martedì 30 maggio 2017

NUOVE ROSE INGLESI

Ho delle grandi novità, devo aggiungere 4 nuove rose inglesi in un botto!In realtà ne ho comprate 2 una quindicina di giorni fa presso FATA di Lugo (RA), le altre due le ho acquistate ieri presso Vittori Vivai di Forlimpopoli (FC), dove si è svolto il tradizionale Porte Aperte.


La prima nuova rosa inglese ha il n. 67 e si tratta di Eglantyne (David Austin, 1994), e non essendo fiorita, metto una foto dal web.
Sempre dal web, una breve descrizione:Una rosa superba. Le corolle sono abbastanza grandi, a rosetta con petali che poi si piegano dando al fiore la forma di un piccolo piatto. Il colore è rosa puro e il profumo delicato. E’ di altezza media, ampia, resistente alle malattie."



Il secondo acquisto ha il n. 68 ed è Brother Cadfael (Austin, 1990). Dal web: "Gigantesche corolle rotonde di colore rosa luminoso, di forma sempre aggraziata e portate con eleganza dai robusti rami. Lo sviluppo di foglie e fiori è perfettamente equilibrato.  

Il profumo è intenso e ricco, di Rosa Antica. "






Terzo acquisto: n. 69 Summer Song (Austin, 2005). 

Ciò che mi ha attratto di questa rosa è il favoloso color arancio, abbastanza raro nelle rose inglesi.
Dal web: "Una bellissima rosa dai colori alquanto inconsueti, simili all’arancio bruciato che quindi risulta utilissima per l’abbinamento con rose di altre tonalità, come giallo e albicocca. I boccioli sono arrotondati ma nel tempo si schiudono in coppe complete, con numerosi petali interni a distribuzione informale all’interno di un anello perfetto di petali esterni. Il profumo è eccellente, intenso e variegato."




Quarto e ultimo acquisto n. 70 (cercavo un rosso non troppo scuro, che mi manca tra le mie inglesi): Thomas à Becket (David Austin, 2013). Dal web: "Rosaio particolarmente robusto, che conserva molte delle caratteristiche delle rose botaniche. Fiori mediamente grandi, profumati e ricchi di petali.
Il colore è rosso rubino che sfuma al carminio. Rifiorente per tutta la stagione vegetativa. Intensamente profumata. Sana." Meglio di così???

Non appena avrò foto mie, pubblicherò quelle.





martedì 23 maggio 2017

PIENA FIORITURA

Quasi tutte le mie rose sono in piena prima fioritura, ho la stanno concludendo. Il mio giardino appare in piena "esplosione" di colori.

Qui sotto, la n. 44 "Holsteinperle" (Kordes, 1987)

 




A sinistra, la regale "Imperatrice Farah", a destra l'ibrido rifiorente "Ferdinand Pichard" (Tanne, 1921)














A sinistra, la rosa inglese "Harlow Carr" (David Austin, 2005), a destra l'ibrido di tea "Mount Shasta" (Swim & Weeks, 1963)



















A sinistra, l'ibrido di tea "Super Star" (Tantau, 1960); a destra l'ibrido di tea "Golden Tower" (Tantau, 2005)
















A sinistra, ibrido di te "Papa Giovanni XXIII" (Mondial Roses, 1973), a destra ibrido di tea "Regina delle Rose" (Kordes, 1964)














A sinistra,ibrido di moschata “Sibelius” (Lens, 1984), a destra Ibrido di rugosa “Fimbriata” (Morlet, 1891)


















A sinistra, ibrido di rugosa “Pink Grootendorst” (Grootendorst, 1923); a destra ibrido di tea "Antico Amore" di Barni (1988)














venerdì 19 maggio 2017

NOTIZIE SU... LA ROSA BARON GIROD DE L'AIN

La Rosa Baron Girod De l'Ain (ibrido perpetuo, Reverchon, 1897) evoca, con il suo nome, l'insolito processo di proliferazione di baroni e baronesse in Francia al tempo di napoleone.

Reverchon, il coltivatore della bellissima Rosa Baron Girod De l'Ain, vive proprio nel momento storico in cui  Napoleone decreta l'ereditarietà dei titoli nobiliari per i membri della stessa famiglia.

Per chi è abituato al sistema inglese in cui il titolo di Barone può essere assunto da uno solo membro alla volta, tale proliferazione di baroni e baronesse è davvero disorientante. Per un francese no.

