martedì 29 aprile 2025

venerdì 11 aprile 2025

STUDIO SULLE MICORRIZE - INVIATO DA ANNALISA M.

 Le foto sotto si riferiscono ad un "esperimento" con le micorrize

Avendo letto diverse recensioni positive sulle micorrize (tutti sostengono che secondo loro funzionano ma non possono asserirlo con certezza mancando di termini di paragone) ho pensato di fare io stessa una prova.
Ho scelto 20 cinorridi diversi e piantato i semi di ognuno in vasetti diversi.
Quando le piantine sono state abbastanza grandi da essere travasate in vasetti singoli, ho diviso i gruppi a metà, a caso.
Metà li ho micorizzati, metà no e ho preso nota.

Questa la situazione a distanza di 3 mesi:
- non ci sono grandi differenze nel numero di impalcature
- quasi tutte le piantine trattate sono più grandi delle sorelle non trattate
- la maggior parte delle micorizzate ha radici che fuoriescono dal vasetto, delle altre nessuna.
Ho fatto l'esperimento su circa 150 piantine di rosa.





La modalità è molto semplice: ho messo il terriccio in ogni vasetto che avrei utilizzato per ogni singola piantina, ho fatto un buco nel terriccio per le radici, e lì ho messo le micorrize. Ho interrato le piantine e in seguito ho innaffiato.







lunedì 7 aprile 2025

UNA CARA FOLLOWER MI PARLA DI SE'...

...e dei suoi splendidi esperimenti! In effetti è così che ho iniziato anche io, sperimentando. Questa follower ibrida rose e ne ricava semenzali, e mi parla dei suoi risultati.

Mi presento, sono una signora di mezza età con una grande passione per il giardinaggio, in particolare per le rose.
Mi diletto nell'ibridare, senza pretese, solo per la soddisfazione che mi regala.
Non un privilegio da poco.
Quando faccio qualcosa cerco di farlo al meglio delle mie limitate possibilità, sono avida di informazioni e ne cerco sempre e dovunque.
Il problema è che la maggior parte degli amatori sono o americani o australiani e spesso parlano di rose irreperibili.
Le piantine figlie delle rose "turche" vanno alla grande, crescono e sono sanissime..., a differenza di altre mie, il che mi fa pensare che le madri potrebbero essere veramente figlie di rose ibridate in Turchia, dove il clima è, in certe zone, molto simile al mio, zona 10b, caldo e umido.
Altre piantine invece mi stanno insospettendo, mostrano segni di malattia, sono stentate. 
Lo scorso anno quelle così le ho eliminate, ora però mi sorge il dubbio che in alcuni casi l'errore non sia intrinseco nelle piantine stesse, ma mio che ho usato anche rose che hanno una pessima riuscita nelle mie condizioni climatiche ma sono splendide in un habitat idoneo.
Che ne pensi?
Le elimino?
Grazie e a presto!
Annalisa

Tre anni fa avevo ottenuto un semenzale dal quale mi aspettavo molto, essendo una grande estimatrice dei suoi genitori. Ricavai anche alcune talee e ne inviai una ad una follower, Loredana, che abita in Sicilia.
Purtroppo, col tempo, ho visto che questo semenzale non faceva la riuscita che speravo: i fiori non assumevano la bella forma che sembravano avere nelle primissime fioriture (foto sotto), e soprattutto la pianta si ammalava molto di ticchiolatura.
Però - e ho portato questo esempio perchè Annalisa parla di habitat idoneo - Loredana mi ha mandato una foto in cui la mia talea è bellissima, fa fiori grandi e ben formati, ed è sana. Si vede che il clima della Sicilia le si confà.


venerdì 4 aprile 2025

ROSE PER AMBIENTI DIFFICILI: TERRENI SICCITOSI

(materiale anche dal libro "Rose Sempre in Fiore" di Anna Furlani Pedoja)

Le rose, generalmente, si adattano ad ogni tipo di terreno, ma alcune risultano particolarmente idonee ai terreni asciutti e siccitosi.

Tra queste ricordiamo "Complicata", ibrido di Rosa Gallica (quindi non rifiorente), dai fiori semplici color rosa intenso portati a mazzetti, a cui seguono grossi cinorrodi arancioni.



Vi sono poi le rifiorenti "Grootendorst Alba" e "Pink Grootendorst", ibridi di Rosa Rugosa dalle corolle simili a garofanini (con petali bianchi nella prima e rosa intenso nella seconda).


Ancora, le diverse varietà di "Rosa Banksiae", come per esempio "Rosa Banksiae Lutea", sarmentose che però temono le zone molto fredde, prediligendo posizioni esposte a sud.










E terminiamo con "Rosa Villosa", una specie botanica, che crea una bella pianta, con portamento eretto che produce fiori semplici, rosa brillante, seguiti da frutti grandi, colore arancio, a forma di mela. Ideale da coltivare come punto focale.




mercoledì 2 aprile 2025

I RAMI CIECHI NELLE ROSE










I rami ciechi sono assolutamente frustranti per i coltivatori di rose, ma non è possibile impedirne la formazione. Cosa sono i rami ciechi? Sono quei germogli che sono spuntati e cresciuti normalmente fino a diventare rametti, ma che invece di emettere un bocciolo in cima, si fermano lì, e la cima appare letteralmente "vuota", cieca appunto. 

Sono state date tante spiegazioni per questo fenomeno, dalla mancanza di nutrienti, ai livelli di luce bassa in primavera. La causa vera? Periodi di basse temperature seguiti da periodi di temperature improvvisamente alte, e viceversa, in primavera.

Cosa fare? La cosa migliore è tagliare la cima del ramo cieco fino alle prime foglie (5 foglie). Si fa come quando si taglia via un fiore sfiorito. Dal punto del taglio si svilupperà un nuovo rametto che fiorirà. Perciò: niente panico.