lunedì 20 dicembre 2021

RISULTATI IBRIDAZIONI

Cari amici rosomani, desidero condividere con voi i primissimi risultati delle ibridazioni che ho realizzato durante la scorsa primavera. A dire il vero, non mi ero resa conto di avere ottenuto così tanti semi! Dopo avere raccolto i cinorrodi in ottobre (dopo circa 4-5 mesi di maturazione sulla pianta), li ho aperti, ho pulito i semi e li ho STRATIFICATI (con questa parola si intende che sono stati messi in FRIGOR: o sulla carta assorbente come ho indicato in un altro articolo, oppure in bustine con terriccio come in effetti ho fatto).

I semi più precoci sono germogliati dopo appena 2 settimane e 6 giorni. Da allora, ogni giorno ce n’era qualcuno, e continuano tuttora, anche se l’ondata grande di germinazione è passata.

Cosa faccio quando un seme è germinato? Prendo un bicchierino di plastica da caffè, in fondo al quale sono stati effettuati alcuni buchi; lo riempio di terriccio molto umido, pratico un buco al centro e metto il seme germinato.

Dopo alcuni giorni la piantina spunta, con le prime due foglioline che si chiamano cotiledoni.

Nelle foto vedete dove passeranno l’inverno le mie piantine: mi sono procurata una serra di circa 2x2 metri, l’ho posizionata nell’orto, c’è una stufetta collegata ad un termostato, che mantiene la temperatura tra gli 8° e i 12°. E vi garantisco che ad aprile vedremo i primi fiori! Per ora le piantine sono circa 1.140, e ho rimasto pochissimo spazio per aggiungerne altre.

  

lunedì 13 dicembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: GINA LOLLOBRIGIDA

Soprannominata la Lollo, è stata una delle più importanti attrici europee e sex symbol degli anni 1950 e 1960 a livello internazionale. È una delle poche attrici italiane ad aver recitato in numerosi film americani che l'hanno resa celebre in tutto il mondo, facendola diventare una star a Hollywood. Durante la sua carriera è stata diretta da registi italiani di grande spessore artistico come ad esempio Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi e Mario Soldati. In Francia ha lavorato con registi del calibro di René Clair e Christian-Jaque.

Sul versante americano, è stata diretta, tra gli altri, da  John Huston, King Vidor, Robert Z. Leonard affiancando divi di fama mondiale come Rock Hudson, Tony Curtis, Burt Lancaster, Frank Sinatra, Sean Connery.

La rosa a lei dedicata conta più di sessanta petali color dell'oro delicatamente profumati, racchiusi in fiore largo, doppio, a forma di coppa, di 13 cm di diametro, che danno forma ad una rosa ideale per il reciso. Ha buona resistenza alle malattie, rifiorente, cresce eretta fino a 120 cm in altezza per 90 di larghezza. Il fogliame è semi-lucente; selezionata da Meilland prima del 1988 è stata introdotta in Francia con il nome di “Gina Lollobrigida” solo nel 1997.



venerdì 10 dicembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: INGRID BERGMAN

Alla famosissima attrice Ingrid Bergman è stata dedicata la rosa omonima, ibridata da L. Pernille Olesen nel 1981.

La Ingrid Bergman è una cultivar di rosa rossa appartenente agli ibridi di Tea. Si tratta di un incrocio tra la rosa ibrida "Precious Platinum" (ibrido di tè del 1974) e un'altra specie a cui non è mai stato dato un nome. 

La Ingrid Bergman ha fiori molto grandi e moderatamente profumati, con un diametro che raggiunge i 10 centimetri. Il colore dei suoi petali è un rosso scuro caldo e dalle tinte vellutate che è stato definito rosso ribes cardinale. I fiori maturi hanno una forma piena e con un'alta concentrazione di petali, il cui numero può variare da 26 a 40. I suoi steli possono essere solitari o raggruppati in grappoli. Essendo un fiore che resiste a lungo anche quando viene reciso, la Ingrid Bergman è molto apprezzata dai giardinieri e dai fioristi.

