granfiore) (foto a destra)

Ferdinand Pichard (Ibrino Perenne) 

(continua)

lunedì 27 settembre 2021

UNA MIA RUBRICA SU PAVAGLIONELUGO.NET

Carissimi lettori del mio blog, da oggi parte una mia rubrica sul quotidiano locale online PavaglioneLugo.net.

Sono entusiasta di questa novità, perchè potrò raggiungere ancora più persone. Il mio scopo conclamato infatti è quello di avvicinare al mondo delle rose quanti più appassionati, sperimentare insieme e condividere quanto raggiunto.

PavaglioneLugo.net è un quotidiano fondato nel 2007 dal carissimo Arrigo Antonellini, scomparso prematuramente all'inizio dell'anno. Questo giornale online si occupa di quanto avviene nella città di Lugo e nei 9 paesi della Bassa Romagna; dopo la morte di Antonellini il quotidiano ha subito un ottimo restyling, e tra le novità c'è appunto la mia rubrica.

Cliccando sull'immagine a destra si entra in PavaglioneLugo.net direttamente nella mia rubrica. Buona lettura!

venerdì 24 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (3° PARTE)

(continua)

Dato che il "taglio" provocato dalla deposizione delle uova, è abbastanza evidente, si può ricorrere al controllo giornaliero delle nostre rose; nel caso si avvistasse una "ferita" da cui le larve non siano ancora uscite, la cosa migliore è tagliare via il ramo dalla ferita in su.

RIMEDI BIOLOGICI E CHIMICI

Sulle larve di argidi delle rose si può agire utilizzando rimedi naturali, come ad esempio il macerato di foglie e femminelle di pomodoro. Questo prodotto, totalmente naturale, può essere fatto in casa e risulta particolarmente irritante per le larve. Si consiglia di effettuare il trattamento nelle ore serali, in modo da lasciare la vegetazione bagnata più a lungo.

Quella che segue è invece la ricetta per il macerato di aglio + pepe nero.

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Occorrente:

Mezzo litro di acqua
30 grani di pepe nero
4 spicchi di aglio
Un colino a maglia stretta
Uno spruzzino
Un contenitore per la macerazione

Per prima cosa si tritano grossolanamente i grani di pepe nero e si tagliano o si schiacciano gli spicchi di aglio. Si unisce il tutto all’acqua e si lascia macerare almeno 12 ore in un contenitore chiuso.

Si filtra con il colino il liquido che ci serve (se abbiamo fatto più di mezzo litro e ne dobbiamo usare di meno conviene lasciare in infusione il materiale fino a quando non lo andremo a utilizzare). Il filtraggio è necessario perché i pezzetti di pepe e di aglio vanno a ostruire i fori dello spruzzino.

Con lo spruzzino quindi possiamo irrorare bene i tagli verticali da dove partiranno i bruchi per poi proseguire sulle parti sottostanti dove si vede la polvere nera. Infine girando le foglie possiamo bagnarne tutta la faccia. Ricordate che i bruchi delle rose partono dall’alto, irrorate bene e controllate sempre che non vi siano tagli nuovi.

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Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica impiegabili contro gli argidi delle rose abbiamo il piretro naturale. Si tratta di un prodotto molto efficace contro gli stadi larvali di quest’ordine d’insetti parassiti, ma che deve essere usato con molta cautela, in quanto poco selettivo nei confronti degli insetti utili.

Anche i trattamenti di tipo chimico devono essere effettuati contro le larve ai primi stadi. Numerose le aziende che ne producono, ne nomino alcune: Fito, Compo, Bayer, Protect Garden.

(da coltivazionebiologica.it)

mercoledì 22 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (2° PARTE)

(continua)

I BRUCHI DI ARGIDI

Larve e bozzolo sono sostanzialmente uguali nelle due specie. Il colore è verdastro, con il capo nero negli stadi giovanili, giallo-aranciato nell’ultima generazione.

Questi bruchi delle rose si riconoscono per la presenza di numerose serie trasversali di verruche pilifere nere. La loro lunghezza è di circa 18-20 mm a piena maturità.