Così Reverchon gioca con un nome molto conosciuto che appartiene al suo immaginario, essere nobili è di moda e molte famiglie come i Girod de l'Ain sono incredibilmente popolari. Non è dato sapere con certezza se avesse anche un contatto personale con i   Girod de l'Ain né quale membro della famiglia avesse in mente Reverchon.

Non sappiamo chi potesse frequentare Reverchon ma fra i membri della famiglia Girod de l'Ain ci sembrano particolarmente interessanti: Baron Louise Gaspard Aimedée (1781-1847) che a soli ventinove anni entra nel consiglio di Stato di Napoleone nominato dallo stesso imperatore, o Baron Felix Jaean (1789- 1874) uno dei generali di napoleone e originale imprenditore con un allevamento di pecore merino. O lo storico delle vicende dell'esercito Baron Maurice nato nel 1854? O l'amante dei giardini e forse il più probabile André Marie Edouard (1819-1906) pecora nera della famiglia?

Chissà a chi si è ispirato questo coltivatore francese.

Questa rosa, la ritroviamo anche in una delle collezioni più importanti di rose storiche: il giardino di Sissinghurst (Kent, Inghilterra).
La Rosa Baron Girod De l'Ain cattura l'immaginazione, il sogno romantico di Vita Sackville, ideatrice libera ed immaginaria di giardini. Vita ama la particolare forma e colore dei petali di questa rosa, soprattutto vive il sogno vittoriano delle rose a fioritura continua.

Le ibridi perpetue arrivano infatti in inghilterra e Francia intorno alla fine degli anni 30', nel 1837-38, diventano presto popolari, sono molto in voga, e la gente fa a gara per introdurre la nuove varietà nel proprio giardino. Un fatto di moda e di gusto. Il loro più grande contributo alla famiglia delle rose è la grandissima resistenza al freddo invernale.

Nel tempo però l'interesse per queste rose svanisce, per arrivare ad oggi con le sole 50 varietà disponibili in commercio. E forse è così bello e di fascino ritrovare una Rosa Baron Girod De l'Ain in un giardino di oggi proprio per il tocco romantico inusuale e la unicità del fiore.
(dal sito http://www.museoroseantiche.it/index.php/storia-delle-rose/258-rosa-baron-girod-de-l-ain).

Nel mio giardino c'è, e occupa il n. 54. Le foto sono mie.

giovedì 18 maggio 2017

UN GIRETTO TRA LE COROLLE

Il roseto si sta riempiendo sempre più di corolle aperte. Godiamocele!

    
    
    
    
    
    
    
  Di quest'ultima rosa a sinistra sono particolarmente orgogliosa. Si tratta della rosa ibrido di rugosa Fimbriata (di Morlet, 1891). Ordinata per posta al vivaio La Campanella, mi dissero che erano esaurite, tranne poi ricontattarmi un paio di giorni più tardi per dirmi che nel frigor avevano trovato un esemplare di "seconda scelta", con solo un ramo invece dei soliti 4. Il prezzo era convenientissimo. Ho accettato, e questo è il risultato!



lunedì 15 maggio 2017

FIORITURE DI META' MAGGIO







Qui a lato, due viste di un angolino del giardino in cui si vedono sia le rose in vaso (sono quelle ottenute da seme, più una vaschetta con la menta per attirare le coccinelle, almeno così ho letto), sia rose in terra.
















A destra, un tipico vigneto romagnolo, in cui in fondo ad ogni fila di viti c'è un rosaio. Quello in primo piano, viola, è profumatissimo. Foto presa a Faenza.








Particolare della rosa viola in primo piano, con maggiolino


venerdì 12 maggio 2017

RECENTI FIORITURE

    
    
    


Così come le vedete, dall'alto, queste foto rappresentano: la n. 24 - HT Golden Tower (Tantau, 2005); la new entry di questa primavera n. 54 - Ibrido rifiorente “Baron Girod de l’Ain” (Reverchon, 1897); la n. 14 - HT Jardins de Bagatelle (forse; mia identificazione); la n. 21 - HT Antico Amore (Barni, 1988); la n. 42 - Floribunda “Spot Light” (Barni, 2011); la n. 40 - HT Sterling Silver (Gladys Fisher 1957); la n. 44 forse identificata come Holsteinperle (Kordes, 1944); la n. 46 Magdalena (Adam, 2005); la n. 30 Kronenbourg (Mc Gredy, 1965); e la n. 62 ottenuta da seme.