venerdì 31 gennaio 2025

ROSE: POTARE O NON POTARE?

Siamo a fine gennaio, si sta avvicinando il fatidico momento in cui poteremo le nostre rose...

Quando è bene potarle? Come regola generale, suggerisco di potarle a fine inverno, quando non ci sono più le gelate notturne. Nella mia zona (Bassa Romagna) di solito il periodo giusto è da metà febbario in poi.

Altra domanda ricorrente: luna calante o crescente? (luna buona o luna cattiva?). La potatura delle rose va sempre effettuata in fase di luna calante, in quanto la circolazione di linfa è ridotta e la cicatrizzazione della pianta è favorita, riducendo di molto il rischio di marciumi ed attacchi parassitari. In genere il periodo migliore è qualche giorno dopo la luna piena. 









Ma ecco una domanda che forse non vi aspettate: POTARE O NON POTARE le rose?

(dal blog di Dirk Milis https://dirksrosebible.blogspot.com/)

Quando dici rose pensi subito alla potatura, ma tutta quella potatura è davvero necessaria? Quando osserviamo gli antenati delle nostre varietà coltivate, le rose selvatiche, vediamo che non vengono mai potate e nonostante ciò fioriscono ogni anno. Allora perché le potiamo ogni anno?

Prima di tutto: guarda la famiglia delle rose. Assicurati di che tipo di rosa è. È un'Alba? Una Bourbon? Un'ibrida di Tea? Tre rose molto diverse e tre metodi di potatura molto diversi, se vuoi potare! Una buona regola che si applica a tutte le rose tranne le ibride di Tea, le Floribunde e le Polyantha è: NON POTARE I PRIMI TRE ANNI. Lasciale crescere senza disturbarle. Lascia che facciano legno, tanto legno. Fioriranno, non preoccuparti. Dopo tre anni puoi iniziare a correggerle se necessario, ad esempio quando diventano troppo grandi o non ti piace la forma del cespuglio. Di nuovo, non devi farlo, ma è sicuramente possibile. Le vecchie rose antiche, una volta fiorite, Alba, Gallica, Damascene, Centifolia... non hanno bisogno di potatura. Le potiamo per dare loro una bella forma arrotondata e tenerle sotto controllo. Lo facciamo dopo che sono fiorite, quindi può essere a luglio, agosto o settembre. Ricordatevi sempre di NON POTARE MAI VIA L'INTERA CRESCITA DI QUELL'ESTATE. Accorciate la nuova crescita, non rimuovetela mai completamente. Altrimenti non fioriranno l'anno successivo.

Quindi puoi decidere di non potare o di dargli una bella forma arrotondata. Cosa è sempre consentito? Potare via il legno morto e la crescita molto sottile che non riesce a sostenere i fiori. 

Ma cosa dire delle vecchie rose tradizionali che rifioriscono, come le Portland, le China, le Bourbon, le Ibridi Perpetue, le Tea e le Noisette? 

Bene, anche queste rose fioriranno perfettamente senza essere potate ogni anno. Quindi è una scelta personale quella di potare, non un dogma. Le Portland possono essere addestrate a diventare un bel cespuglio arrotondato, quindi io stessa le poterei leggermente a febbraio. Le Bourbon e le Ibridi Perpetue sono sempre migliori come rampicanti, quindi non devi potarle. Quando allevi Mme Isaac Pereire o Louise Odier come rampicanti, accorci semplicemente i loro germogli laterali a febbraio, ma anche questo è facoltativo. Le China, le Tea e le Noisette in generale odiano la potatura, quindi lasciale stare, smettono di crescere quando il loro legno viene tagliato via. Ma anche qui: potare via il legno morto e debole è sempre consentito! 

Quindi ora ci restano solo: le rose moderne: rose inglesi, ibridi di Tea, floribunda, polyantha e ibridi moderni. Dobbiamo sicuramente potarle?
















(nella foto: potatura ottimale di un ramo di HT o Ibrido di Tè).