DANNI ALLE ROSE

I danni arrecati dagli argidi alla pianta di rose sono di due tipi. In primo luogo, nel momento della deposizione delle uova vengono lesionati dagli argidi adulti i rametti teneri e non ancora lignificati. Il rametto attaccato cresce in maniera irregolare, a volte ricurvo, nei casi più gravi dissecca del tutto nella parte al di sopra del punto di deposizione delle uova.

Le larve, invece, compiono estese erosioni fogliari. Le foglie possono essere mangiate per intero, ad esclusione della nervatura mediana. Gli stadi giovanili delle larve sono i più pericolosi, per la voracità e il comportamento gregario.

CICLO BIOLOGICO

Gli argidi delle rose svernano come eopupe all’interno di bozzoli di fili sericei, che vengono tessuti nel terreno o tra le foglie secche cadute a terra. Il bozzolo ha forma ovale ed è costituito da due strati sericei, di cui quello esterno è tessuto in modo grossolano. Lo sfarfallamento degli adulti si ha tra maggio e giugno per la specie Arge rosae e a partire da aprile per la Arge pagana.

Dopo l’accoppiamento avviene la deposizione all’interno dei tessuti dei rametti, grazie all’organo ovopositore che crea delle ferite longitudinali sul fondo delle quali vengono lasciate le uova (foto). 



Le larve nascono dopo circa dieci giorni e iniziano subito la loro attività trofica a danno delle foglie. Dopo 5 mute la larva s’imbozzola nel terreno o tra le foglie.

Fanno seguito le generazioni successive.

In totale Arge rosae compie 1-2 generazioni in un anno, mentre Arge pagana 2-3.

(continua)

(da coltivazionebiologica.it)

martedì 21 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (1° PARTE)

Quante volte vi è capitato di ritrovare i rami più giovani delle vostre rose ridotti così???


E' tutta colpa degli Argidi delle rose.

Sono parassiti molto comuni, appartenenti all’ordine Hymenoptera, famiglia Argidae. I loro bruchi attaccano spesso i roseti e sono in grado di danneggiare sia i giovani germogli che l’apparato fogliare, rovinando l’estetica delle piante e il loro sviluppo rigoglioso.

Eliminarli delle rose non è semplice, anche perché sono dei parassiti molto piccoli e difficili da individuare tra la vegetazione. Spesso, quando ci accorgiamo della presenza di questi bruchi, intenti a mangiare le foglie del nostro roseto, è troppo tardi per intervenire. Ma questo non vuol dire che non si possano eliminare con l’uso di prodotti sia biologici che chimici.

Le specie di argidi delle rose da tenere sotto controllo sono due: Arge rosae e Arge pagana. Sono due specie molto simili tra loro, sia dal punto di vista morfologico e che per i danni prodotti sulle piante di rose.

ARGE ROSAE

Questi argidi si presentano in forma adulta come piccole mosche, lunghe dai 7 ai 10 mm. Hanno il capo di colore nero, con 3 antenne (due nere e una rossastra). Il torace è giallo-rossastro, con mesonoto, scutello e mesosterno neri. Le zampe sono gialle con estremità nere. L’addome è giallo-arancio.


ARGE PAGANA

Questa specie si differenza leggermente dalla precedente nella forma adulta. Il capo, le antenne, il pro-torace e le zampe sono interamente nero lucente. L’addome è giallo-rossastro, con il primo segmento nero. La lunghezza è di 7-9 mm.

(continua)

(da coltivazionebiologica.it)

lunedì 13 settembre 2021

LA ROSA CANINA

(da giardinaggio.net)

La Rosa Canina è la specie di rosa spontanea più comune in Italia. Questa pianta deve il nome "canina" a Plinio il Vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici.

E' un arbusto spinoso perenne originario dell’Europa e dell’Asia occidentale. La rosa canina si trova soprattutto nelle zone collinari e montane di tutta Europa, dove può raggiungere un’altezza di quattro metri, Asia occidentale e settentrionale ed Africa del nord. In Italia la regione in cui viene coltivata maggiormente la rosa canina è la Toscana.

Questo tipo di rosa la troviamo in modo particolare allo stato selvatico in boschi, terreni incolti, ai margini di strade ecc., mentre in parchi e giardini non è quasi mai presente. 