Gli arbusti sono eretti, raggiungono un'altezza tra i 60 e i 100 centimetri e una larghezza tra i 60 e i 65 centimetri. Il fogliame verde scuro medio è semi-lucido e spesso vigoroso. La cultivar è resistente al calore, alla pioggia e durante le stagioni invernali fino a temperature pari a -30 °C. È inoltre molto resistente alle malattie. La Ingrid Bergman può anche essere coltivata nei vasi.

La cultivar ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l'Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society (1993), la Golden Rose di L'Aia (1987) e le medaglie d'oro alle competizioni di rose a Belfast (1985), Copenaghen (1986) e Madrid (1986), confermando le sue buone qualità e la sua tolleranza ai diversi climi.

Infine, è stata selezionata come "World Favorite Rose" nel 2000 dalla World Federation of Rose Societies ed è elencata nella loro Rose Hall of Fame.

martedì 7 dicembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: AUDREY HEPBURN

Seppure Audrey Hepburn sia un'attrice conosciutissima in tutto il mondo, e quindi anche in Italia, la rosa a lei dedicata è praticamente sconosciuta.

E' stata creata nel 1992 da un ibridatore americano di nome Jerry F. Twomey ed è una rosa ibrido di tè di colore rosa chiaro, che fiorisce durante tutta la stagione. I fiori sono medio grandi, il profumo è fruttato. Immagino sia praticamente introvabile in Europa.



lunedì 6 dicembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: CLAUDIA CARDINALE

Claudia Cardinale è stata definita l'attrice italiana più importante emersa negli anni sessanta ed è stata l'unica a conseguire una notorietà internazionale paragonabile a quella di Sophia Loren o di Gina Lollobrigida, entrambe facenti parte della precedente generazione di attrici negli anni cinquanta. La stampa internazionale l'ha spesso definita la donna più bella del mondo durante quel decennio.

A Claudia è stata dedicata nel 1997 la rosa omonima, creata dall'ibridatore francese Dominique Massad che collabora con i Roseraies Pierre Guillot, importantissimi in quanto furono i primi creatori di una rosa Ibrido di Tè (la rosa "La France" del 1867).

Claudia Cardinale è una rosa cespuglio moderno che fa parte della collezione "Generosa" di Guillot.

I suoi petali interni sono spesso scanalati, disposti in quarti, di color giallo ambra profondo che sfuma piacevolmente al giallo pallido dei petali esterni. Il fogliame di questa rosa è satinato, verde medio e resistente alle malattie. La rosa Claudia Cardinale emana un profumo potente e raffinato.

La rosa è naturalmente in vendita, e si può anche ordinare direttamente ai Roseraies Guillot (questa è la stagione della radice nuda).



lunedì 29 novembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: SOPHIA LOREN

La rosa per la Sofia nazionale è stata creata dall'ibridatore tedesco Mathias Tantau Jr. nel 1967.

E' un Ibrido di Tè dal grande fiore rosso, elegante e raffinato, doppio, a coppa, composto da 33 petali deliziosamente profumati; è ideale per il reciso. Cresce fino a 90-100 cm in altezza.

E' un rosaio che si trova ancora in commercio, ma in pochi vivai. 

Le rose di quegli anni sono spesso state surclassate dalle produzioni successive, e solo alcune sono diventate famose e entrate nella storia, come ad esempio la rosa "Gioia".

mercoledì 24 novembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: MONICA BELLUCCI

Chi legge il mio blog da un po' ormai dovrebbe sapere che non sono una grande amante delle rose Ibridi di Tè, preferendo le rose botaniche o comunque quelle con corolla semplice o semidoppia.

"Monica Bellucci", naturalmente dedicato alla bellissima modella-attrice umbra, è un rosaio creato nel 2010 da Meilland. La prima impressione che dà il fiore è di voluttuosità, opulenza, non poteva esserci rosa più adatta a questa attrice.

