venerdì 26 aprile 2019

COSA STA FIORENDO

La stagione non è delle più calde, se vogliamo possiamo definirla volubile, con picchi di 25 gradi quando c'è il sole e non tira vento, per arrivare anche sotto i 10°c di notte.
Quando poi è nuvoloso o addirittura tira vento, è proprio piuttosto freddino anche di giorno.

Vedo pertanto che le rose sono molto lente, e anche in ritardo rispetto allo scorso anno. Alcune hanno dei boccioli piccolissimi, appena spuntati, altre hanno dei boccioli "maturi" ma che non si decidono ad aprire.

Per ora ho avuto il piacere di fotografare queste rose fiorite:






Rosa rampicante "Cocktail" (Meilland, 1957), è su un lato dell'arco. Profumo speziato.













Rosa muscosa "James Mitchell" (Verdier, 1861). E' ancora in bocciolo ma così si vede bene la muscosità. Il "muschio" sa di resina












Rosa noisette "Crepuscule" (Dubreuil, 1904). Ha un profumo non molto forte ma dolce.


 Rosa Tea "Madame Antoine Mari" (Antoine Mari, 1890)



Rosa botanica "Pendulina" conosciuta anche come "Rosa Alpina".

venerdì 19 aprile 2019

UN INCANTEVOLE PORTE APERTE AL VIVAIO VIVAVERDE

Sabato 13 e domenica 14 aprile si è svolto il tradizionale "Porte Aperte" al Vivaio Vivaverde di Zello (Imola), di proprietà della bravissima Monica Cavina.
Non potevo mancare a questo appuntamento, anche se avevo già degli impegni sia per il sabato pomeriggio sia per tutta la giornata della domenica.

Sono riuscita ad andare la mattina di sabato, all'apertura.

Bisogna sapere che nei mesi "morti" in cui non si lavora in giardino, cioè quelli invernali, io ho comunque in mente le rose perchè penso a come modificare il mio giardino e pianifico di conseguenza i nuovi acquisti. E anche dove acquistare le nuove piante.

Quindi sono arrivata al vivaio Vivaverde con le idee già ben chiare, e ho acquistato:
- Rose de Rescht (Portland, non ne avevo)
- Crepuscule (Noisette, anche di questa varietà non ne ho mai avute. La metterò in un arco)
- Souvenir d'Adolphe Turc (polyantha).


Poi, nonostante il tempo non troppo bello, mi sono dedicata ad un piccolo "safari fotografico" nonostante le rose già in fiore non fossero molte. Eccole qua.
Maiden Blush, alba (James Booth, 1816)Soddisfatta degli acquisti, Monica ha accettato di fare un selfie con me e con la simpaticissima mascotte Bob.










Joseph's Coat, rampicante floribunda, (Armstrong-Swim, 1963)


















Candlelight, ibrido di tea (Swim & Christensen, 1982) 


Mary Ann, floribunda (Evers Tantau, 2004)






Polarstern, ibrido di tea (Tantau, 1982)












Geschenk von Fabio, ibrido di rugosa (2009)















Augusta Louise, ibrido di tea (Evers, 1999)








Best Impression, ibrido di tea (Evers, 2004)

















Comtessa, arbusto moderno, (Tantau, 2006
)















Sanguinea, cinese (prima del 1820)


lunedì 15 aprile 2019

SINGOLARITA' - 4

LA ROSA "FILO SPINATO"



Rosa sericea pteracantha:
proveniente dalla Cina, la sua introduzione in Europa viene datata intorno al 1890.
E' una rosa botanica, coltivata ed amata per la bellezza delle grandi spine rosse, quando sono giovani, e traslucide. 
Per ricavarne l'effetto migliore, in giardino va tenuta in controluce, in modo che il sole illumini le spine
al tramonto.

Il colore dei fiori è bianco, senza profumo, le foglie sono piccole, verde chiaro, simili alle felci portate su rami di forma un po' spigolosa. 
Bella colorazione gialla in autunno, quando produce anche dei piccoli cinorrodi.

Una curiosità botanica per due motivi: alcuni dei suoi fiori bianchi sono composti da soli 4 petali e le sue spine nei rami giovani spiccano come ali traslucide, color rubino. ‘Pteracantha’ significa infatti “spine a forma di ali”.
Viene chiamata anche la rosa "filo spinato".

E' disponibile in commercio, io l'ho vista al vivaio Vivaverde di Zello vicino a Imola (BO).



mercoledì 10 aprile 2019

SINGOLARITA' - 3

DUE ROSE TRAVESTITE DA GAROFANO

Chi conosce anche solo un po' le rose, sa che esistono tante forme e varietà sia di petali che di corolle.
Oggi vi presento due rose (le posseggo entrambe) il cui fiore è simile ad un garofano: si tratta della Rosa Rugosa Fimbriata e della Rosa Rugosa Pink Grootendorst.

Introdotta nel 1891, la rosa rugosa ‘Fimbriata‘ è conosciuta anche con il nome di ‘Dianthiflora‘ per i suoi fiori simili a garofani (dianthus). Può formare un arbusto che può superare i 2 m di altezza, i rami sono molto ricchi di aculei, caratteristica comune alle rugose. Si dimostra una buona rifiorente, i suoi fiori all’apertura mostrano tonalità di rosa perlaceo che svanisce nel bianco con il tempo, leggero ma ben presente un gradevole profumo.




