giovedì 26 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: "CREPUSCULE"

"Crepuscule, che significa crepuscolo, cioè quella luce incerta del tramonto, è un nome che si adatta perfettamente a questa rosa, in quanto ha tutti i colori del tramonto.
I boccioli, di un fine color pesca, sono raccolti in piccoli mazzi di 3 o 5, e si aprono in corolle larghe di color giallo albicocca.
I petali, setosi con il retro un po' più scuro, nel giro esterno spesso sono striati di rosso. Durante la stagione il colore del fiore può cambiare, più scuro a fine estate e ai primi freddi, più chiaro col caldo. Molto rifiorente, quasi a fioritura continua.
Quanto al profumo, si può dire che è "instabile", per alcuni è leggero o quasi nullo, mentre per altri è molto forte.

La forma della pianta è quella di un piccolo rampicante, o un cespuglio che richiede supporto. Produce fusti lunghi con poche spine, molto ben arcuati, snelli e slanciati.
Il fogliame è lucido e scuro, da giovane presenta invece una colorazione rosso-rame. Può raggiungere i 3,75 m. di altezza.

"Crepuscule" è un nome molto azzeccato per questa rosa non solo per via del colore.
Fu introdotta sul mercato nel 1904, dal vivaio Dubreil, proprio quando il periodo d'oro delle rose tea-noisette stava finendo, per lasciare il passo alle nuove rose rampicanti Wichurana e Multiflora. Forse questo è il motivo per cui non è mai stata una rosa molto popolare, e il fatto che oggi venga descritta come una rosa bisognosa di particolari cure non aiuta certo la sua diffusione.
Il l'ho acquistata questa primavera in quanto stavo cercando una rampicante per terminare un arco. Da una parte ho "Cocktail", rampicante di Meilland, diffusissima. Dall'altra ho provato, negli anni passati, altre due rose, che però non si sono dimostrate all'altezza, nel senso letterale del termine. 
Crepuscule mi è stata consigliata dalla vivaista Monica Cavina del vivaio Vivaverde di Zello (Bo). Finora mi ha molto soddisfatto, si è dimostrata molto rifiorente e soprattutto molto sana, e affatto bisognosa di cure particolari.

(foto: a sinistra "Cocktail", a destra e in alto "Crepuscule")

martedì 24 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: "LADY EMMA HAMILTON"

Lady Emma Hamilton fu, storicamente, l'amante dell'Ammiraglio Horace Nelson, il famoso personaggio che sconfisse Napoleone nella battaglia di Trafalgar.

La signora in questione ebbe una vita piuttosto avventurosa. Nata in una famiglia povera, fu battezzata con il nome Emily. Appena ragazzina, andò a Londra per lavorare come domestica. Tuttavia la sua bellezza la salvò da una vita di mere pulizie. Presto diventò l'amante di due aristocratici ed ebbe un figlio da uno dei due.
L'artista George Romney divenne ossessionato da Emma, ed è grazie a lui che conosciamo il suo aspetto, perchè la dipinse in numerose tele.

Nel 1786 uno dei suoi amanti, Greville, avendo deciso di sposare una donna ricca, spedì Emma a Napoli perchè diventasse l'amante di suo zio, sir William Hamilton, ambasciatore inglese nella capitale del Regno partenopeo.
Lady Hamilton divenne intima amica di Maria Carolina d'Austria, moglie di Ferdinando IV di Borbone. In qualità di moglie dell'ambasciatore britannico, diede il benvenuto a Horatio Nelson, il celebre ammiraglio britannico. Presto tra loro nacque l'amore, e sembra che la loro relazione sia stata tollerata, e persino incoraggiata, dall'anziano William, il quale non manifestava altro che ammirazione e rispetto per Nelson, e viceversa.

