venerdì 31 maggio 2024

LE NOSTRE AMICHE COCCINELLE

Ieri ho "acchiappato" un momento della vita di una coccinella che non avevo mai visto. Allora ho approfondito ed ecco qua alcune notizie su questi graziosi e utilissimi insetti. 

Qui sotto il loro ciclo vitale. 










Gli adulti vivono da uno a due anni, a seconda della rigidità dell'inverno.

La femmina della coccinella depone un gruppo di uova. Le uova sono di colore giallo o arancio chiaro e possono essere molto numerose, per via dell'elevata fecondità della femmina. Alcune specie possono addirittura produrne fino a 2.000, vengono deposte in gruppo nelle vicinanze delle fonti di cibo per le larve (come ad esempio le colonie di afidi o cocciniglie).












Quindi, se vedete un gruppetto di "palline" giallo sopra o sotto una foglia delle vostre piante, non distruggetele!!!

Dopo una settimana le uova schiudono. Dalle uova escono le larve, che si nutrono di insetti parassiti: acari, afidi, cocciniglie.










Dopo circa 15 giorni la larva diventa pupa (sono riuscita a trovare una coccinella proprio in questo stadio, foto sotto).
















Dopo circa 8 giorni la pupa diventa adulta.

Con l'arrivo dell'autunno, le coccinelle si preparano a svernare, trovando riparo nella corteccia degli alberi oppure sotto foglie secche cadute sul terreno. Si risvegliano a primavera ed è in questa stagione che avvengono gli accoppiamenti. Le femmine depongono fino a 50 uova che si schiudono nel giro di 4-5 giorni.

lunedì 27 maggio 2024

IL NUOVO ROSETO DELL'ORTO BOTANICO DI VITERBO

 Viterbo – Torna Aromataria, inaugurazione di un nuovo roseto e centinaia di farfalle

(da https://etrurianews.it/2024/05/23/viterbo-torna-aromataria-inaugurazione-di-un-nuovo-roseto-e-centinaia-di-farfalle/)

"La manifestazione si terrà sabato 25 e domenica 26 maggio, dalle 10:00 alle 19:00, presso l’Orto Botanico e offrirà ai visitatori la possibilità di partecipare a numerose attività pensate non solo per gli appassionati ma anche per le famiglie. Una particolare attenzione è stata rivolta all’organizzazione di momenti dedicati ai più piccoli. Sarà un’opportunità straordinaria per passare un’intera giornata immersi nella natura.

L’evento centrale dell’iniziativa sarà l’inaugurazione del nuovo roseto che sarà preceduta da una sessione di studio dedicata alla “Rosa, regina dei fiori“, con diversi approfondimenti volti a illustrare l’importanza di questa meravigliosa pianta nei diversi ambiti: dalla botanica alla storia fino alle tecniche più avanzate di coltivazione ed ibridazione. A conclusione, Carlo Carulli, esperto di rose, guiderà la visita inaugurale del roseto. Durante la manifestazione sarà possibile parlare con esperti di rose che potranno rispondere a tutte le curiosità dei visitatori sulla coltivazione e cura delle rose."

Anche in questa manifestazione è entrato il mio "zampino", grazie all'amico Carlo Carulli che ha insistito, con i suoi collaboratori, perchè nel nuovo roseto ci fosse posto anche per "una giovane ibridatrice italiana" che poi sarei io, visto che sono l'unica donna a rappresentare la categoria degli ibridatori. Un grazie immenso a Carlo per la fiducia che ha riposto in me, fiducia che spero presto di riuscire a dimostrare quanto sia ben riposta.

Carlo mi ha inviato la foto della dell'insegna che apre lo spazio dedicato alle rose moderne all'interno del roseto dell'Orto Botanico, e delle mie due rose in questo momento (foto di sabato scorso, spero che presto fioriranno).





















Probabilmente non è facile leggere quanto scritto sulla targa, perciò lo riporto:

Il termine "Rose moderne", pur non avendo una valenza in termini botanici, è ampiamente utilizzato nei sistemi di classificazione delle rose e universalmente condiviso. Analogamente alle rose classiche, anche le "moderne" sono suddivise in gruppi ornamentali. Non esiste una linea di demarcazione temporale condivisa per cui una rosa possa definirsi "moderna"; alcune rose incluse tra le moderne sono state ottenute oltre un secolo e mezzo fa. L'attribuzione al gruppo si basa sulla presenza di caratteristiche distintive quali la rifiorenza e l'introduzione di nuovi colori, tra cui il rosso e successivamente il giallo, caratteri ottenuti grazie all'incrocio con rose provenienti dall'Oriente. Il lavoro di esperti vivaisti ha portato alla creazione di diverse varietà e nuovi gruppi ornamentali, quali le rose HT (Ibridi di Tea) e le Floribunda, per citarne alcuni.