No, non è così. Ma è consigliabile dar loro forma. Guarda il tuo cespuglio a febbraio: vuoi una forma naturale con più fiori ma più piccoli? Allora pota via 1/3 di ogni stelo. Se la forma del cespuglio non è importante per te? E vuoi fiori più grandi ma meno numerosi? Allora pota via 2/3 di ogni stelo. Per le rose inglesi di David Austin la prima opzione è più probabile perché la forma è più importante. Per le rose HT e le floribunda la seconda opzione è la strada da scegliere. Idem per le polyantha e gli ibridi moderni. E naturalmente potiamo anche il legno morto e debole.

Ecco fatto! Non impazzire per la potatura. I primi tre anni non potiamo le rose e dopo è tutta una questione di preferenza. 

Spero di aver fatto un po' di luce su questo argomento molto dibattuto! 

lunedì 20 gennaio 2025

IL PROFUMO NELLE ROSE DAL PUNTO DI VISTA DI DIRK MILIS

Ho pubblicato ancora in passato articoli di questo grande intenditore di rose, il belga Dirk Milis. Il suo gruppo Facebook si chiama "Dirk's rose group: For real rose addicts"  e vi si può entrare tramite iscrizione. Cercatelo su Facebook, ne vale la pena.

Ultimamente, come chi mi segue avrà visto, sto approfondendo anche io l'argomento "Profumo delle rose" e mi sembra che il post di Dirk aggiunga informazioni utili. Ve lo propongo.

"Il profumo delle rose è una delle caratteristiche più amate delle nostre rose da giardino, eppure... solo pochi decenni fa la maggior parte delle persone aveva dimenticato che in realtà le rose possedevano di norma una profumazione da media a molto intensa. Il regno supremo degli Ibridi di Tè (o HT) fece sì che una delle caratteristiche più attraenti della rosa, la fragranza, andasse perduta. Sì, c'erano alcuni HT con fragranza, ma la stragrande maggioranza degli HT creati tra il 1960 e il 2000 erano praticamente senza profumo. L'anima della rosa, la sua fragranza, è stata deliberatamente creata per estenderne la vita in vaso. E' stato il commercio che ha quasi distrutto il profumo delle rose.

E' stato il grande merito di David Austin concentrarsi su questa perdita. Austin ha chiesto un ritorno alla fragranza nelle rose moderne. Le sue rose inglesi hanno mostrato come si potesse fare. A David non piacevano gli HT; cioè adorava i primi esemplari di HT, ma quando successivamente divennero solo un guscio vuoto rispetto a quello che erano prima, si ribellò e iniziò una controriforma.














(Foto: "La France", convenzionalmente il primo esemplare di Ibrido di Tè creato dal francese Guillot)

Poterbbe non piacerci la politica odierna di David Austin in materia di rose (in effetti molte delle loro nuove creazioni sono più o meno le stesse...), ma non dobbiamo mai dimenticare ciò che ha fatto David. La sua "ribellione" ha impiegato qualche tempo, ma è grazie a lui se oggi la gente che coltiva le rose, le vuole con il profumo.

Oggi le nuove vere HT sonno rare, poichè la maggior parte delle rose di nuova creazione sono ibridi moderni: un incrocio tra rose inglesi, floribunda e HT. La loro fragranza è un grande punto di forza, quindi la stragrande maggioranza delle nuove rose hanno un profumo da forte a molto forte. Sempre grazie a David!

Di seguito alcuni esempi di rose estremamente profumate, che non vi deluderanno: Mme Isaac Pereire, La France, Abraham Darby, Evelyn, Jude the obscure, Pope John Paul II, Peter Paul Rubens (foto sotto), Anna Olivier, Étoile de Hollande, Sœur Emmanuelle, Line Renaud..."














Ricordo che un primo sguardo su queste e altre rose, può essere dato  tramite l'importantissimo database internazionale delle rose HelpMeFind, al seguente Indirizzo: https://www.helpmefind.com/rose/plants.php.