La rosa "Lady Emma Hamilton" è una rosa inglese, introdotta da David Austin nel 2005 proprio per celebrare il duecentesimo anniversario della Battaglia di Trafalgar. Viene da chiedersi: perchè questa rosa è stata chiamata "Lady Emma" e non "Trafalgar", come poteva essere più logico?
Esiste un vecchio ibrido di tea "Trafalgar", non più reperibile in commercio, ma forse "Lady Emma" conferisce un alone più romantico.

Come colei di cui porta il nome, questa rosa è molto bella, di un colore molto particolare, tra l'arancio-mandarino e il giallo-arancio.

I boccioli possono avere tracce di rosso, e si aprono a formare la caratteristica corolla globulare delle rose inglesi. Inizialmente sono di un ricco arancio mandarino con il centro giallo solare, poi con il tempo la corolla si allenta, i petali esterni sbiadiscono in un pallido rosa-albicocca con il centro oro-pesca. Tenete presente, però, che tutte queste caratteristiche variano considerevolmente a seconda delle condizioni esterne, quando è più caldo i colori sono più intensi, mentre sbiadiscono nel freddo e nell'umidità.
Nel catalogo di David Austin, il profumo, forte, viene descritto come "fruttato, con accenni di pera, uva e agrumi. E' un piacere annusarla anche solo per risalire a tutti questi profumi!
La fioritura è ripetuta per tutta l'estate.

La pianta non è molto grande, alta al massimo 90 cm., e cespugliosa.
Anche le foglie hanno un colore particolare, verde scuro-bronzato, grazie al quale i fiori risaltano ancora di più. 
Ha una buona resistenza alle malattie.

martedì 17 settembre 2019

BUDS! (che in inglese significa "boccioli")

Avete mai notato quanto differiscono tra loro i boccioli delle diverse varietà di rose?

Li preferite allungati o rotondeggianti?

Dal secolo scorso (intendo il Novecento), con l'exploit degli ibridi di tè, deriva l'idea che la forma affusolata del bocciolo racchiuda in sé l’archetipo dell’eleganza.

Per fortuna questa mentalità è quasi superata, i rosomani o comunque gli estimatori delle rose, e chiunque voglia delle belle rose nel proprio giardino, può rivolgersi a delle nuove forme che non sono più quelle scleratizzate degli ibridi di tè.




Ecco alcuni boccioli fotografati stamattina nel mio giardino.












Questo è il bocciolo della ibrido di tea "Topazio Bicolor" (F.lli Ingegnolli, 1938). Notate la tipica forma molto allungata. La pagina di riferimento di questa rosa è http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-9.html















Bocciolo della ibrido di tea "Princesse de Monaco" (Meilland, 1982). La pagina di riferimento all'interno del blog è http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-11.html
















Bocciolo di Rosa Rugosa (botanica). La sua pagina di riferimento è http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-52.html















Grandiflora "Twilight Zone" di Carruth (2009). Altre foto alla pagina http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-15.html



















Bocciolo di "Monica Belluci" (ibrido di tea di Meilland, 2011) http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-16.html
















Ibrido di tea "Alliance" (Meilland, 1985). http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-17.html
















Floribunda "Spot Light" di Barni (2011). La sua pagina all'indirizzo http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-42.html



















Floribunda "Airbrush" (Kordes and Sons, 2002). Per la sua pagina clic su http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-25.html















Rosa inglese "Wollerton Old Hall" (D. Austin, 2010). Per la sua pagina di riferimento http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-50.html










lunedì 16 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: "REINE VICTORIA"

La rosa di oggi, "Reine Victoria", è una Bourbon introdotta nel 1872 nel vivaio lionese di Joseph Schwartz.


Questo vivaista introdusse circa sessanta nuove rose durante la sua breve vita (morì infatti a soli 39 anni), tra le più conosciute si annoverano appunto "Reine Victoria" e "Mme Alfred Carrière" (foto sotto a sinistra).