 Le corolle così ricche hanno petali rosso carminio con il rovescio chiaro, bianco-giallastro. Fiorisce per tutta la stagione, con delle fioriture eccezionali (vedi la foto…). Il fiore è molto profumato (un profumo che viene definito un misto di anice, pepe, chiodi di garofano). La pianta è molto sana. Anzi la consiglio vivamente ai fan delle “solite” ibridi di Tè. 

Piccola pecca: è facile all'oidio.

martedì 23 novembre 2021

LE ROSE DELLE ATTRICI: MARILYN MONROE

Forse è l'attrice che in tutto il firmamento delle stelle di Hollywood degli anni Sessanta (e non furono poche quelle a meritare il titolo di "mitica") più è rimasta nell'immaginario di tutti noi, in quanto ripresa tuttora nell'iconografia popolare.

Alla bellissima Marilyn, al secolo Norma Jean, ha dedicato una rosa l'ibridatore Tom Carruth nel 2002.

Si tratta di un ibrido di Tè color albicocca, spesso sfumato, con una fragranza di intensità media di tè e agrumi. E' una tipica ibrido di tè in quanto fiorisce solitaria su uno stelo, non a mazzi come le rose floribunda. Può giungere ad una altezza di 2 metri, e si trova tuttora in commercio.

lunedì 22 novembre 2021

LE PROPRIETA' TERAPEUTICHE DELLE ROSE

Come molti altri fiori, anche la rosa vanta proprietà terapeutiche. Per tale motivo, nell’Europa medievale si coltivavano come piante officinali. Già gli antichi Romani avevano scoperto che la rosa era un valido aiuto contro il mal di denti. E grazie ai legionari romani si diffusero oltralpe, fin nelle regioni nordiche, non soltanto le rose, bensì anche il relativo sapere.

Alla fine del secolo VIII, Carlo Magno contribuì in misura determinante all’introduzione della rosa negli orti officinali imperiali e conventuali. In una delle sue famose ordinanze sulle proprietà terriere consigliava infatti la coltivazione delle rose e in particolare della Rosa gallica, impiegata in soluzioni per gargarismi nonché per bagni in caso di ferite che stentavano a guarire o di infiammazioni agli occhi. 

Molti conosceranno il famoso medico arabo Avicenna, vissuto nel decimo secolo. È grazie a lui se oggi possiamo apprezzare l’acqua di rose per tonificare in modo naturale la nostra pelle. Lui, però, usava i petali anche per preparare una confettura terapeutica da usare quando nell’espettorato c’erano tracce di sangue. Probabilmente tutto ciò era reso possibile grazie alla presenza di tannini.


Oggi i petali di rosa sono conosciuti dalla medicina ayurvedica come ottimo rimedio rinfrescante. Questi preziosi fiori aiutano anche a depurare l’organismo, rinforzare il sistema immunitario e quello respiratorio. Non a caso, un infuso preparato con una manciata di petali di rosa può essere d’aiuto in caso di influenza e raffreddore. Il rimedio è anche un valido ricostituente.

Secondo quanto riportato sull’Iranian Journal of Basic Medical Sciences, i petali della rosa, varietà Damascena, svolgono un effetto ipnotico-simile. Le rose sembrano avere un effetto affine al diazepam, un farmaco usato per ridurre la tensione muscolare e l’ansia. I flavonoidi in essi contenuti stimolano il rilassamento e il sonno profondo.

Sulle mucose e sulla pelle i petali di rosa hanno un effetto contraente e così leniscono le infiammazioni. Anche l’acqua di rose lenisce le infiammazioni: tramite i gargarismi nella bocca e in gola e con l’applicazione esterna sulla pelle del viso. Le ablazioni con infuso di petali di rose danno ottimi risultati contro le mucose vaginali infiammate. Nell’aromaterapia energetica si raccomanda di respirare gli effluvi dell’olio di rose di Damasco per guarire lesioni e ritrovare fiducia nella vita. Elaborata sotto forma di preparati cosmetici, aumenta l’amore verso sé stessi e fa fiorire la bellezza individuale.