Questo link si apre direttamente sulla pagina in cui si può inserire il nome della rosa ricercata, si clicca poi su SEARCH e si aprirà la pagina corrispondente, che oltre alla descrizione offre la scheda Photos ricchissima di immagini.

COSA E' SUCCESSO ALLA MIA PRODUZIONE DI SEMENZALI

Ora che sono passate ormai un paio di settimane da quanto mi è successo sul fronte dei miei nuovi semenzali di rose, mi sento di aver metabolizzato abbastanza l'episodio per essere in grado di parlarne e condividerlo.

Quest'anno sono riuscita a prepararmi una serra bella spaziosa per i nuovi semenzali. Una serra a tunnel, ricoperta di nailon, di dimensioni circa 3x3. All'interno ho preparato dei tavoli con due assi e 4 cavalletti; per il riscaldamento ho preso un termosifone a olio portatile, elettrico, che collego al termostato tenendo una temperatura di 14 gradi con uno scarto possibile di due gradi (quindi il termosifone inizia a riscaldarsi quando la temperatura scende sotto i 12° e si ferma quando raggiunge i 14°).

La scorsa primavera avevo fatto più di un centinaio di ibridazioni, e già a fine novembre i semini (acheni) di rosa hanno iniziato a germinare nelle loro bustine in frigorifero. Verso la fine delle feste natalizie avevo circa un migliaio di vasetti con semini germinati, stoccati in serra.

Una mattina mi sono accorta che erano arrivate le lumache: quelle scure, piccoline, senza guscio e molto viscide, tipo questa nella foto per intenderci. E' un problema che ho avuto anche negli anni precedenti, perciò non mi sono preoccupata più di tanto.











Purtroppo quando me ne sono accorta, le maledette avevano già smangiucchiato le foglioline di una decina di semenzali, quindi sono corsa ai ripari. Avevo in casa del lumachicida, quello azzurro in grani, e l'ho sparpagliato in tutti i vasetti e sui tavoli.

Qualche giorno dopo mi sono resa conto che il lumachicida non aveva funzionato, probabilmente per il fatto che l'avevo in casa già da diversi anni, e aveva esaurito l'effetto. Mi sono recata presso il mio consorzio agrario di fiducia dove mi hanno spiegato che il lumachicida che avevo in casa era a base di veleno (metaldeide) ma ormai non si produceva più perchè la gente lo utilizzava anche per fare le polpette velenose da somministrare ai cani o ad altri animali importuni. Il nuovo lumachicida era di aspetto del tutto simile al precedente, ma a base di ossido di ferro. Bastava usarne un po' di più perchè avesse la stessa efficacia del precedente.

Uso quindi il nuovo lumachicida, spargendone in abbondanza nei vasetti, e dentro e fuori la serra.

Ebbene, non so se sia stato il nuovo lumachicida all'ossido di ferro (ma penso di sì), fatto sta che nelle notti successive ho avuto la visita di una colonia di RATTI (mai successo prima, e sono già 4 anni che tengo la serra in quello stesso terreno). La vista che mi si è presentata agli occhi quando mi sono recata qualche giorno dopo alla serra è stata inconcepibile. Sembrava che dentro alla serra si fosse scatenato uno tsunami.

























Questi ratti hanno divelto i vasetti, mangiato le foglioline, ESTRATTO DAI VASETTI i semini che ancora non erano spuntati. TUTTI I SEMINI di tutti i vasetti, veramente un lavoro da certosini (i topi sono golosissimi dei semi di rosa). E a riprova della furia con cui si sono avventati sulla mia produzione, dirò che i maledetti hanno parzialmente mangiato anche diversi vasetti in bioplastica...

Ho salvato circa il 10% dei semenzali che erano nati finora. Queste piantine salvate (ho tenuto anche quelle in cui era rimasta anche solo una fogliolina, per vedere se ce la fanno a sopravvivere) le ho portate a casa, le ho messe sul balcone in una piccola serra acquistata in fretta e furia, con dentro una stufetta elettrica. La nuova serra, piccola, verticale con 5 ripiani, l'ho acquistata online e ha impiegato qualche giorno ad arrivare. Nel frattempo ho tenuto i vasetti con i semenzali in casa, nella mia camera da letto (sic!) che è la più luminosa, e durante il giorno tenevo acceso e puntato su di loro un faro led perchè avessero più luce possibile.

