martedì 21 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (1° PARTE)

Quante volte vi è capitato di ritrovare i rami più giovani delle vostre rose ridotti così???


E' tutta colpa degli Argidi delle rose.

Sono parassiti molto comuni, appartenenti all’ordine Hymenoptera, famiglia Argidae. I loro bruchi attaccano spesso i roseti e sono in grado di danneggiare sia i giovani germogli che l’apparato fogliare, rovinando l’estetica delle piante e il loro sviluppo rigoglioso.

Eliminarli delle rose non è semplice, anche perché sono dei parassiti molto piccoli e difficili da individuare tra la vegetazione. Spesso, quando ci accorgiamo della presenza di questi bruchi, intenti a mangiare le foglie del nostro roseto, è troppo tardi per intervenire. Ma questo non vuol dire che non si possano eliminare con l’uso di prodotti sia biologici che chimici.

Le specie di argidi delle rose da tenere sotto controllo sono due: Arge rosae e Arge pagana. Sono due specie molto simili tra loro, sia dal punto di vista morfologico e che per i danni prodotti sulle piante di rose.

ARGE ROSAE

Questi argidi si presentano in forma adulta come piccole mosche, lunghe dai 7 ai 10 mm. Hanno il capo di colore nero, con 3 antenne (due nere e una rossastra). Il torace è giallo-rossastro, con mesonoto, scutello e mesosterno neri. Le zampe sono gialle con estremità nere. L’addome è giallo-arancio.


ARGE PAGANA

Questa specie si differenza leggermente dalla precedente nella forma adulta. Il capo, le antenne, il pro-torace e le zampe sono interamente nero lucente. L’addome è giallo-rossastro, con il primo segmento nero. La lunghezza è di 7-9 mm.

(continua)

(da coltivazionebiologica.it)

lunedì 13 settembre 2021

LA ROSA CANINA

(da giardinaggio.net)

La Rosa Canina è la specie di rosa spontanea più comune in Italia. Questa pianta deve il nome "canina" a Plinio il Vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici.

E' un arbusto spinoso perenne originario dell’Europa e dell’Asia occidentale. La rosa canina si trova soprattutto nelle zone collinari e montane di tutta Europa, dove può raggiungere un’altezza di quattro metri, Asia occidentale e settentrionale ed Africa del nord. In Italia la regione in cui viene coltivata maggiormente la rosa canina è la Toscana.

Questo tipo di rosa la troviamo in modo particolare allo stato selvatico in boschi, terreni incolti, ai margini di strade ecc., mentre in parchi e giardini non è quasi mai presente. 

La rosa canina ha un portamento sarmentoso, presenta molte spine e radici lunghe e molto robuste; i rami sono lunghi e possono essere eretti o curvi ma quasi mai assumono un portamento rampicante. Da giovani hanno una corteccia di colore verde-bruna oppure rosso-bruna, mentre in età adulta diventa giallo scura e compaiono delle striature. Le foglie presentano un picciolo e sono formate da cinque o sette foglioline più piccole, hanno forma ovale allungata e contorno dentellato, di consistenza sottile, hanno la parte superiore liscia mentre quella inferiore è coperta da una leggera peluria.

I fiori, singoli o a 2-3, hanno 5 petali, un diametro di 4–7 cm, di colore di solito rosa pallido e sono poco profumati.

La rosa canina fiorisce da maggio a luglio, la maturazione dei cinorrodi si ha in ottobre-novembre.

Il falso frutto (cinorrodo) della rosa canina è caratterizzato da un colore rosso e da una consistenza carnosa; è edule ma aspro e non appetibile fresco; viene raccolto soprattutto per le proprietà terapeutiche.