IMPIEGO PER IL CUORE E ALTRO
Tonico per il cuore
Da 1 a 5 gocce di olio di rose di Damasco in 100 ml di olio di Jojoba. Agitare bene la bottiglia. La mattina e la sera prima di andare a letto spalmare sulla zona del cuore e sulle narici.

Tisana
Versare 200 ml di acqua bollente su 1 o 2 grammi di petali di rosa e lasciare coperto in infusione per 8 minuti, bere una tazza da 3 a 5 volte al giorno. 
Con l’aggiunta di zucchero candito, un pizzico di cannella e vaniglia, questa tisana riscalda il cuore e genera una sensazione gradevole nel ventre. L’infusione pura può inoltre essere impiegata per fare gargarismi o lavande della pelle e delle mucose.

venerdì 19 novembre 2021

LE ROSE SENZA SPINE DEL SIG. DAVIDSON

Harvey Davidson, californiano, un appassionato coltivatore di rose e ibridatore, purtroppo deceduto nel 2012, per lungo tempo nei suoi esperimenti di ibridazione ha cercato di ottenere varietà di rose sempre più robuste e più resistenti alle malattie. 

Per caso, Davidson ha scoperto come ottenere le rose senza spine. La sua prima rosa senza spine fu battezzata Smooth Sailing. 

Smooth Sailing era una rosa color crema-albicocca molto rifiorente, e nel suo patrimonio genetico era contenuto l'importante gene che inibisce la crescita delle spine. Da questa progenitrice Davidson, con incroci e re-incroci, ha prodotto numerose rose senza spine, che ha riunito nel gruppo chiamato "Smooth Touch Roses", cioè rose dal tocco delicato.

Tutte le rose senza spine Smooth Touch® di Davidson sono prive di spine al 95-100%. Alcune spine possono apparire alla base di alcuni rami; tuttavia, man mano che il cespuglio di rose cresce, il gene senza spine entra in azione e il resto del cespuglio di rose sarà quindi privo di spine. Le rose Smooth Touch sono perfette per il taglio e sono meravigliose per le fioriture ripetute. 

Come coltivarle: in genere, sono necessarie da cinque a otto ore di esposizione al sole per prestazioni ottimali, ma tollerano una minore esposizione al sole con un numero inferiore di fioriture. Il loro fogliame è di un verde intenso, che esalta piacevolmente i fiori. Le rose Smooth Touch vanno trattate come i normali cespugli di rose che hanno le spine.

Qui sotto, alcune Smooth Touch Roses (in ordine: Smooth Buttercup, Smooth Lady, Smooth Melody, Smooth Velvet)




venerdì 12 novembre 2021

CONSIGLIO SU ROSA GIALLA

 La cara signora Lidia mi ha contattato per un piccolo consiglio. Ha deciso di ripulire un piccolo quadrato di giardino dagli arbusti, ormai vecchi, che c'erano, e di dedicarlo alle rose.

Non vorrebbe però investire troppo, in termini di denaro, per attuare questo suo desiderio. La sua passione sono le rose gialle, ma le apprezza tutte.

Posso raccontare a Lidia le mie prime esperienze.

Agli inizi del mio viaggio all'interno del mondo delle rose, non sapevo bene come orientarmi, non avevo ancora le idee chiare sulla differenza tra vivai normali e i vivai specializzati in rose. Quindi, per iniziare a creare il roseto nel mio giardino, mi rivolsi alla grande distribuzione, in poche parole acquistai i primi cespugli in un supermercato. 

Ancora oggi posso dire che questa, per iniziare, non è una cattiva mossa. Si trovano buone rose a prezzi ridicoli, naturalmente sono da piantare subito in quanto le radici sono semplicemente avvolte da uno strato di segatura umida. Ma le rose in sé non sono "robaccia", sono semplicemente rose uscite sul mercato diversi anni fa, di solito negli anni Sessanta e Settanta, e il cui brevetto è di conseguenza scaduto, quindi chiunque le può moltiplicare senza incorrere nella legge.

Tra gli acquisti effettuati al supermercato, vi parlo della rosa gialla Buccaneer (H.C. Swim, 1952), la quale si è rivelata una vera sorpresa in positivo.