"Reine Victoria" è una rosa eccezionale, con fiori  che si aprono in una particolare forma globulare. Oggigiorno vediamo forse forme simili in alcune delle rose di David Austin come "The Alnwick Rose".
"Reine Victoria"  ha uno sport, molto più coltivato, "Madame Pierre Oger", una rosa con la stessa forma sferica (foto sotto a destra).

I suoi piccoli mazzi di boccioli rosa brillante appaiono presto in primavera, e si aprono a formare i particolari, piccoli globi. Questi fiori non apprezzano il tempo umido, infatti spesso si "impallano", (cioè non si aprono) in condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli.

Il profumo è dolce, molto sofisticato. Rifiorisce a ondate.
E' una rosa vigorosa che può raggiungere i due metri di altezza.
Anche la sua vegetazione è attraente, le foglie sono sottili con una vena centrale. 

Ho letto che è suscettibile sia allo oidio che alla ticchiolatura, ma da due anni che la coltivo, non ne  ho visto traccia. Forse ne soffre in climi più freddi e umidi e non da noi.

venerdì 13 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: FERDINAND PICHARD

Tra le rose variegate che coltivo, non molte in verità, ho osservato che ogni varietà è particolare a modo suo. 
I colori variano dal pallido al brillante, le strisce possono essere strette o più larghe, ma il bello è che ogni fiore differisce dai suoi vicini.
Oggi parlerò della variegata ibrido perpetuo "Ferdinand Pichard".

Fu introdotta molto tardi sulla scena delle ibridi perpetue, solo nel 1921. Infatti le ibridi perpetue furono molto di moda durante l'età vittoriana, coltivate soprattutto tra il 1840 e i primi anni del novecento.
Di solito si tratta di incroci tra rose galliche, Portland e Bourbon, e nel momento del loro massimo fulgore ne furono introdotte sul mercato circa quattromila varietà. La maggior parte di queste sono andate perdute e dimenticate, soprattutto con l'avvento delle ibridi di tè.

"Ferdinand Pichard" fu introdotta da Rémi Tanne di Rouen, una delle otto rose che immise sul mercato.
I genitori "Ferdinand Pichard" non sono noti, si può anche ipotizzare che sia stata un ritrovamento casuale, oppure creata altrove e venduta al sig. Rémi.

I fiori sono portati singolarmente o in piccoli mazzi. I boccioli mostrano solo un accenno di variegatura. Quando si aprono, i fiori hanno corolla semplice o semidoppia, di media grandezza. La loro forma è a coppa, e hanno bisogno di sole e calore per aprirsi completamente.
I colori sono rosa chiaro con strisce, spruzzi e puntini cremisi. Il profumo è intenso, di rosa antica. Posso dire che uno solo di loro mi riempie il giardino di profumo.

La prima fioritura è sempre la migliore, poi ne ha una seconda, di minore entità, in autunno. 
Viene considerata una delle più sane tra le rose antiche.
Cresce in fretta, si allarga e si alza molto, quindi di solito viene considerata una rampicante.

mercoledì 11 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: "QUEEN ELIZABETH"

La rosa che vi presento oggi è l'ibrido di tea "Queen Elizabeth". 
Nonostante sia dedicata alla Regina di Gran Bretagna, questa rosa non è stata prodotta da un ibridatore britannico, ma dallo statunitense Walter Lammerts, che durante la sua carriera ha creato moltissime rose ibridi di tea e grandiflora.
La classe Grandiflora ebbe proprio origine con questa rosa. Le rose Grandiflora presentano una combinazione dei caratteri delle ibridi di tea e delle floribunda, e naturalmente devono avere fiori grandi.

La "Queen Elizabeth" fu introdotta nel 1954 in onore dell'incoronazione della Regina Elisabetta avvenuta nel 1952.
E' una rosa diffusissima, praticamente si trova in ogni giardino tradizionale (magari l'avete anche senza saperlo).