Al momento sembra stiano sopravvivendo, anche se non sono cresciute più di tanto, forse anche loro si devono riprendere dallo shock.

Questa è stata la mia enorme disavventura, vorrei capire se qualcun'altro ha notato che il lumachicida a base di ossido di ferro attira i topi e i ratti.

E per finire con i ratti... insieme a mio babbo abbiamo messo delle trappole a base di colla, e per ora abbiamo catturato 7 ratti. Se qualcuno ci tiene a vederle, ho anche foto delle bestie in oggetto.

Ma riguardo alla mia serra, non mi arrendo. Mi sono data da fare, ho studiato la problematica online, e sono giunta alla conclusione che la soluzione migliore da adottare per poter riavere l'uso della mia serra siano gli ultrasuoni. Ho contattato una azienda specializzata in provincia di Reggio Emilia, ho avuto un colloquio con il titolare, e ho acquistato un apparecchio che produce ultrasuoni della potenza adatta alla mia serra (all'aperto riesce a tenere lontano i topi per un raggio di 100 metri). Sto aspettando che mi arrivi l'apparecchio, poi farò diversi esperimenti nella serra: ho pensato che metterò degli acheni con l'apparecchiatura in funzione e una trappola con la colla. Vedremo se gli scellerati si faranno di nuovo vivi (la mia speranza sarebbe di avere smantellato l'intera colonia, almeno per ora).

venerdì 17 gennaio 2025

IL PROFUMO DI ROSA DAL PUNTO DI VISTA DI UN PROFUMIERE (2° PARTE)

COME ANNUSARE LE ROSE - DAL PROFUMIERE CHE INSEGNO' A DAVID AUSTIN (2° PARTE)

(continua dal post precedente)
Passeggiando nel suo piccolo giardino a St Albans, Calkin indica le sue rose preferite, un mix di rose tradizionali e moderne.

Rosa antica 
La prima è "Comte de Chambord", una rosa Portland rosa caldo introdotta dagli ibridatori francesi Moreau-Robert nel 1860. La sua fragranza intensa e deliziosa suggerisce che le sue origini siano da ricercare nelle rose damascene, presumibilmente portate in Europa da Damasco dai crociati di ritorno nel XIII secolo.
L'analisi del DNA mostra che le rose damascene discendono dalla  Rosa gallica selvatica (responsabile di gran parte di questo profumo di "rosa antica"), dalla Rosa moschata  dal profumo muschiato  e dalla  Rosa fedtschenkoana dal profumo di crusca.



















Calkin descrive il profumo del "Comte de Chambord" come "brillantemente caldo e inebriante", con una nota speziata che deriva dagli antenati moschata e fedtschenkoana.

Si china, prende un fiore tra le mani e respira profondamente. "Se avessi spazio solo per tre rose, dovrei tenere una Damascena perché è la rosa usata in profumeria e per la sua storia", dice. "Questa è forse la quintessenza della fragranza alla rosa. Non può essere descritta come nient'altro che pura "rosa". Davvero meravigliosa".
Ci fermiamo ad annusare la rosa damascena "Quatre Saisons" ma facciamo fatica a percepire un profumo forte. 

È difficile stabilire qual è il momento ottimale per annusare le rose: la maggior parte sostiene di farlo al mattino presto, ma ci sono molti fattori da prendere in considerazione, tra cui il meteo. Anche la nostra capacità di sentire gli odori deve essere presa in considerazione. La nostra sensibilità olfattiva diminuisce con l'avanzare dell'età, in particolare dopo i 60 anni. I profumieri esperti riconoscono che ci sono momenti della giornata in cui la loro sensibilità è più accentuata e molti adattano le loro abitudini di lavoro per adattarsi a questo.
"Se il sole estivo avesse una fragranza, questa sarebbe."














