venerdì 22 marzo 2024

NON SOLO ROSE INGLESI

Nel 1960 David Austin immette sul mercato quella che sarà la prima di una serie, che dura tuttora, di rose che lui ha ideato seguendo l'intuizione di produrre rose con la bellezza, la corolla, il profumo e il portamento delle antiche, unito al vigore e alla resistenza alle malattie delle moderne. Queste sono state in seguito considerate un gruppo a sè stante con il nome di "Rose Inglesi" (English Roses).
Ho già ampiamente parlato di Rose Inglesi nel mio blog (chi volesse fare un ripassino può trovare i post qui, qui, qui, qui), ma oggi voglio affrontare il discorso da un punto di vista diverso.

David Austin non è stato l'unico a voler portare sul mercato rose "nuove" che superassero lo standard ormai stantio delle Ibridi di Tè (HT), standard che ha spopolato nella prima metà del Novecento (anche fino agli anni Settanta).
Tanti grossi nomi internazionali hanno creato delle proprie linee che riprendessero la bellezza e soavità delle rose antiche con le qualità moderne. Ecco una lista, con il relativo link al catalogo della Azienda nel caso voleste ordinare uno dei loro rosai:

















(foto: "Domaine de Chantilly" della linea "Souvenirs d'amour")
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BARNI
















(foto: "Etrusca" della linea "Le Toscane")
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(foto: "Elizabeth Stuard" della linea "Generosa")
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(foto: "Allegro" della linea "Romantica")
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TANTAU
Linea “Nostalgie”
https://www.rosen-tantau.com/online-kaufen/edelrosen/nostalgie/
 














 (foto: "Capri" della linea "Nostalgie")
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POULSEN
Linea “Renaissance”
https://www.poulsenroser.dk/it/roses/Show/REN
 























(foto: "Odelia" della linea "Renaissance")
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KORDES
Linea “Parfuma”
https://www.rosen.de/en/garden-roses/collections/parfuma











(foto: "Freifrau Caroline" della linea "Parfuma")

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Come sempre succede, i pareri degli esperti non sono concordi nel giudicare l'operato degli ibridatori. Dirk Milis, esperto belga di rose antiche e moderne, ai suoi esordi come esperto di rose amava molto le Rose Inglesi. Le migliori, secondo il suo parere, sono quelle prodotte tra il 1965 e il 2008. Le successive mostrano difetti come cattiva resistenza al caldo, mancanza di originalità (sembrano un po' tutte uguali), rami sottili che si arcuano sotto il peso del fiore e finiscono con il toccare il terreno, e profumo al di sotto degli standard precedenti.

Questo l'ha portato a valorizzare le opere di altri ibridatori. Meilland, ad esempio, nella sua linea "Romantica" ha introdotto corolle antiche ma su piante robuste con rami rigidi e forti. Guillot, nella linea "Generosa" offre rosai più rifiorenti, più sani, più profumati e dai rami meno molli delle Rose Inglesi.

Di parere contrario è un esperto italiano, che ritiene un difetto ciò che per Milis è un pregio: cioè la presenza di fiori molto grandi, di aspetto più o meno antico, "malamente attaccati" ad un ramo rigido e sproporzionato paragonabile a quello delle Ibridi di Tè.

Chi ha ragione? A questo punto direi che dobbiamo seguire solamente il nostro gusto personale, perchè torto o ragione, in simili questioni, non esistono. "Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace".










Nella foto: "Constance Spry", la prima Rosa Inglese immessa sul mercato da David Austin, nel 1960.

lunedì 18 marzo 2024

ROSE SELVATICHE E ROSE COLTIVATE

Per gli amici che si avvicinano per la prima volta al mondo delle rose, penso che sarà utile studiare insieme un po' di glossario, al fine di fare  chiarezza nell'ultra-variegato mondo delle rose.

Un prima grande suddivisione va fatta tra rose selvatiche e rose coltivate.

Le rose selvatiche (o botaniche), cioè spontanee, già presenti nel Miocene, si trovano nell’emisfero boreale e nel corso dei secoli sono state descritte in testi specializzati. (Non ci sono rose selvatiche originarie dell'emisfero australe).
Molte di queste, insieme con le loro varietà, forme e ibridi sono state selezionate e coltivate dall’uomo.

Le rose orticole (cioè coltivate) sono quelle conosciute allo stato domestico che, nella stragrande maggioranza, derivano da selezione e/o ibridazione da parte dell’uomo. 
Quando commercializzate ed entrate in coltura, si definiscono cultivar (cultivated variety, normalmente abbreviato in cv). 
Le rose coltivate si dividono convenzionalmente in rose antiche (ante 1867) e rose moderne.

Nel nostro paese ci sono una trentina di specie di rose selvatiche. Eccone alcune.



Rosa canina è una pianta largamente diffusa nei nostri boschi, alta da uno a tre metri, con un portamento allargato, globoso. I fusti assumono una forma arcuata e danno alla pianta un aspetto piuttosto disordinato. Le foglie sono composte, imparipennate, formate da cinque-sette foglioline ovate e seghettate, di colore verde chiaro, leggermente glaucescente. I fiori sono formati da cinque petali rosa chiaro che tende a scurirsi leggermente sui bordi. Fiorisce a maggio. I cinorrodi (foto in alto a destra)sono allungati, rossi e sono utilizzati per la preparazione di tisane e marmellate. Il nome di Rosa canina le fu attribuito da Plinio il vecchio, il quale raccontava di un soldato guarito dalla rabbia canina grazie a un infuso di radici di questa pianta.
Questa rosa è una delle principali antenate delle varietà coltivate ed è una delle più utilizzate come portainnesto per le cultivar da giardino.


Rosa glauca ha portamento e dimensioni simili a quelle di Rosa canina. Si distingue per le foglie dal colore cangiante che va da tinte glaucescenti a tinte tendenti all’amaranto, tinta, quest’ultima, che assumono soprattutto le foglie e i germogli giovani. I fiori spuntano in aprile-maggio, sono di dimensioni ridotte (dai tre ai cinque centimetri di diametro), di colore bianco al centro e fucsia all’esterno. I cinorrodi sono di color rosso da acerbi e carminio a maturazione. È una specie abbastanza rara, presente nelle regioni del nord Italia e in Toscana, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Abruzzo.


Rosa pendulina (anche Rosa alpina) è una pianta con fusti esili, penduli, rossastri e quasi privi di spine. Raggiunge un’altezza tra trenta centimetri e due metri e ha spesso portamento prostrato o strisciante. I fiori vanno dal rosa al rosso, con un centro ricco di stami pollinici gialli. I cinorrodi sono rossi, lisci e hanno forma a bottiglia. Le foglie sono formate da sette-undici foglioline di colore chiaro e dal margine seghettato. Io questa varietà ce l'ho, la trovate al link http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-63.html.



Rosa sempervirens
 raggiunge un’altezza di uno-tre metri. Ha foglie composte solitamente da cinque foglioline. A differenza delle altre specie fin qui descritte, Rosa sempervirens è sempreverde, come dice il nome stesso. I fiori sono bianchi e i cinorrodi sono rossi, di piccole dimensioni e tondeggianti.


Rosa rubiginosa è un arbusto selvatico che cresce in maniera spontanea e selvatica in ambienti umidi e freddi. Ha uno stelo spinoso, i suoi fiori bianchi e rosa possono avere dei pigmenti gialli. Fiorisce tra i mesi di aprile e giugno generando un frutto di colore rosso, particolarmente ricco di semi. I semi sono la fonte primaria per l'estrazione del olio, prezioso in termini di cosmesi e cura del corpo.