Per la serie "Piccoli Ibridatori Italiani" parlo oggi di un ibridatore di cui ho sentito parlare (e visto le rose) su un gruppo Facebook (che tratta naturalmente di rose).
Si chiama Roberto Serra e, prendendo il materiale dal sito dei Rosai Serra, pubblico la sua storia e quella della sua famiglia.
Era il maggio del 1922 quando nonno Alessandro decise che il suo destino ed inconsapevolmente anche quello della sua famiglia sarebbe stato, da lì in poi, indissolubilmente legato alle rose.
Questi magici fiori ed il loro imprevedibile profumo lo avevano affascinato sin dall’adolescenza ed appena ne ebbe la possibilità cominciò a dedicarsi ad essi, prima solo come hobby e subitamente dopo come lavoro, occupandosi della custodia e della manutenzione nel parco del castello di Gaglianico insieme al figlio Roberto sin dal 1948.
Tra tutti i castelli del biellese, quello di Gaglianico è certamente il più interessante ed il meglio conservato. È stato più volte oggetto di studio sia dal punto di vista storico, che da quello architettonico. Il parco circostante fu completamento rifatto fra il 1933 ed il 1935, ma non fu possibile ricostruirlo sul progetto originario del disegnatore francese André Le Nôtre. Venne quindi riprogettato dall’architetto Luigi Daneri come un caratteristico giardino all’italiana. Ai tempi erano 140.000 metri quadri di parco comprendenti una serra in vetro, dove venivano coltivate piante fiorite e da appartamento. Ma il compito principale e più importante era quello di curare le prime rose che abbellivano i giardini del maniero: rose antiche, ibridi di Tea e rampicanti di varie tipologie. Erano i suoi gioielli, come amava definirle Alessandro, vista la rara bellezza in un contesto così preziosamente storico.
Il tempo passa e al figlio Roberto, ormai, quel compito era diventato troppo stretto. Lui voleva creare, sperimentare e sentirsi parte di quella natura che egli stesso preservava con tanta passione. Arriviamo così nel 1964 e i tempi sono ormai maturi per fondare la sua prima azienda in Candelo, trattando roseti di tutti generi.
Fra le tante attività di quegli anni egli si dedica alla progettazione ed alla creazione di giardini e si occupa prevalentemente della coltivazione di rose per reciso servendo i negozi di fiori del circondario. Con il passare del tempo e la cresciuta esperienza nel settore, a metà degli anni ‘70 inizia a dedicarsi all’ibridazione ottenendo così le sue prime varietà di rose che sono a tutt’oggi presenti nel catalogo.
I primi apprezzati successi furono Aurora, Carezza, Nikita e poi, a seguire, Rugiada, Preludio, Rouge et Noire ed Alice.
La migliore delle sue varietà è “Rugiada”, un ibrido di Tea di colore rosa screziato. Oltre ad un'altra decina di ibridi di Tea creò anche alcune floribunde come “Red Devil” e rampicanti come “Orange Gold Serra”. L’ azienda intanto continuava ad avere successo ma Roberto da solo riusciva solo a coltivare circa 20.000 piante di rosa. Servivano forze nuove e quindi subentrarono i due figli Rosa e Alessandro, contagiati da quella stessa passione con la quale il nonno aveva cominciato più di cinquanta anni prima.
Speriamo di aver trasmesso questa passione, oltre a Voi, anche alle nostre nuove generazioni che ci succederanno, Andrea, Alice e Davide, in modo che possano nel prossimo futuro portare avanti questo lavoro con lo stesso sentimento, sacrificio ed impegno di chi li ha preceduti.
"Perché la rosa non è soltanto un fiore… è anche magia."
(anche le foto sono prese dal sito dei Rosai Serra)
RUGIADA
ALICE
ARABESQUE
ROUGE ET NOIR
Molto interessante. Non li conoscevo, grazie
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