lunedì 24 febbraio 2025

CONTEST DI ROSE! - 2° EDIZIONE

L'anno scorso, dopo tanto tempo che lo desideravo, grazie all'appoggio di Villaggio Natura si è concretizzato il mio desiderio di organizzare una gara, un "Contest" di rose qui sul nostro territorio.

Qui l'articolo relativo.

Quest'anno sempre con Villaggio Natura, abbiamo iniziato a muoverci per tempo. 

Il "2° Contest delle Rose" si terrà sabato 10 maggio alle ore 16 presso Villaggio Natura di Russi, via Faentina Nord 125/5 a Russi (Ravenna).

















Regolamento:

- Ogni partecipante potrà portare un massimo di 3 varietà di rose (uno stelo per ogni varietà)

- lo stelo deve essere rigorosamente di 15 cm. (più corto non verrà accettato, più lungo... vi daremo le cesoie)

- tutti i fiori devono essere aperti

- presentarsi entro le ore 16; chi si presenterà più tardi non potrà partecipare

- verranno premiati forma, colore, profumo della rosa in gara

- saranno premiate le prime 3 rose classificate

- ogni partecipante avrà un premio di partecipazione.

Quest'anno chiediamo una cifra simbolica di partecipazione di € 3,00 (il ricavato sarà devoluto ad una struttura per animali domestici ancora da scegliere). Chiediamo questo piccolo contributo per scoraggiare eventuali "infiltrati" che partecipano con un bocciolo chiuso con il gambo lungo 5 cm. tanto per avere il premio di partecipazione.

Per iscrizione:

tramite Whatsapp al n. 327 6082575

tramite email a: marketing@villaggionatura.com.

Quindi, amici rosofili, annotatevelo in agenda, iniziate a coltivare amorevolmente le rose che intendete portare al concorso, e poi venite al Contest! Il 10 maggio a Villaggio Natura a Russi!

RIPRODUZIONE CON MARGOTTA

Lo scorso settembre ho voluto provare la riproduzione di rose tramite margotta.

La margotta è una tecnica di moltiplicazione agamica delle piante utilizzata in alternativa alla talea, e consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre.

Da qualche tempo volevo provarla, e fare il confronto con la talea, per vedere se i risultati ottenuti erano migliori o peggiori. Soprattutto intendevo provare la margotta su una varietà di rosa che non riesco a duplicare tramite talea.

Il periodo migliore:

qui le opinioni variano. Io ho provato a metà settembre per un semplice calcolo che ho fatto: poto le rose da metà febbraio circa in poi, quindi ho calcolato 5 mesi per la radicazione. Forse sono un po' pochi, ma quest'anno mi è andata così.

Occorrente: coltellino da innesto, terriccio, buccia di banana o ormone radicante, fascette di plastica, dispositivo per la margotta. Per quest'ultimo elemento c'è vasta scelta: un semplice sacchetto, una bottiglia di plastica, una sfera per margotta (si possono acquistare da internet cercando appunto "sfera per margotta"), oppure ancora una sfera di plastica di quelle che contengono i gadget o giocattolini per i bimbi e che si prendono dalle macchinette per 1 Euro o 2 Euro.














Il sacchetto è sicuramente il dispositivo più semplice da utilizzare.

Anche una bottiglia di plastica dà buoni risultati.

Le sfere per margotta le ho ordinate online, e mi sono arrivate in queste dimensioni:















cioè con il diametro di 5, 8 e 10 cm. Ora che ho provato, posso dire che quelle con il diametro di 5 cm. sono troppo piccole, le ideali sono quelle più grandi cioè di 8 e 10 cm. di diametro. Comunque quando mi sono arrivate non lo sapevo, e le ho provate tutte.

Come si procede:

scegliere un ramo e decidere una posizione sul ramo su cui cercheremo di far formare le radici. Con il coltellino da innesto incidere la parte verde superficiale del ramo, cioè la corteccia, facendo due giri completi alla distanza di 1 cm. o poco più (dipende dallo spessore del ramo). Fare una incisione verticale tra le due incisioni orizzontali e "sbucciare" questa parte incisa (vedi foto sotto).



























Sulla parte scortecciata mettere un po' di ormone radicante, oppure utilizzare la buccia di una banana, che è una sorta di radicante naturale.














Io ho ritagliato una strisciolina di buccia, l'ho arrotolata intorno alla parte interessata e l'ho fermata con un filo di erba che ho trovato in giardino. In questo modo abbiamo tutti prodotti biodegradabili.

A questo punto ho riempito le due emisfere di terriccio ben compresso (tenetevi abbondanti) e molto bagnato, e ho richiuso la sfera utilizzando le fascette. Nella foto sotto ho utilizzato 3 sfere piccole e una pallina da gadget (quest'ultima chiusa con lo scotch).














