martedì 16 dicembre 2025

COME "SENTIRE" UNA ROSA

Chi ama i profumi in generale, sicuramente sa di cosa parliamo quando trattiamo di piramide olfattiva.

La piramide olfattiva è un modello che descrive la struttura di un profumo, suddividendolo in tre livelli di note che si rivelano in momenti diversi: note di testa (immediato e volatile), note di cuore (il "cuore" che emerge dopo, più persistente) e note di fondo (la base profonda e duratura che rimane sulla pelle per ore). 

Questa è la piramide olfattiva generale per quello che riguarda il profumo nelle rose:

Le note di testa, quelle che evaporano subito, sono costituite da due famiglie olfattive: agrumato e aromatico.

Le note di cuore costituiscono la "personalità" del profumo, appare dopo le note di testa, ed sono composte da quattro famiglie olfattive: fiorito, verde, fruttato, speziato.

Infine le note di fondo (in francese "sillage", cioè scia) sono le più tenaci e in questa piramide sono costituite dalle famiglie legnoso e balsamico.

Note agrumate: limone, mandarino, bergamotto...

Note aromatiche: anice, citronella, lavanda...

Note fiorite: rosa, lillà, gelsomino...

Note verdi: edera, foglie, erba...

Note fruttate: fragola, pera, pesca...

Note speziate: cannella, chiodi di garofano, noce moscata...

Note legnose: patchouli, cedro, muschio

Note balsamiche: fave tonka, vaniglia, eliotropio...

Naturalmente ogni rosa profumata non conterrà mai tutte queste famiglie.

Ecco un paio di esempi di profumo di rose tratti dal catalogo di Delbard - 2025-26















La rosa dei pittori "Edgar Degas" ha questa piramide olfattiva:

Note di testa = giacinto

Note di cuore = foglie

                    ribes nero

















Altra rosa di Delbard, cioè Papi Delbard, ha questa piramide olfattiva:

Note di testa = citronella

Note di cuore = rosa

                        pompelmo, pesca, albicocca, litchi

lunedì 15 dicembre 2025

COMMENTO SU "LA DIFFICOLTA' PER GLI IBRIDATORI AMATORIALI"

Mi scrive una carissima amica che ha letto il post precedente dal titolo "LA DIFFICOLTA' PER GLI IBRIDATORI AMATORIALI". Con il suo consenso, pubblico la sua lettera.

Ho letto con interesse il tuo ultimo post relativo alle problematiche degli ibridatori amatoriali.

È un problema che mi ero già posto, anche se nel mio caso sono perfettamente consapevole che al momento non ho nessuna creazione di livello di mercato.

Gli amatori hanno dalla loro la passione, spesso intuito e soprattutto esplorano vie non battute, potenzialmente sono capaci di creare vere novità, inusuali.

Di contro i mezzi sono limitati e le barriere all'entrata sul mercato potenzialmente invalicabili.

Personalmente penso che l'unica via veramente percorribile sarebbe unire le forze creando una associazione no profit.

Una associazione di questo tipo da visibilità, permette di condividere i contatti ma soprattutto dà notevoli agevolazioni per partecipare a fiere specializzate nonché accesso a fondi regionali ed europei..

Apre anche la strada a collaborazioni con Università, i dipartimenti di agraria spesso testano e verificano nuove varietà vegetali nei loro campi prova, per mezzo di tesi di laurea.

Operazione che richiede dedizione e soprattutto scelta oculata dei membri, evitando come la peste le primedonne e quelli che mancano di consapevolezza dei propri limiti...

Come appassionata sto dietro al mercato che vedo essere di 2 tipi:

Uno di gran lunga maggioritario rivolto a tutti dove imperano le vecchie glorie e le novità passeggere del momento dei maggiori ibridatori, un altro per soli amatori, che però esistono, dove si possono trovare varietà di nicchia.

Ed è il secondo a cui puntare.

PS da qualche anno non vedo sul mercato niente di veramente nuovo....

Che ne pensi?

Un abbraccio 

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Nelle foto: la mia Emma's Whims classificatasi seconda al concorso Premio Rosa d’Oro Principessa Maria Letizia di Savoia lo scorso maggio 2025.