Mentre siamo in piedi, delusi, per "Quatre Saisons", Calkin dice malinconicamente: "Per la fragranza, questa è la mia rosa numero uno. È forse la rosa più antica in coltivazione e mi piace pensare che sia forse quella associata a Cleopatra. Ha una fragranza più brillante di "Comte de Chambord" , inebriante. Se il sole estivo avesse una fragranza, questa sarebbe. È molto simile alla fragranza dell'attar di rose usata in profumeria che proviene da un'altra damascena. È un peccato che oggi abbia una giornata no!"


La seconda e la terza rosa nella lista dei "must-have" di Calkin sono entrambe rose da tè rampicanti a fioritura ripetuta, rinomate per la loro fragranza: la rosa ibrido di tè "Lady Sylvia" ("uno dei migliori fiori recisi" - foto sotto) e la gialla "Lady Hillingdon". 

















Calkin continua: “Le prime rose da tè furono importate dalla Cina all'inizio del XIX secolo. Ci sono diverse versioni su come nacque il nome. La prima era che fossero state ibridate da un vivaista chiamato Mr Fa Tee. Altri dicevano che si chiamavano rose da tè perché le piantine venivano spedite con le vecchie casse da tè.
"La spiegazione più ovvia è semplicemente che profumavano di tè e questo fatto è stato riconosciuto molto presto, quando venivano spesso descritte come 'rose profumate di tè' piuttosto che semplicemente 'rose da tè'.
"La mia massima autorità è "The Rose Fancier's Manual" scritto da Catherine Gore. In esso descrive la rosa gialla da tè di Guerin come 'molto gradevolmente profumata con l'aroma del tè Pekoe'. Fu scritto nel 1838 e arrivarono solo intorno al 1809. Sono d'accordo con lei. Per me hanno l'odore di una confezione di tè cinese appena aperta. Hanno una specie di odore catramoso che non ha assolutamente nulla a che fare con le rose europee, chimicamente completamente diverse e l'odore deve essersi evoluto in modo completamente diverso."

Muschio
Il muschio deriva dalla ghiandola odorifera di un piccolo cervo nativo dell'Himalaya ed è stato utilizzato come profumo fin dall'antichità, prima in Cina e poi in Medio Oriente. Non sorprende che il cervo sia ormai prossimo all'estinzione e sia una specie protetta. Calkin, una delle poche persone ad aver sentito l'odore dell'originale, afferma che le moderne imitazioni chimiche sono "come il suono di un violino di plastica rispetto a uno Stradivari", ma è felice di cercare accenni di profumo nelle sue rose muschiate.
Nelle rose muschiate le fragranze sono prodotte dagli stami piuttosto che dai petali e sono caratterizzate da un carattere di chiodi di garofano prominente simile a quello del dianthus e del garofano. 
Un altro tipo di fragranza "muschiata" è quella della rosa selvatica di campo, ritenuta la "rosa muschiata" di Shakespeare. Qui, dice Calkin, la fragranza è "quasi pungente, o aldeidica, come nella buccia d'arancia".

In molte rose una fragranza muschiata proveniente dagli stami si mescola con la fragranza proveniente dai petali. Come ad esempio nel muschio ibrido giallo, "Buff Beauty" (foto sotto), che secondo Calkin profuma di muschio, rosa antica, tè e violette. "È una fragranza complessa ma molto bella. Come per tutte le rose profumate di muschio, la fragranza ha un enorme potere di trasporto. Può riempire un piccolo giardino". Calkin consiglia anche "Paul's Himalayan Musk" e '"Rambling Rector", che ha fatto arrampicare attraverso una siepe nel suo vialetto.