Quando fiorisce, forma grandi mazzi eleganti di boccioli rosa, appuntiti, ma occasionalmente si possono trovare anche singoli boccioli su steli piuttosto lunghi. Pertanto è anche una buona rosa da taglio.

Quando i boccioli si aprono, i petali centrali formano una coppa profonda, mentre quelli esterni ricadono all'indietro, più chiari, creando un gradevole contrasto di toni anche con gli stami gialli centrali.
Il profumo non è forte ma dolce e leggero. Fiorisce durante tutta la stagione.
Crea un cespuglio piuttosto stretto ma che può raggiungere anche i 2,5 m. di altezza, tanto che a volte può essere trattata come una piccola rampicante e fatta crescere contro un muro. Esiste anche uno sport rampicante, ma è troppo vigorosa tanto che i rami risultano troppo rigidi e difficili da piegare.
Esistono altri due sport, uno bianco e uno giallo.

Può soffrire di ruggine verso la fine della stagione, perciò attenzione a fare in tempo i dovuti trattamenti.

"Queen Elizabeth" ha ricevuto una marea di premi da quando fu introdotta nel 1954, incluso il premio per la "Rosa dell'Anno" 1979.
Se non l'avete già nel vostro giardino, potreste prenderla in considerazione.

LA ROSA DEL GIORNO: SOPHIE'S PERPETUAL

Il nome "Sophie's Perpetual" probabilmente è il nome che fu dato a una rosa più antica, la cui identità era andata perduta.
Si pensa che questa rosa risalga a prima del 1928. 

Il nome fu dato dal grande (ma semisconosciuto) coltivatore di rose Humphrey Brooke negli anni '60 in onore della nonna di sua moglie Sophie Petronova Šuvalov Benckendorff. Chi era Sophie? 

Era la moglie del Conte Alexander von Benckendorff, l'ultimo ambasciatore imperiale russo in Gran Bretagna, che rimase in Gran Bretagna dal 1903 fino alla sua morte nel 1917. È stato uno dei primi morti per la grande epidemia di influenza Spagnola. Sophie creò, in particolare, un fondo per i prigionieri di guerra russi (I Guerra Mondiale), avendo sentito parlare delle condizioni spaventose in cui erano tenuti.

Dopo la morte di suo marito, Sophie si trasferì nel piccolo villaggio di Claydon nel Suffolk, vivendo in un casale tradizionale, "Lime Kiln". Prende il nome dai forni vicini dove il gesso locale veniva bruciato ad alte temperature, diventando calce per la produzione di malta e concime. 
Questo casale, pur essendo molto bello, dovette rappresentare un grande cambiamento dal palazzo russo dove era nata e vissuta da bambina. Sophie era un'appassionata giardiniera che creò un giardino formale intorno alla casa, dove ha piantò la rosa ora conosciuta come "Sophie's Perpetual". Sophie morì nel 1928, quindi la sua rosa era chiaramente in coltivazione prima di quella data.

"Sophie's Perpetual" è una rosa molto attraente che merita di essere conosciuta e apprezzata di più presso il grande pubblico. 
Produce mazzi di boccioli rosa scuro che si aprono in deliziose fioriture semi doppie. I petali esterni rosa più scuri circondano i petali più chiari che a loro volta vezzeggiano la corona dorata centrale. Questa rosa fiorisce continuamente, da qui il suo nome "perpetual". Il profumo è forte e delizioso.
Il suo fogliame è sano lucido, manca di spine, un tratto distintivo della sua origine cinese. Crea un grande arbusto con un'altezza fino a 2,5 m. 