La ‘Pink Grootendorst‘, introdotta nel 1923 è una mutazione di ‘F. J. Grootendorst‘, rugosa a fiore rosso. Anche in questo caso i petali mostrano la caratteristica sfrangiatura simile alla ‘Fimbriata‘ ma sono più numerosi e il profumo è appena percettibile, di color rosa con sfumature corallo all’apertura. Rifiorente e rustica può raggiungere l’altezza di quasi 2 m.


lunedì 8 aprile 2019

SINGOLARITA' - 2

Ho già avuto modo di parlare della singolarità di alcune rose centifolie che hanno sviluppato la muscosità, cioè quel rivestimento, un “tomento” si dice in botanichese, che interessa alcune parti della rosa.
Questo tomento può avere una consistenza morbida, come una fitta peluria, o un po’ rigida come setole, è leggermente “appiccicoso”, ed emana al tatto un piacevole odore di muschio.


Questi nella foto, ad esempio, sono boccioli ricoperte di "muschio" della rosa William Lobb, creata nel 1855 dall'ibridatore francese Jean Laffay.
La mia unica rosa muscosa è la James Mitchell, che è fiorita la scorsa primavera per la prima volta (solitamente le rose muscosa hanno un'unica fioritura annuale).

   

Ecco la mia rosa James Mitchell quando è fiorita la scorsa primavera.

Tutto questo, però, per introdurre una "falsa" rosa muscosa. 
In molti cataloghi la potete trovare ancora collocata tra le centifolie muscose, in realtà non lo è, la sua giusta denominazione è "rosa centifolia cristata" (anch'essa comunque uno "sport", cioè una mutazione della "rosa centifolia").

Si tratta di Chapeau de Napoleon, e il falso muschio è dato in realtà dai lunghi filamenti sui sepali, simili a creste.
La leggenda racconta che questa rosa fu trovata in una fessura di un muro di un convento in Svizzera nel 1820 (poco oltre i giorni di gloria di Napoleone), ma la somiglianza tra i boccioli muscosi e il cappello tricorno dell'Imperatore e' innegabile. 


venerdì 5 aprile 2019

HO CONOSCIUTO UN VERO IBRIDATORE!

Tra le rose acquistate la scorsa primavera, una in particolare mi piace, sia perchè è molto profumata (ha un profumo speziato, non il solito profumo di rosa tea), sia perchè è variegata e ha la corolla semplice, proprio due delle caratteristiche che preferisco nelle rose.
L'ibridatore è italiano, e anche questo è un punto che ha contato nella scelta di questa rosa. 



Ma mai avrei pensato che sarei arrivata a conoscere PERSONALMENTE l'ibridatore, Marc Alberici, di Piacenza.

A me sembra una cosa particolarmente entusiasmante, perchè considero gli ibridatori dei geni, dei manipolatori (in senso assolutamente buono) della natura. 
Mi si dice che occorre anche tanta fortuna... sarà, comunque Marc Alberici ha sia le capacità, le conoscenze, l'esperienza l'intuito necessari, e la fortuna per creare delle rose che nulla hanno da invidiare ai più famosi Barni, Meilland o Guillot, tanto per rimanere nei confini di Italia e Francia.

La conoscenza è avvenuta grazie ad un social (se ne parla tanto male di questi social... ma a volte qualcosa di positivo portano!),
Avevo iniziato a seguirlo su Instagram, e lui ha commentato la mia foto di questa rosa (Souvenir de Gilleneuve), dicendo che era lui stesso l'ibridatore. Io ho risposto che lo sapevo... e abbiamo iniziato a parlare. E stiamo continuando tuttora.

Mi ha promesso che sarà presente il 26 maggio, giorno del "battesimo" della rosa che porterà il mio nome presso Vittori Vivai.

Intanto voglio presentare altre sue creazioni:

questa prima ha ancora solo una sigla, ALB21213, ma trovo che risponda in pieno ai miei gusti:



Alphonsine Rose Plessis


Angel Eyes


Cardinale Alberoni


Cassandra


Colle Oppio


Generation Bataclan


I have a dream


Johanna Villeneuve


Sara


Umberto Saudelli


Vertigo

mercoledì 3 aprile 2019

SINGOLARITA' - 1

Nell'attesa che comincino a fiorire le rose, voglio condividere alcune informazioni su certe rose che mi hanno colpito, o perchè hanno delle particolarità che le rendono uniche, o anche solo per il loro aspetto piuttosto bizzarro. 

Non sono tanto "dotta" da sapere queste cose di mio; le ho trovate nel tempo, sfogliando cataloghi online, e soprattutto visitando il grandissimo database mondiale delle rose Helpmefind (http://www.helpmefind.com/rose/plants.php), sito non utile: di più, per chi ha bisogno di identificare e trovare rose di qualsiasi varietà.

La prima rosa che presento mi ha colpito per l'aspetto originale, non tanto perchè sia bella (diciamo che "può" piacere, ma io non sarei tentata di comprarla).

Si chiama ART NOUVEAU



e più che di una rosa, secondo me ha l'aria di una margherita o di una gerbera.
Sulla relativa pagina di Helpmefind ho trovato le seguenti notizie:

ibridata nel 2009 dall'inglese Peter J. James, si tratta di una floribunda senza profumo o con profumo molto leggero, con un numero di petali da 9 a 16, che fiorisce a ondate per tutta la stagione, in piccoli mazzetti. Può raggiungere un'altezza da 60 a 75 cm., è quindi adatta ad essere coltivata per bordure o in vaso. E' rustica e molto resistente alle malattie.
Indubbiamente ha un aspetto particolare, che le deriva da uno dei genitori (Roger Lambelin, ibrido rifiorente del 1890, foto sotto). L'altro genitore è sconosciuto.