martedì 24 agosto 2021

DOMANDE COMUNI SULLE ROSE: DI QUANTA ACQUA HANNO BISOGNO LE ROSE?

Le rose, come tutte le piante, hanno bisogno di essere innaffiate o, se preferite, irrigate. La questione del fabbisogno idrico di queste piante è però molto dibattuta, perché molti coltivatori non riescono ancora a capire quale sia la giusta quantità di acqua da somministrare alle rose. Dare una risposta univoca alla questione non è comunque semplice, perché bisogna considerare la tipologia di rosa, la varietà, il suo stato di salute e le condizioni di clima e di terreno in cui la pianta cresce.

In linea generale, posso dire che le rose apprezzano acqua in grandi quantità. Le rose (come la maggior parte delle piante d'altronde) ricavano il proprio nutrimento sia attraverso le foglie, sia attraverso le radici. L'unico mezzo di trasporto per questo cibo è l'acqua.

Regola generale è che innaffiare non molto spesso ma in modo abbondante, è molto meglio che innaffiare spesso e in modo superficiale. Le annaffiature abbondanti vanno in profondità, e stimolano il sistema radicale più basso, importantissimo perchè permette alla rosa di sopravvivere sia in condizioni di siccità sia di grande freddo.  Al contrario, un'annaffiatura tenue, stimola il sistema radicale superficiale, rendendo la pianta più sensibile alle "bruciature" estive e ai freddi invernali.

Se innaffiate a pioggia, bisognerebbe evitare di bagnare le foglie, anche se, nelle giornate molto calde, bagnando le foglie si migliora la traspirazione e si allevia lo stress da caldo. Se la giornata non è calda e l'acqua rimane sulle foglie, si rischia una infezione fungina.

I manuali e gli esperti, a questo punto, iniziano a fornire le quantità di acqua necessarie usando litri al m/quadro, cosa che io, personalmente, non sono in grado di misurare. Ecco uno stralcio dal web (magari voi riuscite a utilizzare questi dati):

"Tecnicamente si sostiene che il fabbisogno idrico delle rose sia di quindici, venti litri al metro quadro, da somministrare due volte a settimana nelle stagioni intermedie, e tutti i giorni in estate. Questo fabbisogno può variare in base al clima e al terreno. In zone particolarmente piovose, la quantità di acqua può diminuire progressivamente fino a non superare i cinque litri al metro quadro; in zone aride invece si possono dare anche quaranta litri di acqua al metro quadro. Stesso discorso per la qualità del terreno: in quelli troppo drenati, bisogna dare almeno quaranta litri di acqua al metro quadro, in quelli umidi, invece, si può benissimo scendere a cinque litri al metro quadro."

L'irrigazione ottimale non è quella a pioggia, ma a goccia, e per farlo occorre un impianto apposito. Non iniziate a scuotere la testa e a dire che non ve lo potete permettere! Vi racconto la mia esperienza.

Ecco come fare per preparare voi stessi un piccolo impianto di irrigazione per il vostro roseto. Chiaramente non posso sapere su quanta superficie siano piantate le vostre rose, però l'esempio che vi faccio si adatta a molte situazioni.
Mi sono recata al Consorzio Agrario (non so questi esercizi esistano in tutta Italia, o se ci sia un equivalente; qui da noi in Emilia Romagna ci sono), mi hanno fornito di tutto il necessario che poi io ho assemblato con l'aiuto di mio babbo. 

Ho acquistato un tubo da irrigazione a goccia (su Google lo trovate sotto il nome "tubo manichetta gocciolante"), il commesso poi mi ha fornito i raccordi per il rubinetto della fontanella; occorre anche un timer da inserire nell'impianto (ce ne sono di meccanici che costano pochissimo, oppure di elettronici che costano un po' di più) e così tutti i giorni, per i minuti che scegliete voi, all'ora che scegliete voi, avviene l'innaffiatura automatica. Magari detto così sembra complicato, io lo scorso anno l'avevo chiesto ad un giardiniere che mi aveva preventivato circa 200 Euro di spesa. Poi ho soprasseduto e quest'anno ho fatto da sola, con una spesa totale di 70 Euro.
Se pensate di non assentarvi tanto, potete anche evitare il timer. 
Questa estate io ho innaffiato a goccia a giorni alterni, per 45 minuti al giorno, sempre di sera.

Le rose vanno innaffiate in tutte le stagioni, anche in inverno. Naturalmente, se l’inverno è caratterizzato da piogge torrenziali, le irrigazioni si possono anche evitare. Basta controllare lo stato della pianta e del terriccio per capire quando è il momento di irrigare. Ricordate però che la carenza idrica stressa le rose tanto quanto l’eccesso.

lunedì 23 agosto 2021

DOMANDE COMUNI SULLE ROSE: HO SENTITO PARLARE DELLA CENERE COME DI UN BUON CONCIME. E' VERO?

Con il caldo di fine agosto che ancora (giustamente) non ci lascia, ci sembra anacronistico pensare ad un bel fuoco nel caminetto (ci riesce senz'altro meglio pensare alle braci vive nel barbecue!).
Tronchetti, pellet, ciocchi di legna o carbonella, quando vengono bruciati, producono cenere che, in piccole dosi, può dare una “marcia in più” alle nostre rose e a tutte le piante in generale, che ci regaleranno così fioriture ancora più belle. Conviene dunque conservarla, quindi in vista dell'inverno, procuratevi un contenitore, meglio di metallo perchè la plastica si può sciogliere con braci ancora calde, in modo che in primavera abbiate a disposizione una bella quantità di cenere.

I nutrienti principali che la cenere apporta sono 4 micro nutrienti:

- Fosforo: ha la proprietà di aiutare la rosa a produrre le nuove radici e di irrobustire tutta la vegetazione.
- Calcio:  è molto importante per la rosa per far assimilare bene tutti i nutrienti.
- Potassio è essenziale per fioriture più durature e intense.
- Magnesio serve per lo sviluppo della vegetazione.

Il periodo giusto per utilizzare la cenere è quando compare la prima vegetazione all’inizio della primavera, fino all’autunno inoltrato, con la pausa estiva.

Per le rose la cenere è una ghiotta “leccornia”: le aiuta a resistere al freddo e alle malattie. Un vantaggio da non trascurare quindi: non male per un concime a costo zero!

ATTENTI A NON ESAGERARE PERO'!

- non usare troppa cenere perché il ph del terreno aumenta diventando alcalino e la rosa preferisce il ph più vicino a quello acido che va da 5,5 a 6,0;

- la cenere è anche ricca di calcare. Mettendone troppa, soprattutto in vaso, potreste danneggiare le vostre beniamine;

- la cenere, se usata molto nei vasi, si compatta e non permette al substrato di mantenere la sua porosità e quindi c’è il problema dell’asfissia radicale.

Inoltre per una perfetta concimazione bisogna integrare anche altri elementi tramite fertilizzanti naturali o chimici, perchè da sola la cenere non basta.