L'acquistai perchè l'immagine mostrava appunto una rosa gialla, sperando che corrispondesse alla realtà, (non sarebbe stata la prima volta che una rosa risulta di un colore diverso da quello dichiarato nella confezione o nel cartellino...)

Non ha avuto difficoltà ad attecchire, durante l'anno fiorisce abbastanza presto, e ancora in questo momento in cui sto scrivendo - novembre 2021 - è in piena fioritura (vedi foto). Anche in autunno i suoi fiori sono belli e non "sciupati" come capita a molte rose in novembre, inoltre sono profumati! Tipico profumo di rosa tea con una punta di nasturzio. Il colore è un bel giallo intenso, dal tono compatto, che non schiarisce col tempo.

Ne sono rimasta soddisfatta e posso consigliarla alla signora Lidia.

lunedì 8 novembre 2021

L'IBRIDATORE ITALIANO MARC ALBERICI

RIPROPONGO UN ARTICOLO CHE HO PUBBLICATO IN APRILE 2019, PERCHE' SECONDO ME E' IMPORTANTISSIMO VALORIZZARE LE ECCELLENZE ITALIANE

Tra le rose acquistate la scorsa primavera, una in particolare mi piace, sia perchè è molto profumata (ha un profumo speziato, non il solito profumo di rosa tea), sia perchè è variegata e ha la corolla semplice, proprio due delle caratteristiche che preferisco nelle rose.

L'ibridatore è italiano, e anche questo è un punto che ha contato nella scelta di questa rosa. 



Ma mai avrei pensato che sarei arrivata a conoscere PERSONALMENTE l'ibridatore, Marc Alberici, di Piacenza.

A me sembra una cosa particolarmente entusiasmante, perchè considero gli ibridatori dei geni, dei manipolatori (in senso assolutamente buono) della natura. 
Mi si dice che occorre anche tanta fortuna... sarà, comunque Marc Alberici ha sia le capacità, le conoscenze, l'esperienza l'intuito necessari, e la fortuna per creare delle rose che nulla hanno da invidiare ai più famosi Barni, Meilland o Guillot, tanto per rimanere nei confini di Italia e Francia.

La conoscenza è avvenuta grazie ad un social (se ne parla tanto male di questi social... ma a volte qualcosa di positivo portano!),
Avevo iniziato a seguirlo su Instagram, e lui ha commentato la mia foto di questa rosa (Souvenir de Gilleneuve), dicendo che era lui stesso l'ibridatore. Io ho risposto che lo sapevo... e abbiamo iniziato a parlare. E stiamo continuando tuttora.

Intanto voglio presentare altre sue creazioni:

questa prima ha ancora solo una sigla, ALB21213, ma trovo che risponda in pieno ai miei gusti:



Alphonsine Rose Plessis


Angel Eyes


Cardinale Alberoni


Cassandra


Colle Oppio


Generation Bataclan


I have a dream


Johanna Villeneuve


Sara


Umberto Saudelli


Vertigo

sabato 30 ottobre 2021

L'IBRIDATORE WARREN MILLINGTON

 (tutte le foto sono prese dal sito https://www.helpmefind.com/roses/)

Warren Millington, australiano, è stato definito il più geniale ibridatore di rose della sua generazione.

Quando iniziò la sua attività di ibridatore, si rese conto che gli ibridatori suoi connazionali si erano un po' "fossilizzati" nelle proprie produzioni.

Millington si propose di intraprendere una nuova strada: introdurre rose antiche reincrociate con le moderne.

Durante tutti gli anni della sua attività, ha notato che il pubblico è di solito più interessato alla forma e alla dimensione del fiore, dimenticandosi la cosa più importante, per la quale le rose vengono coltivate: il profumo. Millington crede sì che la rosa debba essere attraente sia allo stadio di bocciolo sia quando è completamente aperta, ma ciò che gli importa maggiormente è il profumo (è riuscito a creare fragranze inedite nelle sue rose).

