lunedì 31 gennaio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (3)

(continua)

- STELO
E' preferibile piuttosto lungo che corto. Deve avere le proporzioni, la forza e l'elasticità sufficienti per sostenere i fiori che porta, in modo elegante ed eretto, affinchè i fiori sovrastino la vegetazione. 

- FOGLIAME
Nel considerarlo bisogna tener conto dei suoi caratteri rispetto al tipo ed alla varietà. Le piante in qualunque momento del periodo vegetativo devono essere sempre ben fornite di foglie. Queste debbono essere di grandezza sufficiente, di un buon tessuto, di consistenza quasi coriacea, lucente, di un color verde piacevole in tutte le gradazioni e intonato al colore dei fiori. Quando le foglie sono giovani e piccole, generalmente hanno un color rosso più o meno intenso: ciò è dovuto al contenuto di antocianina, però man mano che sviluppano, per effetto della clorofilla acquistano il caratteristico color verde in tutte le sue manifestazioni e gradazioni, che vanno dal verde giallo, bietola, al pisello, al verde cupo. Non devono essere troppo distanti o troppo vicine fra loro lungo i diversi rami, nonchè lungo gli steli florali. Il fogliame lucente è dominante rispetto a quello scuro, smorto, ed è anche più resistente alle malattie.

- BOCCIOLI
La forma del bocciolo può essere molto varia. Non importa quale essa sia, tutte possono essere ammesse, purchè nell'ambito del tipo e della varietà alla quale meglio si addicono nei riguardi dell'utilizzazione cui sono destinate. Nelle Té, Ibride Rifiorenti, Ibride di Tè, i boccioli a punta, ad urna, ovoidi sono molto più apprezzati di quelli tondi o tozzi, specialmente quando si tratta di piante utilizzate per il fiore reciso.

(continua)

sabato 29 gennaio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (2)


- HABITUS
L'accrescimento, il modo di vegetare, l'estensione che acquistano tutti gli organi durante lo sviluppo costituiscono l'abito. Così dicasi del volume e della forma d'ogni organo. L'habitus perfetto deriva dall'armonia, dall'equilibrio, dalla proporzione di ogni organo a se stante ed in rapporto a tutti gli altri considerati nel complesso. La tendenza che hanno certe piante a produrre soltanto uno o due rami forti senza un congruo numero di rami secondari minori non è desiderabile; peggio se i rami primari sono sprovvisti di vegetazione alla base. Tutto lo sviluppo vegetativo aereo deve essere aggraziato, uniforme per natura e non per costrizione.
 

(continua)
- RIFIORENZA (remontance)
Non si deve confondere con fiorescenza. E' uno dei caratteri più pregevoli e più desiderabili nelle rose, essendo la proprietà di vegetare e fiorire senza interruzione durante tutto il periodo in cui l'accrescimento si mantiene attivo. Quanto più una pianta ha pronunciato questo carattere, tanto più è in condizioni di emettere nuovi rami e produrre nuovi fiori. Molto probabilmente esso dipende da un solo gene.

- FIORESCENZA
Questo termine non deve confondersi con quello di infiorescenza con il quale s'intende la maniera che hanno le piante di rifiorire a fiore singolo od a grappoli, o ad ombrella, a mazzetti, ecc. Nel nostro caso viene usato per la tendenza a fiorire ed interessa tanto la quantità come la massa, lo sviluppo, la durata dei fiori, sempre in correlazione all'epoca e al complesso vegetativo inerente al tipo e alla varietà. 
Ad esempio: sappiamo che ci sono varietà che fioriscono una volta sola all'anno. Se questa fioritura produce una gran quantità di fiori, al massimo della loro dimensione, e durano molto nel tempo, allora possiamo dire che quella varietà di rosa ha una buona fiorescenza.

(continua)