Come ho detto prima, queste sfere di 5 cm di diametro si sono dimostrate troppo piccole, o meglio, data la loro piccolezza le ho potute utilizzare solo con rami molto piccoli, che non hanno tenuto, si sono seccati.

Due giorni fa, quindi dopo 5 mesi esatti, ho raccolto le sfere i cui rami non si erano seccati. Come vedete dalla foto, ho tagliato subito sotto al bordo della sfera.














Aprendo la sfera, il risultato che ho trovato è stato questo:














Ho subito trapiantato il ramo in un vaso pieno di terriccio ben bagnato.

Posso trarre ora alcune conclusioni:

- come già detto, meglio non utilizzare rami troppo piccoli e quindi le sfere di 5 cm. di diametro;

- ho capito che quando si apre la sfera, il panetto di terriccio dovrebbe rimanere integro (a forma di palla) e non aprirsi insieme alla forma di plastica, perchè in questo modo si rischia la rottura delle radici (come mi è proprio successo in un caso). Vista l'esperienza, potrebbe essere utile foderare l'interno della sfera (o meglio delle due emisfere) con del cellophane da cucina.

- differenze con la talea? Dato il numero ristretto di varietà su cui ho provato la margotta, non posso avere avuto dei risultati definitivi, ma così a occhio posso dire che le rose che non sono riuscita a riprodurre per talea, non hanno radicato nemmeno con la margotta; quelle che hanno radicato bene con la talea hanno fatto altrettanto con la margotta.

venerdì 14 febbraio 2025

ULTIMISSIME SU TOM CARRUTH

Negli incendi di Los Angeles dello scorso gennaio, ha purtroppo perso la casa e le sue coltivazioni l'ibridatore americano Tom Carruth.

Tom è attualmente il curatore del Rose Garden presso la Huntington Library. Ha avuto una carriera molto influente come coltivatore di rose ed è l'ibridatore di rosai famosi in tutto il mondo come Ebb Tide, Twilight Zone (foto sotto e altre foto mie qui), Julia Child, Neil Diamond, Memorial Day, Moonstone, Life of the Party, Perfume Factory e molti altri.














Ho parlato di lui in questa pagina:

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/tom-carruth.html.

CAMBIARE VASO AD UNA ROSA

Può essere necessario ripiantare una rosa in vaso dopo un paio d'anni perché il terriccio nel vaso si è praticamente esaurito. Come si fa a capirlo? Il livello del terreno è diminuito e quando spingi nel terreno con le dita senti che è duro e pieno di radici. Questo significa che la tua rosa ha usato tutto lo spazio nel vaso e che il terreno è stato prosciugato dai nutrienti. Quindi cosa fare?

Facciamo questa operazione quando la rosa è dormiente, quindi diciamo qui in Italia a partire dal tardo autunno, fino a metà febbraio circa.

La prima cosa da fare è potare tutti i rami fino a 25 o 30 cm. Dopodichè occorre afferrare i due rami più grandi e tirare tenendo giù il vaso. Chiedete a qualcuno di darvi una mano, e mi raccomando, usate i guanti! Quando tirerete, vedrete che la rosa esce interamente con la sua radice, e capirete perchè è ora di cambiarle vaso. È diventata una grande palla di radici con pochissima terra. 

Bisogna rompere delicatamente la palla con le mani così da allentare tutte le radici. Non spaventatevi se radici più piccole si rompono. Alla fine avremo tutte le radici sciolte, e alcune saranno più lunghe, alcune più corte. Con le cesoie  potate le radici alla stessa lunghezza. Guardate la lunghezza dei  rami: le radici dovranno essere della stessa lunghezza o poco meno. Ci deve essere equilibrio tra radici e rami.

Ora bagnate le radici con acqua e rivestitele con spore di Mycorhizza (ne ho parlato in questo post https://valentinaelesuerose.blogspot.com/search?q=micorrize). Se non utilizzate micorriza saltate questo passaggio.













Ora occorre prendere un vaso più grande, riempirlo per 1/3 con un nuovo compost fresco senza torba. Mi raccomando: non usate un terreno vecchio! Una volta messo il terriccio, prendete la rosa e posizionatela in mezzo al vaso, stendendo le radici uniformemente in tutte le direzioni. Poi tenete ferma la pianta con una mano e riempite il resto del vaso con l'altra mano. 