Durante gli ultimi anni, ha introdotto nei suoi programmi di ibridazione delle specie asiatiche, come mezzo per donare vigore e soprattutto resistenza alle malattie fungine (malattie da sempre molto diffuse nelle cultivar europee).

Le specie da lui ibridate e attualmente in commercio sono circa 400. 

Purtroppo la sua produzione è disponibile, in Europa, solo presso un vivaista belga, Daniel Schmitz (trovate il suo sito a questo indirizzo http://www.lesrosesdedaniel.be/).

Di seguito, solo alcune rose, già in commercio, della sua numerosissima produzione.










martedì 26 ottobre 2021

CINORRODI, ACHENI, E COME FAR NASCERE UNA ROSA DAL SEME

Ho già trattato ampiamente questo argomento in passato, ma su richiesta di Alice mi ripeterò volentieri.

È iniziato l’autunno, le giornate si stanno inesorabilmente accorciando, ma il tempo può permetterci ancora qualche giro in bicicletta o una passeggiata a piedi.

Ai miei aspiranti “rose-lovers” svelo come gettarsi nella piú inimmaginabile delle esperienze: far nascere una rosa dal seme.

A questo punto il vostro stupore sarà salito alle stelle. Normale se vi chiedete: perchè, le rose fanno i semi? Non li ho mai visti…

Ebbene sí, le rose fanno i semi, e si chiamano achéni. Infatti, come per tutte le piante, pure le rose nascono dai semi, anche se i normali metodi di riproduzione commerciali sono la talea e l’innesto.

Se, quando una rosa è sfiorita, la si lascia sulla pianta, un po’ alla volta il fiore si secca, perde tutti i petali, e l’ovario del fiore inizia ad ingrossare. Lí dentro si vanno formando i semi. L’ovario diventa una bacca (chiamata cinòrrodo) che, una volta matura, sará rossa, arancione o bruna, a seconda della specie.

Quello che vi suggerisco è di raccogliere, nelle vostre uscite in bici o a piedi, i cinorrodi che trovate sulle rose (nei giardini di amici, nei giardini pubblici, lungo strade di campagna…). I cinorrodi possono avere diverse forme: sferica, a fiaschetto, allungata, oppure possono sembrare piccolissime palline rosse o arancioni.

In questa stagione sono sicuramente maturi, perció vedremo insieme come far nascere le rose dai semi contenuti nei cinorrodi che porterete a casa.

In botanica, il cinorrodo viene considerato un “falso frutto”, in quanto i veri frutti sono gli acheni.

Io procedo così: trovatevi uno spazio su cui poter lavorare, un tavolo ad esempio, e copritelo con un foglio di carta da giornale per poter poi pulire tutto più in fretta. Munitevi di un paio di cesoie.

Prendete i cinorrodi che avete raccolto e apriteli pian piano con le cesoie. Tenete presente che la quantità di acheni può variare da cinorrodo a cinorrodo: alcuni ne hanno 1 solo, altri diverse decine.

Io procedo tagliando il cinorrodo proprio a metà: probabilmente un achenio o due ne risulteranno rovinati, questi li potete buttare. Ora dovete staccare tutti gli acheni dalla polpa del cinorrodo, aiutatevi pure con la punta delle cesoie. Gli acheni dovrebbero essere molto chiari e scurire all’aria. A volte ci possono essere acheni che sporgevano dal cinorrodo, in alto, e questi saranno già scuri.

Gli acheni “buoni” sono molto duri perché legnosi. Se vi risultano degli acheni morbidi (provate a stringerli tra due unghie) potete già eliminarli, perché non maturi.

All’interno dello stesso cinorrodo possono esserci acheni ben formati (li vedete nelle foto) e altri più piccoli, perché non sviluppati. Questi ultimi sono inutili.

Una volta aperti tutti i cinorrodi e staccati gli acheni (attenzione a non lasciare nemmeno un pezzettino di polpa di cinorrodo attaccata ai semi) possiamo passare a lavarli. Mentre li laviamo possiamo fare anche una prima prova sull’eventuale “bontà” dei semi, anche se non è una prova definitiva.

