mercoledì 31 gennaio 2024

ESPOSIZIONI DI ROSE (1)



Nel 1950, Domenico Aicardi (grande nome tra i non numerosi ibridatori di rose italiani) scriveva:

"In molti paesi, più ricchi del nostro, esistono numerose società d'orticoltura, fra amatori, coltivatori di piante da fiori diverse ed ogni anno, anche nei più piccoli centri abitati, sono da queste organizzate mostre: della rosa, della dalia, del crisantemo, e così via.

Il giorno in cui in Italia tali associazioni e rassegne saranno ugualmente numerose e fiorenti, si sarà raggiunto quel grado di benessere che invidiamo agli altri popoli; poichè quanto più esteso è l'impiego che una nazione fa di fiori, tanto maggiore è la sua civiltà e la sua floridezza". [...]

Le mostre servono ad esaltare l'amore e la passione dei fiori, a tener acceso lo spirito di emulazione fra gli espositori coltivatori [...]. Le esposizioni di fiori sono empori di bellezza, di godimento per il pubblico visitatore, sono accademie dove si esaltano le bellezze della natura, che servono a raffinare lo spirito e ad ingentilire l'animo del popolo.

QUALE PREPARAZIONE PER LA PIANTA DI ROSA CHE VORREMMO PRESENTARE ALL'ESPOSIZIONE?

(Vi ricordo che continuo fermamente nella mia intenzione di organizzare una mostra-concorso di rose recise nel prossimo mese di maggio)

Il coltivatore può iniziare già in febbraio a curare in modo particolare le piante di rose, i cui fiori ha deciso di portare al concorso.

1. Quando la temperatura non va più sotto lo zero, si può potare.

2. Finita la potatura, si dovrà sgombrare il terreno da tutti i rami e anche dalle foglie (bruciarle o  buttarle tra i rifiuti; le foglie sono pericolose in quanto spesso portatrici di infezioni).

3. Concimare con letame fresco (ai nostri giorni piuttosto difficile da reperire) o con letame pellettato: stenderlo tranquillamente attorno alla pianta, perchè non brucia, ed aggiungere qualche manciata di concime minerale, composto più o meno con i seguenti titoli: 4 - 12 - 4 (4 di azoto, 12 di fosforo, 4 di potassio); se il potassio fosse anche leggermente più alto, non guasta.

4. Passare alla vangatura, cercando di fare attenzione a non molestare le radici superficiali.

5. Alla fine cospargere il terreno con cenere di legna passata al setaccio: questo determina un aumento del potassio e toglie di mezzo diversi animaletti, disinfettando il terreno. Questa cenere verrà poi interrata con la prima zappatura che si farà al terreno per mantenerlo fresco appena si sarà ispessito.

Finita la sistemazione del terreno, è tempo di passare ai trattamenti contro le malattie delle rose: nella prossima puntata!

lunedì 29 gennaio 2024

MA IL PUNTO DI INNESTO DOVE VA?

Le rose attuali che acquistiamo sono quasi sempre rose innestate (tranne quelle del "Rosificio"! e per amor di verità, anche di altri vivai italiani). 

Cosa significa esattamente che una rosa è innestata? 

In linea generale, per innesto di una pianta (e quindi anche di una rosa) si intende far concrescere sulle radici di una pianta (detta portainnesto o soggetto) un altro vegetale della stessa specie (detto nesto o oggetto), al fine di formare un nuovo individuo più pregiato o più produttivo o più giovane. Nelle rose, si utilizza come portainnesto di solito una rosa selvatica o comunque una rosa molto rustica, e vi si inserisce, poco sopra le radici, una gemma della rosa che si vuole moltiplicare.

Qui sotto i link a due articoli in cui ho trattato dell'innesto delle rose:

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/2021/06/innesto-delle-rose-innesto-gemma.html

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/2023/07/i-migliori-portainnesti-per-le-rose.html

Quasi tutti noi ci troviamo piuttosto incerti di fronte alla domanda: ma il punto di innesto va interrato o no? Anche perché su internet si trovano pagine e pagine a favore sia dell’una che dell’altra tesi.

La risposta è che tutto dipende dal clima della regione in cui ci troviamo.

In aree con clima mite e terreno umido, il cespuglio di rose sarà piantato con il punto di innesto esterno. Non c'è bisogno di seppellirlo, perché potrebbe marcire.

In zone con il clima più rigido, si raccomanda di seppellire il punto di innesto, a circa 2 cm di profondità per proteggerlo dal freddo.