Quando il vaso è pieno, tirate un po' su la rosa per assicurarsi che non ci siano sacche d'aria. L'innesto va lasciato pari al livello del terreno o poco più su (anche qui dipende dalla zona climatica: se si abita in una zona in cui l'inverno fa molto freddo, il punto d'innesto dovrebbe essere lievemente interrato, ma nella gran parte d'Italia ciò non succede).

Ora pacciamate il terreno superiore con compost di foglie o letame bovino essiccato o qualsiasi materiale organico abbiate. E alla fine è importante: dare un bell'ammollo alla rosa con tanta acqua. Et voilà, la vostra rosa è pronta per altri tre o quattro anni.

(Consigli dell'esperto di rose Dirk Milis).

lunedì 3 febbraio 2025

UNA STORIA DI... SPORT

Trovo estremamente affascinante la capacità delle rose di mutare. Intendo i cosiddetti "sport": si tratta di mutazioni genetiche che avvengono in modo del tutto casuale e che possono produrre nuove varietà anche migliori rispetto all’originale. 

(vedi approfondimento nel mio blog https://valentinaelesuerose.blogspot.com/search?q=sport)

Esistono varietà di rose che mutano più facilmente di altre. Una di queste è sicuramente la rosa Iceberg, una floribunda di Kordes del 1958. Per chi fosse interessato alle sue origini, i suoi genitori sono

Robin Hood (hybrid musk, Pemberton, 1927) X Virgo (HT, Mallerin 1947).

La rosa Iceberg è una delle varietà di rosa più amate e apprezzate per la sua fioritura abbondante, resistente e dai colori puri e luminosi. Conosciuta per i suoi fiori bianchi candidi, è una rosa ideale per creare aiuole fiorite, bordure o anche per la coltivazione in vaso su terrazzi e balconi. Si trova facilmente nei vivai.











Nel 1991, in Australia, in una piantagione controllata della varietà  'Iceberg',  Lilia Margareth Weatherly scoprì una mutazione, che chiamò "Pink Iceberg" o "Pink Brilliant Iceberg". Si tratta ancora di una Floribunda che però era virata al rosa: le delicate sfumature di rosa dei petali producono quello che è stato descritto come un aspetto "dipinto a mano".














Ma la storia continua.

La tendenza a mutare di Iceberg viene ereditata da "Pink Iceberg": nel 1995, nella medesima piantagione, la signora Lilia Margareth Weatherly scopre una mutazione di Pink Iceberg che chiamerà "Brilliant Pink Iceberg". In questa pianta la tonalità rosa dei fiori si accentua.










E giungiamo ad una quarta mutazione,  da "Brillilant Pink Iceberg" 

La mutazione viene scoperta sempre in Australia ma da un altro vivaista, Edgar Norman Swane, nel 1998. La nuova varietà è un po' più bassa delle precedenti, ha fiori viola scuro con rovescio più chiaro, stami e antere rosso bordeaux scuro. E purtroppo non ha profumo, ma è comunque molto bella. Il suo nome è "Burgundy Iceberg" o "Burgundy Ice" e probabilmente è la più conosciuta tra le varie mutazioni.

Si trova facilmente nei vivai specializzati.





TERRICCIO FAI DA TE

Il famoso vivaista Nino Sanremo propone una ricetta per produrre da sé un terriccio adatto alle rose.

Per gli amanti del fai-da-te che volessero provvedere direttamente alla preparazione del terriccio, è bene sapere che la rosa predilige un terriccio composto da circa tre parti di torba bionda grossolana e fibrosa, ammendata, a pH 6-7 (la migliore è importata dalla Svezia), e di una parte tra argilla e pomice o vulcanite. 

Se non si dispone di torba a pH 6-7, bisogna aggiungere, per ogni litro di terriccio, 2-3 g di carbonato di calcio per elevare il pH naturale della torba, che generalmente è 3,4-4, fino a 6-7, e un'adeguata dose di fertilizzante organico a lenta cessione. 

Il carbonato di calcio si acquista facilmente online. 


TERRICCIO: QUALE EVITARE

Non è affatto banale parlare di terriccio giusto per le  nostre rose in vaso.

Vediamo allora cosa evitare:

- evitare di utilizzare sacchi di compost quando sulle confezioni non sono specificati in modo dettagliato l'origine e i contenuti;

- evitare il terriccio "universale" che si trova nella grande distribuzione e che costa pochi Euro: generalmente è scuro, fine e poco o nulla fibroso. A volte è addirittura puzzolente e caldo (mi è capitato con dei sacchi di terriccio "in ebollizione"). Alla larga!

Mi sono trovata molto bene con questi terricci della Compo e della Vigor Plant. La Vigor Plant fa anche un terriccio specifico per rose. Entrambe le aziende comunque hanno linee molto complete di terricci per le varie esigenze.