In una bacinella o comunque un contenitore aggiungete all’acqua un po’ di bicarbonato o di varechina, e immergete gli acheni. Questo lavaggio serve a evitare che si formino muffe e batteri sulla superficie dei semi. Possiamo poi fare una prima cernita, in quanto, secondo una regola generale, i semi che galleggiano non sono fecondi e si possono buttare (anche se non è una regola valida al 100%; quindi chi vuole può tenerli anche tutti).

Lasciate asciugare gli acheni all’aria, magari sopra un asciugamano.


Preparate intanto un contenitore da frigor, alto al massimo 5-6 cm.; per la grandezza dovrete giudicare voi, dal numero degli acheni che avete ricavato. Se avete dei contenitori piccoli ne potrete usare anche diversi. Gli acheni dovranno stare leggermente separati gli uni dagli altri, sopra uno strato di scottex umido (umido e non bagnato, 2-3 fogli circa – vedi la foto).

E li dovrete mettere in frigorifero. Questa operazione si chiama “vernalizzazione”. Perchè dobbiamo sottoporre gli acheni alla vernalizzazione?

Perchè sulla loro superficie, così dura e legnosa, è presente una proteina che non permette agli acheni di schiudersi quando si trovano a temperatura ambiente; questa proteina si “scioglie” solo facendo trascorrere ai semi un periodo in frigorifero superiore alle tre settimane. Se si è fortunati, dopo tre settimane potrete anche vedere spuntare una “codina” bianchiccia dai vostri semi, ma solo i più precoci si muoveranno così presto. In media occorrono 4-8 settimane perchè gli acheni germoglino, e a volte anche di più.

Può capitare che durante la permanenza in frigorifero, sopra alla carta umida, attorno ai semi un po’ di muffa si formi ugualmente, nel qual caso potete tranquillamente lavare di nuovo i semi e poi risistemarli in frigorifero.

Passate almeno tre settimane dal posizionamento in frigorifero, potete iniziare a controllare, ogni due-tre giorni, i vostri acheni, in cerca di una "codina" che poi sarà la prima radichetta della vostra nuova rosa. Nella foto i miei acheni germogliati mostrano tracce di terriccio perchè invece della carta scottex io ora uso bustine di plastica ripiene di terriccio

umido. Il metodo del contenitore con la carta scottex ha però il vantaggio di permettere un immediato riconoscimento degli acheni germinati.

Procuratevi nel frattempo dei bicchierini - in plastica o cartone biodegradabile - per caffè. Fate due-tre buchi sul fondo (per quelli in plastica potete usare un chiodino arroventato).

Riempiteli di terriccio umido (umido, non bagnato). Se possibile, non usate il terriccio che si trova nella grande distribuzione (supermercati) a costi irrisori: di solito è robaccia,  e le piante ne risentono. Il terriccio migliore è quello di marca VIGOR PLANT, per travasi. Si puó acquistare online ma ci sono anche rivenditori in tutta Italia, su internet trovate tutte le info del caso.

Con una matita, usando la parte senza punta, fate un buco profondo circa 2 cm. nel terriccio, lasciate cadere l'achenio germinato, possibilmente con la radichetta verso il basso, e ricoprite con un po' di terriccio. 

Ora la cosa migliore sarebbe di mettere i vostri vasetti in una serra fuori, ma riscaldata. Occorre usare una stufetta elettrica collegata ad un termostato impostato sui 13°C circa. Anche questo tipo di termostato si può acquistare online. Io tengo le serre sul mio balcone, dove sono un po' riparate ma comunque all'esterno.

Un anno ho provato a tenere i vasetti in casa, in una stanza non troppo riscaldata, però ho avuto una percentuale molto alta di decessi tra le piantine. Dal chè ho dedotto che la cosa migliore è che prendano la luce diretta del sole dentro ad una serra esterna.

Ogni tanto controllate l'umidità del terriccio nei vasetti, se occorre bagnate con uno spruzzino.

Le piantine cresceranno in fretta e in aprile faranno già il primo fiore. E' la vostra rosa, unica e irripetibile: siatene orgogliosi!