Nel roseto è presente una selezione di rose moderne che, seppur ridotta in numero, rappresenta una quota significativa degli ibridatori che hanno contribuito all'implementazione delle varietà. Tra gli "interpreti" di questa importante spinta innovativa, una menzione particolare merita David Austin, artefice della linea delle "Rose Inglesi". Queste rose sono il frutto dell'incrocio tra rose classiche e rose moderne e presentano caratteristiche miste, quanto a colori, profumi, portamento e rifiorenza. A completare il settore sono inoltre presenti rose di Barni, Tantau, Kordes, Meilland, Carruth, Davide della Libera e tanti altri ancora. Da segnalare la presenza di due varietà di recente introduzione di Valentina Bordini, una giovane ibridatrice italiana.

4° CONCORSO "UNIBO International New Rose Trials"

 Io c'ero. Ed ecco le mie impressioni scritte durante la mattinata.

25 maggio 2024. È la prima volta che partecipo ad un concorso internazionale delle rose. L'emozione è tanta, soprattutto considerando che mi trovo al cospetto di partecipanti del calibro di Barni tra gli italiani, e Tantau, Kordes, Meilland altri tra gli stranieri.
La giuria è numerosissima, formata da alcuni rappresentanti della World Federation of Rose Societies, e da esperti provenienti da tutto il territorio nazionale e anche dall'estero. 



















Dopo la presentazione di rito da parte degli organizzatori, i giudici si sono divisi in gruppetti di 3-4 persone e hanno iniziato a giudicare i rosai in concorso.

Il punteggio è cosí suddiviso:  

Profumo max 10 punti
Bellezza del fiore max 30 punti
Resistenza alle malattie max 30 punti
Impressione generale pianta max 30 punti.

Il punteggio massimo raggiungibile è quindi 100.

Dopo avere girellato un po' tra le file dei rosai che saranno in concorso il prossimo anno, e quelli che hanno partecipato nei 2 anni passati, mi sono avvicinata alla mia pianta in gara e sono stata ad ascoltare i diversi commenti.
(nella foto: le rose che saranno giudicate nel 2025)

















Ho avuto la sfortuna di avere 1 SOLO fiore aperto oggi, mentre tantissimi erano già sfioriti e numerosissimi erano boccioli ancora chiusi.
(vedete nella prima foto come apparivano le mie rose 10 giorni fa, e nella seconda foto come appaiono oggi)









































Della mia pianta è piaciuto soprattutto il portamento generale; penso infatti che sia una delle poche - se non l'unica - vera Ibrido di Tè in gara quest'anno. Risponde infatti alla definizione classica di ibrido di tè, cioè 1 solo fiore per stelo. Altre erano in gara come ibridi di tè anche se presentavano diversi boccioli per stelo.

Ho sentito un giudice anziano che ha giudicato la mia pianta "con fogliame triste"; un altro invece ha detto che ha un portamento eccezionale.
In ogni caso tutti i giudizi, dai più positivi a quelli piú severi, sono assolutamente costruttivi. Posso dire di avere imparato tanto oggi.



















La location è molto bella, si trova alle pendici delle colline, lo spazio dedicato al roseto sperimentale è davvero molto ampio, aperto e arioso. La mattina il tempo per fortuna ha tenuto, c'era il sole e faceva caldo. Verso le 11 peró il cielo ha iniziato a rannuvolarsi. 


















Intanto gli organizzatori hanno raccolgo i punteggi dai giudici man mano che ritornavano dal loro giro, e alle 13 circa ci siamo recati al Resort di Faenza "Villa Abbondanzi" dove siamo stati tutti "coccolati" con un meraviglioso pranzo, e dove si è tenuta la premiazione (al chiuso perchè fuori nel frattempo è scoppiato un temporale).