Si crede ora che "Sophie's Perpetual" sia la rosa "Dresda China". 
Humphry Brooke nel 1974 scrisse così nel "The Rose Bulletin" della Royal National Rose Society:

"Nel 1924 Sophie, la Contessa Benckendorff, la nonna di mia moglie e la creatrice del nostro giardino a Lime Kiln, Claydon, nel Suffolk, piantò sei esemplari di una rosa prodotte dal vivaio "Paul" con il nome Dresden China. Quattro esemplari ancora sopravvivono in pieno vigore, tre sono saliti a 20 piedi contro la casa. Queste rose sono di solito in fiore prima o poco prima del 1 maggio e continuano fino alle gelate".

Questo il link alla mia pagina dedicata a "Sophie's Perpetual": http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-10.html.

martedì 10 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: HANABI

Ho deciso che da oggi, quando avrò tempo pubblicherò un post relativo ad una singola rosa (possibilmente tra quelle che coltivo), con un po' di approfondimento sulle sue caratteristiche.

La rosa di cui ho scelto di parlare oggi è "HANABI". 

Come la maggior parte delle rose, anche Hanabi è stata battezzata con diversi nomi, probabilmente per meglio soddisfare i diversi mercati mondiali a cui è destinata.

Hanabi infatti, in giapponese, significa "fuochi d'artificio", ed è il nome con cui è conosciuta anche qui in Italia.

Negli Stati Uniti invece si chiama "Fourth of July", cioè "4 luglio", il giorno dell'indipendenza degli USA.
Si chiama anche "Crazy for you", "pazzo per te", il nome con cui è conosciuta nel resto d'Europa.


Questa rosa è stata creata nel 1999 dal prolifico ibridatore statunitense Tom Carruth, uno dei miei ibridatori preferiti.
La "madre" di Hanabi è "Roller Coaster" (sempre di Tom Carruth), una rosa miniatura rampicante, che nei fiori assomiglia molto alla figlia (foto a destra).

Il padre (cioè la rosa che ha fornito il polline) è "Altissimo", rampicante di Delbard del 1966 (foto a sinistra).

Hanabi è una piccola rampicante molto attraente. Fiorisce per tutta l'estate, creando dei grappoli di fiori dalla corolla semidoppia, mai uno uguale all'altro, non molto grandi. Il centro (stami e pistilli) è giallo, i petali attorno sono rosso puro variegato di bianco che può anche sfumare al rosa, dando origine e combinazioni brillanti e vivaci, ma mai stridenti.
 Il profumo è forte, fruttato.

I rami sono piuttosto rigidi, può raggiungere i tre metri di altezza e i due di larghezza.
Non avendo molto posto, io purtroppo la poto abbastanza i febbraio, così che non cresca troppo.

E' molto resistente alle malattie fungine, una qualità da non sottovalutare.
La pagina dedicata alla mia Hanabi è al seguente link: http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-53.html.

martedì 3 settembre 2019

ANCORA SULLE ROSE INGLESI

Sentite un po' quanto sono presuntuosa oggi.
Mi permetterò di criticare nientepopodimeno che il grande David Austin, l'inventore delle rose inglesi, e del quale ho già parlato ampiamente nel post http://valentinaelesuerose.blogspot.com/2018/04/david-austin-e-le-rose-inglesi.html.

Prima però vi elenco tutte le mie rose inglesi con il link alla relativa pagina a loro dedicata nel mio blog:

- BOSCOBEL  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-21.html
- HARLOW CARR  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-27.html
- BENJAMIN BRITTEN  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-33.html
- WOLLERTON OLD HALL  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-50.html
- LADY EMMA HAMILTON  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-51.html
- MOLINEUX  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-65.html
- EGLANTYNE  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-67_7.html
- BROTHER CADFAEL  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-68.html
- SUMMER SONG  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-69.html
- THOMAS A BECKET  http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-70.html

Sfogliando il web, ho trovato sul sito http://www.rosemania.it/ un'intervista al sig. Austin (che è morto, circa un anno fa).

Riporto alcune parti.

