lunedì 20 giugno 2022

LA MIA VISITA AL ROSETO-CIMITERO DI MURTA

Finalmente questo fine settimana - tra l'altro caldissimo - del 18-19 giugno 2022, sono riuscita a recarmi a Genova, a trovare Sabrina Masnata e a visitare il celebrato Roseto di Murta, che come sapete è stato creato all'interno di un antico cimitero del XIX secolo.

Murta è un delizioso borgo incastonato nella collina della Val Polcevera situata alle spalle di Genova, dal 2019 è sede di un roseto particolare realizzato in un cimitero di campagna assopito dagli anni ’90, rinato per merito del lavoro di recupero del gruppo di volontari #QuellicheaTrastacistannobene, guidato da Sabrina Masnata

Il Cimitero di Murta ospita una collezione botanica che raggruppa alcuni esemplari di rose discendenti da quelle introdotte dalla Cina, ufficialmente, a fine ‘700. La scelta di queste rose legate all’oriente per il cimitero deriva sia dalla loro importanza botanica che dal loro legame storico con il tè, prodotto usato negli eventi che finanziano l’iniziativa di conservazione del cimitero.

Sabrina è stata la guida d'eccezione alle specie di rose presenti nel cimitero, e alla storia del cimitero stesso. Murta era un luogo di villeggiatura per le ricche famiglie genovesi, pertanto diverse sepolture del cimitero appaiono tuttora molto ricche ed elaborate.

Siccome dal 2013 il Cimitero di Murta é sottoposto al vincolo di tutela della "Soprintendenza all’archeologia, alle belle arti e al paesaggio" (come area di interesse storico e custode di opere d’arte in parte perdute a causa dell’abbandono e degli atti vandalici che si sono verificati nel tempo), Sabrina e il suo gruppo di volontari non possono agire sulle sepolture, nemmeno per cercare di aggiustarle quando stanno cadendo a pezzi. Pertanto sono visibili tantissime pietre tombali spezzate, cadute, rovinate. Ma in mezzo a questi antichi resti, i volontari hanno riportato la vita tramite moltissime rose chinensis, tè e noisette (e anche alcune moderne Ibridi di Tè). Il contrasto è al tempo stesso forte e commovente: dove la vita pareva finita, sbriciolata, si rialza sotto forma di bellissime corolle profumate e colorate. La vita continua...

Sabrina mi ha detto che i visitatori del Cimitero-Roseto sono di diversi tipi: quelli che sono interessati più alle rose, quelli che vogliono vedere e studiare le sepolture, e quelli a cui interessano entrambe. Dopo la visita, ho pensato che io appartengo a quest'ultimo gruppo.
















Da Via Doge Giovanni da Murta si prende Via Asilo Infantile di Murta, un sentiero mattonato con ampi scalini percorribile a piedi, che scende fino all'ingresso del Cimitero.






















L'ingresso del Cimitero-Roseto; sulla parete a destra fanno capolino le corolle della rosa noisette "Crepuscule", piantata all'interno e che si arrampica sul muro.

































Scorcio dall'ingresso, la parte a sinistra del cimitero.






















Appena entrati, ci dà il benvenuto la "Rosa di Genova" di Nirp, nata dalla collaborazione tra il Garden Club di Genova e Nirp International e battezzata proprio quest'anno. Una rosa a cespuglio, con grandi fiori di colore bianco e rosso, colori simbolo della città di Genova. Bella, resistente, rifiorente, ben adattabile ai cambiamenti climatici, diventerà un allegro simbolo del capoluogo ligure nei giardini e nei parchi di tutto il mondo.




















La rosa chinese "Slater's Crimson China", importante perchè ha portato la rifiorenza in tutte le rose moderne.




















La rosa cinese "Serratipetala", rosa della "disputa" in quanto spesso confusa con la rosa ormai estinta "Bella di Monza" di cui ho parlato in questo post https://valentinaelesuerose.blogspot.com/2022_02_06_archive.html.




L'unica e vera "rosa verde", la rosa cinese "Viridiflora". La rosa Viridiflora è una mutazione spontanea della rosa Chinensis. È l'unica rosa verde al mondo. I boccioli sono di aspetto normale, anche se quando si apre non ci sono mai petali, solo sepali su più strati. In genere i sepali si uniscono a formare il calice del fiore, ma la rosa verde non genera mai i petali, né il resto delle parti del fiore, quindi non produce semi e perciò non si può riprodurre per seme.

Sotto: altre rose antiche di cui potete vedere il nome sulla lastra di ardesia.








Alcune sepolture e loro particolari. I volontari hanno da subito osservato che sulle lapidi spesso "sbocciano" fiori, rose e boccioli finemente scolpiti nel marmo a rappresentare un legame profondo che sopravvive alla morte, come un matrimonio o una forte amicizia.












lunedì 30 maggio 2022

UNA ARTISTA AMANTE DELLE ROSE

Ho fatto il mio ingresso in Instagram nell'aprile 2016. Era la mia prima volta in assoluto su un social media, e sono entrata, come si suol dire "in punta di piedi". Non sapevo nemmeno bene come muovermi, come farmi conoscere, come "avere tanti followers" che è la cosa che più sembra contare oggi. A dire il vero di followers continuo a non averne molti, ma non mi importa. Quelli che ho sono più o meno tutti appassionati di rose o comunque di fiori e natura. E io stessa seguo solo account con questi interesse.

Tra le prime persone che iniziai a seguire vi fu Sabina Comizzi. Ricordo

che i suoi post mi colpirono perchè erano tutte foto di rose, per cui mi trovai subito in sintonia. Un po' alla volta iniziammo anche a scambiarci qualche battuta, e a chattare. Scoprii così che Sabina non solo ama molto le rose, ma soprattutto le sa dipingere! Cioè, sa dipingere di tutto, con grande maestria, ma tra i suoi soggetti preferiti vi sono le rose e alcune attrici del passato, inoltre ama anche dipingere soggetti di fantasia, che mi piacciono davvero molto.

Ho chiesto a Sabina di inviarmi una breve autobiografia. Lei mi ha scritto così:

"Credo di essere nata con la matita in mano. Alle elementari la maestra non credeva che i disegni fossero miei. Vincevo sempre i premi di istituto; il disegno è sempre stata la mia più grande passione... insomma, fino agli ultimi anni dove per colpa di una rara malattia - o per fortuna - ho affinato il mio stile e l'amore per i fiori, le rose! Una vera ossessione!

Con Sabina ci siamo anche incontrate, ben tre volte. Lei è di Pesaro, e quando mia figlia ha partecipato ad un torneo nazionale con la sua squadra di basket proprio a Pesaro, Sabina e io ci siamo incontrate: questo nel 2018 e nel 2019. Sempre nel 2019 sono poi tornata a trovarla in occasione di una sua bellissima mostra... e anche ora ci sentiamo spesso. Chissà, forse avremo dei progetti insieme per un prossimo futuro...