La rosa canina ha un portamento sarmentoso, presenta molte spine e radici lunghe e molto robuste; i rami sono lunghi e possono essere eretti o curvi ma quasi mai assumono un portamento rampicante. Da giovani hanno una corteccia di colore verde-bruna oppure rosso-bruna, mentre in età adulta diventa giallo scura e compaiono delle striature. Le foglie presentano un picciolo e sono formate da cinque o sette foglioline più piccole, hanno forma ovale allungata e contorno dentellato, di consistenza sottile, hanno la parte superiore liscia mentre quella inferiore è coperta da una leggera peluria.

I fiori, singoli o a 2-3, hanno 5 petali, un diametro di 4–7 cm, di colore di solito rosa pallido e sono poco profumati.

La rosa canina fiorisce da maggio a luglio, la maturazione dei cinorrodi si ha in ottobre-novembre.

Il falso frutto (cinorrodo) della rosa canina è caratterizzato da un colore rosso e da una consistenza carnosa; è edule ma aspro e non appetibile fresco; viene raccolto soprattutto per le proprietà terapeutiche.

lunedì 6 settembre 2021

DOMANDE COMUNI SULLE ROSE: CHE DIFFERENZA C'E' TRA LE ROSE RAMPICANTI E LE ROSE SARMENTOSE?

Le rose "rampicanti" vengono divise in due gruppi:

- le R. sarmentose (indicate in inglese come "ramblers") che spesso sono di origine naturale ed hanno un unica fioritura più o meno prolungata (salvo eccezioni), sono piante che diventano anche di grandi dimensioni ed in alcuni casi superano i 10mt d'altezza pur mantenendo una ramificazione piuttosto minuta e spesso fiori di piccole dimensioni riuniti a mazzetti. Queste piante sono molto adatte a far ricadere da vecchi alberi, o vecchi casolari, spesso abbinate con altre rampicanti come le Clematis, che sopperiscono al periodo di non fioritura. Le R. sarmentose non si potano, se non per limitare o direzionare la sua crescita, che può divenire ingombrante.

- Le R. rampicanti (indicate in inglese con "climbers" o CLG) sono invece delle rose moderne rifiorenti che hanno la caratteristica di lanciare tralci più lunghi delle versioni a cespuglio (quando esiste), e si prestano quindi all'utilizzo come rampicante. Queste rose possono avere fiori grandi e singoli se Ibridi di Tea o R. inglesi, oppure a mazzi di solito più piccoli se ibridi di Floribunda, o piccolissimi se Ibridi di Lillipuziana. In tutti i casi hanno uno sviluppo più limitato rispetto alle R. sarmentose, e possono andare dai 2 metri di quelle più piccole ai 4/5 metri delle più grandi. Queste rose devono essere potate regolarmente con delle differenze in base alla varietà e genealogia a cui appartengono.

Bisogna ricordare che le Rose non sono però mai dei veri e propri rampicanti naturali, ma solo delle piante che vengono usate da noi in questo modo. Non hanno le radici aeree come ad esempio l'edera.  Infatti devono essere legate ai loro supporti o comunque guidate ed appoggiate ad essi.

mercoledì 1 settembre 2021

NOVITA'

Dopo averci lavorato tanto per crearlo, e averci riflettuto molto sul fatto di condividerlo, mi sono decisa a pubblicare il mio "catalogo" delle rose nate da seme lo scorso inverno. 

Come scrivo nelle pagine iniziali del catalogo, lo scorso inverno ho ottenuto, con la tecnica dell’ibridazione, circa 350 nuove piantine. Alcune, a mio modesto parere, sono veramente degne di essere tenute e coltivate. Il mio problema è che non ho posto a sufficienza per portare avanti la loro coltivazione!

Perciò vorrei proporvele, spiegandovi che le rose impiegano circa tre anni a stabilizzare le proprie caratteristiche, ma se le acquistate ora, così giovani, potrete seguire tutti i loro progressi. Nel catalogo di cui metto il link, indico i genitori di ogni pianta, così potrete eventualmente cercarne le foto e confrontarle con la pianta figlia. 


Potete cliccare sull'immagine qui sopra, ma il link lo trovate anche nella colonna di menù qui a destra, la prima voce. Se tarda un po' a caricarsi è perchè il file piuttosto pesante. Pazientate.
Visitatemi!