Capita spesso di leggere sui forum italiani dedicati che le Rose Inglesi, a causa del clima italiano particolarmente caldo, interrompono la fioritura in estate ed hanno un comportamento eccessivamente vigoroso. In futuro proporrà rose inglesi particolarmente indicate al clima mediterraneo?

Le Rose Inglesi hanno molte più varietà di quelle a cui siamo abituati a pensare. Molte varietà sono particolarmente adatte ai climi mediterranei. Vorremmo suggerire: Sophy’s Rose, Molineux, Evelyn, Tamora, Lady Emma Hamilton, Monferrato, Grace, Mary Rose, Winchester Cathedral, William Shakespeare 2000, Alan Titchmarsh, The Alnwick Rose, Christopher Marlowe.

Molte delle varietà più vigorose potrebbero richiedere una potatura estiva per dare il meglio di se nei climi caldi come in Italia. Questo incoraggia il ripetersi della fioritura più velocemente e impedisce alle rose di crescere troppo. E’ sufficiente tagliare i nuovi rami fioriferi dell’anno dopo ogni fioritura di circa due terzi.

Fin qui nulla da dire, anzi trovo molto utile il consiglio di una piccola potatura estiva per stimolare la rifioritura.

Tra le varietà da lui elencate e consigliate per il nostro clima, come avete visto dall'elenco io posseggo Molineux e Lady Emma Hamilton.  Non posso dire nulla delle altre rose elencate perchè non ne ho conoscenza diretta.

Ora vi riporto il mio giudizio su ognuna delle mie rose inglesi.

BOSCOBEL
è una novità di questa primavera e l'ho voluta acquistare sia per il colore che per il profumo, di mirra misto a biancospino, pera, mandorla e sambuco (io sinceramente non riesco a discernere tutti questi diversi aromi, però sento che il suo profumo non è quello tipico delle rose antiche).
Non ho nulla da segnalare su di lei, per quanto ho potuto constatare in questa prima estate, ha dimostrato di non avere particolari difficoltà nel nostro clima.



HARLOW CARR
la migliore tra tutte le rose inglesi che posseggo. Si sviluppa molto in altezza, fiorisce con continuità, i fiori sono sempre molto belli (a volte le altre mie inglesi producono fiori con meno petali quando è molto caldo). Il fogliame è sempre verde e sano. Mai un segno di sofferenza. Insomma, sembra fatta per il nostro clima.







BENJAMIN BRITTEN
l'ho scelta per il suo particolare colore, rosso vivo con una punta di giallo al centro. 
L'ho acquistata nel 2018 e l'avevo dapprima sistemata in vaso. Il primo anno non ha brillato, così lo scorso febbraio l'ho messa in terra, ed è rinata. La pianta è molto cresciuta, anche se non si è dimostrata generosissima nella quantità di fiori. Nessuna sofferenza per il caldo.




WOLLERTON OLD HALL
La seconda novità di questa primavera, anche questa l'ho scelta per il profumo (puramente di mirra), che non mi ha deluso. Poi mi sono innamorata anche del suo delicatissimo profumo.
La pianta si è subito "trovata bene" nel mio giardino; si è sviluppata molto in altezza e ha prodotto fiori con continuità, anche se non in grande quantità (ma teniamo presente che è il suo primo anno). Nessuna sofferenza per il nostro clima estivo.



LADY EMMA HAMILTON
che David Austin consiglia per il nostro clima.
Con lei ho incontrato diversi ostacoli, nel senso che la posseggo dal 2016, e ho visto sempre una fioritura scarsa e a volte anche stentata.
La pianta sembrava in continua sofferenza. L'ho anche spostata dalla terraferma al vaso, tanto ho visto che non si sviluppa molto. Finalmente quest'anno l'ho trovata un po' meglio, per lo meno la pianta ha sviluppato una bella forma, e ultimamente ha prodotto più fiori del solito. Ma continuo ad avere l'impressione che soffra il caldo.