Mirra
Il profumo di mirra nelle rose non è quello associato nella Bibbia all'oro e all'incenso. Si riferisce all'erba selvatica Sweet Cecily,  Myrrhis odorata, che ha un carattere dolce e anisilico simile. La pianta cresce in abbondanza nella zona della Scozia dove sono state coltivate le prime rose profumate di mirra.
Per un esempio di rosa con una forte fragranza di mirra, Calkin consiglia una rosa di Austin più moderna, "Scepter'd Isle". "L'odore di mirra deriva da un'unica sostanza chimica, che avevo isolato e fatto sintetizzare dall'azienda per cui lavoravo. È un odore di anice, o liquirizia, presente in tracce in altre rose. Ma è una sostanza chimica molto, molto potente, e ne basta circa l'1% nella composizione e domina completamente la fragranza. Non ho mai fatto analizzare "Scepter'd Isle", ma immagino che ne contenga il 2%".

Calkin allude continuamente alle sostanze chimiche responsabili di ogni profumo. "La fragranza è quasi sempre un riflesso chimico dell'intera chimica della rosa", spiega. "Le fragranze floreali originali erano probabilmente prodotti di scarto della pianta, progettati per mantenere un equilibrio nelle cellule. Se una pianta riceve troppa luce solare, può produrre un eccesso di cose che devono essere espulse. Quindi, ad esempio, pini e conifere producono resine; le rose producevano profumo. Da lì si è sviluppata la coevoluzione tra fiori e insetti. Si pensa generalmente che gli insetti abbiano stabilito le proprie memorie olfattive e preferenze per le piante. Questa è una fortuna perché significava che continuavano a visitare la stessa specie di pianta: altrimenti molto polline sarebbe stato sprecato. Il processo evolutivo ha incoraggiato le piante a sviluppare profumi più forti.
“Persino lo stesso Darwin notò che i fiori impollinati dal vento hanno poca o nessuna fragranza rispetto a quelli che, come le rose, sono impollinati dagli insetti.”

Fruttato
Per il profumo fruttato Calkin indica "Mme Isaac Pereire" (foto sotto), una bourbon rosa intenso, che ha una fragranza fruttata calda e potente. "Qualcuno una volta lo descrisse come un profumo da boudoir francese".


















Abbiamo tralasciato un'altra importante rosa storica, "Old Blush". Calkin dice: "È una rosa modesta, introdotta in Europa dalla Cina nel 1789. È stata incrociata con numerose rose europee per dare molti dei più importanti gruppi di rose coltivate oggi. È molto timida nel produrre la propria fragranza e quando lo fa odora di pisello odoroso, ma è stata in gran parte responsabile della fioritura ripetuta delle rose moderne e dell'introduzione di fragranze fruttate.
"È importante capire che la fragranza che deriva da un incrocio tra due rose non è solo una miscela di quelle dei genitori, ma della chimica ibrida delle due. Quindi, ad esempio, il carattere fruttato delle rose bourbon, di cui si pensa che uno dei genitori sia "Old Blush",  non si trova in nessuno dei genitori, ma è il risultato degli alcoli delle rose europee convertiti in esteri".

Mentre siamo sotto "Mme Alfred Carrière", la noisette rampicante creata da Schwarz nel 1879, Calkin spiega come l'età del fiore possa influenzare il profumo. "
Mme Alfred Carrière è un esempio interessante di profumo fruttato", dice. "Ha un'ascendenza piuttosto complessa. Inizia quando i fiori si aprono per la prima volta in primavera.
"Ha un profumo leggero di rosa antica, fresco, pulito, una bella fragranza, leggermente agrumata, un po' di limone. Invecchiando, diventa pompelmo e poi ribes nero. E invecchiando ulteriormente, può odorare di pipì di gatto. E in effetti pompelmo, ribes nero e pipì di gatto sono tutti chimicamente correlati."

mercoledì 15 gennaio 2025

IL PROFUMO DI ROSA DAL PUNTO DI VISTA DI UN PROFUMIERE (1° PARTE)

Condivido con voi, cari amici, un bell'articolo trovato sul sito inglese https://storytellergarden.co.uk/. Parla di nuovo di profumi di rose, questa volta dal punto di vista di un vero esperto: Robert Calkin, venuto a mancare poco tempo fa, e che è stato capo-profumiere presso l'azienda Yardley.