Prima si è provveduto alla premiazione ufficiale per le medaglie d'oro vincitrici del 2023, in quanto lo scorso anno, a causa dell'alluvione che ha colpito la Romagna e quindi anche Faenza, non si era potuto fare.























Poi è seguita la premiazione del 2024.
Come ho già scritto in un post precedente, le categorie in gara sono 5: “Ibridi Tea a grande fiore unico”, “Coprisuolo e cultivar da paesaggio”, “Floribunda da aiuola”, “Arbustive”, “Rampicanti e sarmentose”.
Pubblico qui sotto le pagine del verbale con le prime 3 rose classificate per ogni categoria, e per i premi "extra":























La mia rosa non si è classificata fra le prime tre della sua categoria (sarebbe stato sperare troppo!), ma ho chiesto all'organizzatrice M. Eva Giorgioni dell'Università di Bologna, se riuscirà a rintracciare il mio punteggio finale.

Ho avuto la fortuna di sedere al tavolo, per il pranzo, con due signori stranieri, una signora olandese, Marga Verwer, una dei rappresentanti del World Federation of Rose Associations, e un signore belga, Frans Thomas, presidente di una Associazione belga. Entrambi per fortuna parlavano bene inglese, soprattutto Marga, e così ho avuto modo anche di rispolverare il mio inglese.


Per chi poi si chiedesse cosa offriva il menù di Villa Abbondanzi, ecco la foto:



























Una esperienza affascinante, istruttiva, soprattutto da ripetere!

venerdì 24 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA BOURBON

La capostipite di questo gruppo di rose è la Rose Edouard; sussiste tuttora qualche dubbio se uno dei genitori sia una Rosa Damascena o una Rosa Portland, mentre è accertato che l’altro genitore fosse una Rosa Chinensis. L’incrocio naturale avvenne nell’isola Bourbon, attuale Réunion, che trovandosi a metà strada fra l’Oriente e l’Occidente, sulla rotta delle navi, era una delle tappe che i capitani erano costretti a fare per rifornirsi e per trapiantare le piante, che altrimenti non avrebbero sopportato la lunghezza del viaggio. Secondo la tradizione la Rose Edouard nacque nel 1817 In questa isola erano probabilmente prima arrivate le rose europee e poi le Rose Chinensis; un certo Edouard Périchon scoprì per caso la piantina nata da seme, che fu diffusa in Europa da un certo sig. Neumann, responsabile dei jardins des Plant (orto botanico di Parigi). Ma già nel 1819 il botanico francese Breon raccolse dei semi e li inviò ad all'amico Antoine Jacques, giardiniere del duca di Orleans in Francia. Da questi semi nacque una rosa che fu apprezzata soprattutto per la buona rifiorenza autunnale. In pochi anni questa rosa ebbe un successo strepitoso e si diffuse in tutta Europa.

Sono quindi due le mitiche varietà che originarono la stirpe delle Bourbon.

Nel fogliame e nel portamento vegetativo delle Rose Bourboniane si intravedono già alcuni dei caratteri delle rose moderne, mentre i fiori che sono di solito pesanti e doppi ed il loro profumo sono ancora tipicamente riferibili alle rose antiche. Queste rose, benchè abbiano nel loro patrimonio genetico i geni della rifiorenza, tipica delle Rose Cinesi, non sono tuttavia rifiorenti o lo sono in misura molto limitata. Quando in seguito furono a loro volta ibridate con le rose cinesi, il carattere della rifiorenza divenne dominante, tanto che le rose che se ne ottennero furono chiamate Ibridi Rifiorenti.

Ecco alcune rose Bourbon facilmente acquistabili nei vivai di rose.

VARIEGATA DI BOLOGNA











ZEPHIRINE DROUHINE









Questa rosa è stata resa famosa da Agatha Christie, che l'ha usata come falso alibi dell'assassina nel romanzo "La parola alla difesa". L'assassina asseriva di essersi procurata una ferita pungendosi con una rosa, quando la rosa in questione era la Zéphirine Drouhine che è SENZA SPINE.