MOLINEUX
Secondo la mia esperienza, Molineux (consigliata da David Austin) non ha particolari difficoltà, cioè sopporta bene il nostro clima e fiorisce con continuità durante tutta l'estate. Produce sempre dei fiori belli e completi (cioè più o meno sempre con lo stesso numero di petali). Anche la sua vegetazione non va incontro a particolari difficoltà.






EGLANTYNE
ecco un'altra pianta che ho trovato particolarmente delicata. La posseggo dal 2017; all'inizio era in vaso poi lo scorso febbraio l'ho spostata in terra. E' una delle mie piante di rose che questa estate, dopo la prima fioritura (quella della mia Eglantyne è comunque sempre molto scarsa) ha perduto tante foglie. Ora si è un po' ripresa e sta producendo un pochino più di fiori. Io la sconsiglio per il nostro clima.
Cosa però da lodare: il suo profumo, fortissimo, di rosa antica, inebriante.


BROTHER CADFAEL
anche questa rosa la posseggo dal 2017 e non si è mai dimostrata un campione di sviluppo o fioritura. Sul web ne avevo trovato questa descrizione: Si presenta come un vigoroso arbusto dalla crescita rapida e, nei nostri climi temperati, dallo sviluppo talvolta pronunciato. Di fioritura eccezionale, il diametro dei fiori è uno dei maggiori fra le rose inglesi, può soffrire il grande caldo che ne limita la rifiorenza.
Sul "vigoroso" non posso dire nulla in quanto non l'ho mai vista particolarmente sofferente, tutta via non cresce granchè, e nemmeno è da segnalare per la quantità di fiori, che non sono assolutamente più grandi delle altre mie rose inglesi.



SUMMER SONG
Tra tutte le rose inglesi che ho, questa è quella che si è dimostrata più "disastrosa" di tutte. 
La possiedo dal 2017, non si è mai segnalata per una abbondante fioritura, lo scorso febbraio l'ho trasferita in terra perchè pensavo che le sue difficoltà derivassero dall'essere in vaso... e questa primavera, dopo la prima fioritura, ha perso quasi tutte le foglie e molte cime dei rami si sono seccate. Insomma, un disastro. La stessa cosa, però, ha fatto un'altra rosa ARANCIONE (che però è un ibrido di tea). Io attribuisco la cosa al fatto che nel mese di maggio è piovuto quasi sempre...




THOMAS A BECKET
Tra le inglesi che coltivo, trovo che Thomas à Becket non abbia nessuna difficoltà nel nostro clima. Fiorisce quasi in continuazione, la pianta è sempre bella e sana. Si sviluppa con rami abbastanza lunghi che le danno sempre un aspetto un po' "spettinato".





Dopo questo escursus sulle mie rose inglesi, volevo però ritornare all'intervista a David Austin, nella quale ho letto una cosa che mi è dispiaciuta molto. La riporto.

Da esperto di rose quale è di certo conoscerà i grandi ibridatori italiani del secolo scorso, Aicardi, Cazzaniga, Mansuino, Barni, Fineschi, Bonfiglioli, Giacomasso… Tra le loro rose ce ne è qualcuna che ha particolarmente apprezzato?

Non conosco gli ibridatori che ha menzionato e dubito che molte delle loro rose siano più disponibili in Gran Bretagna. Forse il clima è troppo duro per loro.
Una volta ho trascorso uno splendido week-end con il Dottor Fineschi, se è la persona a cui si riferiva. Lui aveva una delle più belle collezioni di Rose Antiche del paese e non era solo una persona molto piacevole, ma era estremamente dotto sulla storia delle rose. Non so, comunque se lui ibridi rose.
L’unica eccezione è la Variegata di Bologna, ibridata da Bonfiglioli nel 1909. E’ una bellissima rosa striata, forse una delle più belle rose striate. Ha anche una buona crescita.

Il grande David Austin ignorava del tutto i nostri (ben pochi in verità) ibridatori...!!!