COME ANNUSARE LE ROSE - DAL PROFUMIERE CHE INSEGNO' A DAVID AUSTIN (1° PARTE)

Tutti sanno che le rose hanno un profumo meraviglioso, ma quanti di noi si soffermano davvero a inalare le diverse fragranze finché le note di ogni pianta non diventano una melodia familiare? Se vi portassero in giro per il vostro giardino bendati, sapreste identificare le vostre rose semplicemente dal loro profumo?

Un uomo che avrebbe potuto superare quel test era Robert Calkin, uno dei più grandi esperti di profumi al mondo, scomparso il mese scorso.  Robert aveva un modo fantastico di descrivere i profumi, che li rendeva vivi. 

Robert Calkin ha trascorso 40 anni come "naso a noleggio" nell'industria dei profumi, insegnando le competenze necessarie per comprendere e creare fragranze per profumi, prodotti per il bucato e deodoranti. Mentre si avvicinava alla pensione 20 anni fa, è stato contattato tramite un conoscente comune da David Austin che gli ha chiesto aiuto per classificare in modo coerente e accurato le fragranze delle piante che il grande rosaista stava creando nel suo vivaio di Albrighton nelle West Midlands.

Sebbene un olfatto ragionevolmente acuto sia un prerequisito primario per qualsiasi carriera in profumeria, gran parte dell'abilità risiede anche in ciò che il cervello fa con le percezioni degli odori e nello sviluppo di una "memoria olfattiva". Qualsiasi profumiere tirocinante decente imparerà a riconoscere nel giro di pochi mesi i circa 200 principali materiali di profumeria. Per Calkin, imparare ad annusare le rose ha richiesto la creazione di nuove memorie olfattive e pazienza.

Calkin racconta: "Sono andato ad Albrighton per tre giorni ed ero completamente in alto mare. Non sapevo cosa stessi annusando: tutti questi erano profumi meravigliosi e complessi".

Non lo aiutò il fatto che le rose tendono a essere al massimo della loro bellezza solo per poche settimane a giugno. "Per circa tre anni ho trascorso due o tre settimane nei giardini di Austin, mentre le rose erano in fiore. Non facevo altro che annusare, annusare e annusare finché alla fine si formò uno schema e fui in grado di produrre per lui una classificazione di base della fragranza delle rose".

Uno dei problemi che abbiamo è che non esiste un vocabolario definitivo per descrivere i profumi. Ognuno di noi categorizza le fragranze in base ad associazioni che sono spesso molto personali. La nostra capacità di ricordare accuratamente l'odore nel senso di riviverlo mentalmente, come possiamo fare con la musica o le immagini visive, è limitata. Calkin ha sviluppato una classificazione suggerita di cinque tipi principali di fragranza di rosa (rosa antica, muschio, tè, mirra e fruttata) con associazioni comuni che potrebbero aiutare il giardiniere a riconoscere e apprezzare le sfumature distinte e sottili di ogni fiore.










Ha anche sviluppato una passione per la storia delle rose. Dice: "Mi sono davvero interessato alla storia perché volevo sapere da dove provenissero questi profumi. Devo molto a David Austin e al suo capo rosaista, Michael Marriott, per il loro incoraggiamento e per avermi insegnato così tanto. Ho scoperto che le rose antiche, quelle con più di 100 anni, hanno profumi molto più puri di molte di quelle moderne. Si può facilmente cogliere la fragranza di una gallica o di una rosa da tè pura. Man mano che le rose diventavano più ibride, i profumi diventavano più misti.

"Penso che ciò che è accaduto nel secolo scorso è che gli allevatori moderni si sono concentrati così tanto sui colori, sulla robustezza e sulla resistenza alle malattie, che la fragranza è stata piuttosto trascurata. Era quasi come mescolare i colori: puoi mescolare due colori insieme e sembra bello, ma se ne aggiungi un terzo, o un quarto e un quinto, finisci con il marrone. Tutto l'interesse se ne va. Penso che con molte rose moderne la fragranza sia semplicemente diventata troppo complicata."

(fine 1° parte)