M.ME ISAAC PEREIRE









M.ME PIERRE OGER









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L'unica rosa Bourbon che coltivo nel mio roseto è REINE VICTORIA. Nei cataloghi viene definita "Un grande classico tra le classiche Rose Bourbon, utilizzabile come cespuglio o piccolo rampicante. I fiori quasi sferici, ben doppi, sono rosa lilla ed iniziano a schiudersi presto nella stagione, con straordinaria abbondanza, per poi rallentare radicalmente la fioritura che riparte, rigogliosa, col fresco autunnale. Il profumo è uno dei più deliziosi nel mondo delle rose. con note agrumate rare tra le rose ottocentesche. Alta e slanciata, con steli lisci dalle con rade spine, ha vegetazione chiara, poco coriacea e piuttosto suscettibile agli attacchi fungini, per cui preferisce climi caldo asciutti."




mercoledì 22 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA PORTLAND

Quello delle Portland è un piccolo ma attraente gruppo di rose, che fu popolare per alcuni anni, prima dell’arrivo delle rose Bourboniane. 

La loro origine è incerta. La prima rosa Portland conosciuta pare debba il nome alla "Duchessa di Portland". Ma su questo personaggio ci sono molti dubbi: tra le tante Duchesse di Portland che la storia ha conosciuto, una sola in particolare (vissuta tra il 1715 e il 1785) risulta appassionata di rose, ma si sa al contempo che non varcò mai i confini inglesi.

Questa Duchessa di Portland in questione era una entusiasta delle rose rosse ed aveva raccolto nel suo roseto tutte quelle che era riuscita a trovare in ogni angolo di Europa. La nostra Duchessa diede il nome alla capostipie delle Rose Portland e a tutta la genia di rose che da essa derivò.

Alla fine del ‘700 infatti  già si coltivavano per la raccolta e la vendita dei fiori recisi, alcune rose che avevano un minimo di rifiorenza, probabilmente riferibili a varietà di R. Damascena quali la “Autumn Damask” ed altre selezionate allo scopo. In pratica furono queste rose che, ibridatesi naturalmente fra di loro e poi riprodotte per seme, originarono il gruppo delle Rose Portland, chiamate da alcuni anche Damascene Rifiorenti. In effetti la rifiorenza era abbastanza relativa ma queste rose ebbero comunque un particolare valore perché i fiori avevano i colori brillanti delle Rose Galliche e la grandezza dei fiori delle Rose Centifolie: erano quindi rose antiche per forma dei fiori, foglie e profumo ma con in più una certa rifiorenza, insoddisfacente se giudicata con il metro di oggi, ma del tutto nuova ed interessante se riferita all’epoca. Oltre a ciò, queste rose hanno il merito di aver dato successivamente origine alle vere Ibride Rifiorenti quando incrociate con le rose cinesi.

Recenti analisi del DNA hanno confermato che le rose Portland derivano da un incrocio tra una Gallica e una Damascena Bifera. Alle Damascene le rose Portland debbonon il profumo fresco e piacevole. I colori vanno dal rosa, nelle sue diverse tonalità, al magenta, al rosso, al porpora. Esiste anche qualche cultivar nei toni del bianco.

Delle Galliche hanno ereditato il portamento ordinato, contenuto e compatto che le rende particolarmente adatte ai piccoli giardini e alla coltivazione in vaso.

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Alcune rose Portland:

JACQUES CARTIER











PORTLAND ROSE










BLANC DE VIBERT











COMTE DE CHAMBORD










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LA MIA ROSA PORTLAND: ROSE DE RESCHT

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/1.html

Tradizionalmente, si attribuisce la scoperta di questa rosa Portland a Nancy Lindsay, una "cacciatrice di piante" (1896-1973) che girò tutto il mondo alla ricerca di piante perdute. Secondo il suo resoconto, questa rosa fu ritrovata vicino alla città di Rescht, in Persia. Siccome nel tempo si è capito che la nostra Nancy tendeva a esagerare parecchio la realtà nelle sue narrazioni, fu ritenuta abbastanza inattendibile. Quindi l'origine di Rose de Rescht rimane tuttora incerta.

E' una Portland robusta, con fioritura ripetuta da maggio a novembre. I fiori sono molto profumati, ed è facilmente coltivabile anche in vaso.



lunedì 20 maggio 2024

IL "CONTEST DI ROSE" A VILLAGGIO NATURA 18 MAGGIO 2024






Dal mio profilo Facebook, 18 maggio 2024:

 "...E oggi finalmente ho realizzato un sogno, quello di organizzare un Concorso, un "Contest" per rose recise nella mia zona. 

Grazie a Villaggio Natura che ha subito supportato la mia idea e oggi l'ha concretizzata. Il coinvolgimento degli amatori di rose è stato alto, al di sopra delle nostre aspettative. Le rose in concorso sono state circa 80, difficilissimo giudicarle. La giuria, di cui ho fatto parte insieme a Valentina Palli Sindaca di Russi, e Graziella Quarta  super-responsabile del Garden di Villaggio Natura Russi, ha tenuto conto del colore, della forma della corolla e del profumo. Abbiamo visto tante splendide rose, segno che la cultura e la passione per questo fiore è viva qui nella nostra zona. Mi auguro che questa prima edizione sarà seguita annualmente da tante altre, per un coinvolgimento sempre piú capillare dei nostri appassionati di rose."

Chi mi segue sa che già nel dicembre scorso pubblicai qui sul mio blog un primo abbozzo di questa idea che già da tempo mi ronzava nel cervello...

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/2023/12/societa-delle-rose-e-concorsi.html

Sui social che seguo, cioè Instagram e Facebook più che altro, vedevo che nei paesi anglosassoni, soprattutto Stati Uniti ma anche Australia e Nuova Zelanda, la passione per le rose è molto sentita grazie anche alla presenza delle "Rose Societies", cioè associazioni di rose, a livello locale. Cosa fanno queste Rose Societies? A dire il vero non ho notizie dirette, ma immagino che siano delle associazioni i cui iscritti si ritrovano periodicamente per incontri conoscitivi (ad es. proiezioni di video e foto), per corsi come quelli organizzati dai nostri vivai locali ad es. sulla potatura invernale; immagino che abbiano anche una propria pubblicazione se non cartacea almeno online...

Questo tipo di organizzazione è quello che mi piacerebbe raggiungere sul nostro territorio, e il primo "Contest di Rose" è stato secondo me il primo passo sulla via della realizzazione di qualcosa di più ampio e concreto.

Intanto ci siamo resi conto che l'interesse per le rose C'E': tra coloro che hanno partecipato al nostro concorso erano presenti delle persone veramente appassionate e anche con una certa conoscenza della coltura della rosa. 

Ora non resta che seminare su questo terreno - tanto per rimanere, con una metafora, nel campo agreste. 

Ah, in molti mi hanno chiesto chi ha vinto. Entro allora nel merito dell'organizzazione del nostro contest.

Una volta accettata con entusiasmo l'idea, i ragazzi di "Villaggio Natura" con Graziella e Elisa in primis, hanno scelto una data, cioè il sabato 18 maggio. E' stato creato il volantino, distribuito capillarmente nella nostra zona (ho fatto anche io la mia piccola opera di volantinaggio); sono stati trovati degli sponsor generosissimi, sono stati fatti annunci sui giornali locali.

E' stata creata la giuria con Graziella, responsabile del Garden di Villaggio Natura, la sindaca di Russi Valentina Palli, e io Valentina l'ideatrice di questo ambaradan.

Grazie agli sponsor, Villaggio Natura è riuscito a preparare un premio di partecipazione per ogni iscritto al concorso, premio consistente in una sacca di nylon contenente un bel grembiule da giardinaggio, una borsina da spesa in tela, altri gadget tipo penna, blocchetto notes, ecc.

Graziella si è data da fare per acquistare i vasi necessari per esporre le rose partecipanti, io ho preparato le bozze per le schede per la votazione della giuria e per i cartellini da appendere ad ogni vasetto all'accettazione delle rose concorrenti. Elisa, l'addetta tecnologica ai media, ha trasformato il tutto in cartellini molto gradevoli alla vista.

Sugli inviti era specificato che la gara iniziava alle 16, ma già dalle 15,30 erano in attesa i primi partecipanti (ne sono arrivati fino alle 16,30 circa). C'è stato un po' di marasma all'accettazione (dopotutto era la nostra prima esperienza): si trattava di dare un talloncino con il numero progressivo per ogni rosa che entrava nella gara (abbiamo usato un semplice blocchetto di numeri da lotteria), una collega trascriveva il nome del concorrente con il numero delle sue rose, e una terza collega trascriveva i dati sul cartellino del vaso.

Una volta entrate tutte le rose in gara, la giuria è passata a giudicarle, tenendo presente 3 aspetti:
- la forma della corolla
- il colore
- il profumo.




Al termine del giudizio abbiamo ottenuto le prime tre rose classificate, che sono state:
- 3° una ht sconosciuta rosso scuro dalla corolla tipica di ht, profumatissima,
- 2° una floribunda ht sempre rossa e profumatissima;
- 1° e di questa abbiamo saputo anche il nome: Line Renaud di Meilland.
Nella foto la sindaca di Russi Valentina Palli con i tre vincitori, e alcuni momenti del lavoro della giuria.




I primi tre premi consistevano in una rosa NIRP (tre diverse per primo secondo e terzo premio) e un kit per rose, contenente un vaso, terriccio, concime, e altri trattamenti...

Per tirare le somme: l'esperienza è stata senz'altro molto positiva, spero che riusciremo a ripeterla negli anni a venire, organizzandoci magari, pian pianino, in una Associazione di Rose locale.

venerdì 17 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA MUSCOSA

L’origine delle Rose Muscose (o Muschiate, termine che non uso perchè si può confondere con Moscate) è molto incerta, ma è ragionevole ritenere che si tratti di una mutazione genetica della Rosa Centifolia, dato che non differisce da questa se non per aver sviluppato sugli steli, sul calice e sui sepali un fitto tessuto di peli glandulari simili al muschio. Questo abito particolare dà una ulteriore attrattiva a queste rose, soprattutto quando i boccioli sono ancora in fase di apertura e questa specie di muschio, se toccato, emana un intenso e gradevole profumo che si sovrappone a quello tipico della rosa.

Le Rose Muscose hanno avuto la loro massima popolarità nei tempi vittoriani ed a seguito di ulteriori mutazioni genetiche, furono selezionate da rosaisti inglesi varietà di colore bianco e con petali striati, che all’epoca venivano vendute a prezzi altissimi. Quando prese sviluppo la ricerca di nuove rose attraverso l’ibridazione, ci si accorse che il carattere della “muscosità” era difficilmente trasmissibile e le varietà ottenute erano quasi sempre meno muscose dei genitori. L’ibridazione di rose muscose è stata praticamente abbandonata nei tempi moderni. Nell’Ottocento sono comunque state selezionate un gran numero di varietà e tuttora ne sono coltivate tante da coprire una gamma di colori dal bianco al rosso scuro.

La maggior parte delle rose muscose sono profumate ed in tutte, comunque, quella specie di muschio che copre steli e sepali emana un forte profumo di resina. Molte varietà inoltre hanno una buona rifiorenza.

Le varietà sopravvissute fino ad oggi non superano le 40. Eccone alcune.

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OLD MOSS









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SALET








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WILLIAM LOBB











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NUITS DE YOUNG









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ALFRED DE DALMAS









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LA MIA ROSA MUSCOSA: JAMES MITCHELL

Si tratta della mia (per ora) unica centifolia muscosa: James Mitchell (Verdier, 1861). 

L'ho ottenuta dai Vittori Vivai, il giorno in cui ho frequentato il corso di potatura delle rose, e ci è stato mostrato come si possa ottenere la riproduzione delle piante tramite divisione della ceppaia. Ho chiesto il pezzetto che era stato staccato come esempio, l'ho subito trapiantato, e ora gode di ottima salute.

Descrizione dal web: "E’ un arbusto denso e vigoroso con foglie verde tenero, poco tomento. I fiori abbondanti sono piccoli ma profumatissimi di un rosa classico di forma doppia appiattita e leggermente scomposta".












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LA FALSA MUSCOSA

Presento ora una falsa rosa muscosa. In molti cataloghi la potete trovare ancora collocata tra le centifolie muscose, in realtà non lo è, la sua giusta denominazione è "Rosa Centifolia Cristata" (anch'essa comunque uno "sport", cioè una mutazione della "Rosa Centifolia").
Si tratta di Chapeau de Napoleon, e il falso muschio è dato in realtà dai lunghi filamenti sui sepali, simili a creste.











La leggenda racconta che questa rosa fu trovata in una fessura di un muro di un convento in Svizzera nel 1820 (poco oltre i giorni di gloria di Napoleone), ma la somiglianza tra i boccioli muscosi e il cappello tricorno dell'Imperatore è innegabile. Un'altra versione dice che fu scoperta casualmente nel 1826 da un botanico svizzero a Friburgo, in un giardino abbandonato nei pressi della torre di un castello medievale.