La Rosa Baron Girod De l'Ain (ibrido perpetuo, Reverchon, 1897) evoca, con il suo nome, l'insolito processo di proliferazione di baroni e baronesse in Francia al tempo di napoleone.Reverchon, il coltivatore della bellissima Rosa Baron Girod De l'Ain, vive proprio nel momento storico in cui Napoleone decreta l'ereditarietà dei titoli nobiliari per i membri della stessa famiglia.
Per chi è abituato al sistema inglese in cui il titolo di Barone può essere assunto da uno solo membro alla volta, tale proliferazione di baroni e baronesse è davvero disorientante. Per un francese no.
Così Reverchon gioca con un nome molto conosciuto che appartiene al suo immaginario, essere nobili è di moda e molte famiglie come i Girod de l'Ain sono incredibilmente popolari. Non è dato sapere con certezza se avesse anche un contatto personale con i Girod de l'Ain né quale membro della famiglia avesse in mente Reverchon.
Non sappiamo chi potesse frequentare Reverchon ma fra i membri della famiglia Girod de l'Ain ci sembrano particolarmente interessanti: Baron Louise Gaspard Aimedée (1781-1847) che a soli ventinove anni entra nel consiglio di Stato di Napoleone nominato dallo stesso imperatore, o Baron Felix Jaean (1789- 1874) uno dei generali di napoleone e originale imprenditore con un allevamento di pecore merino. O lo storico delle vicende dell'esercito Baron Maurice nato nel 1854? O l'amante dei giardini e forse il più probabile André Marie Edouard (1819-1906) pecora nera della famiglia?Chissà a chi si è ispirato questo coltivatore francese.
Questa rosa, la ritroviamo anche in una delle collezioni più importanti di rose storiche: il giardino di Sissinghurst (Kent, Inghilterra).
La Rosa Baron Girod De l'Ain cattura l'immaginazione, il sogno romantico di Vita Sackville, ideatrice libera ed immaginaria di giardini. Vita ama la particolare forma e colore dei petali di questa rosa, soprattutto vive il sogno vittoriano delle rose a fioritura continua.
Le ibridi perpetue arrivano infatti in inghilterra e Francia intorno alla fine degli anni 30', nel 1837-38, diventano presto popolari, sono molto in voga, e la gente fa a gara per introdurre la nuove varietà nel proprio giardino. Un fatto di moda e di gusto. Il loro più grande contributo alla famiglia delle rose è la grandissima resistenza al freddo invernale.Nel tempo però l'interesse per queste rose svanisce, per arrivare ad oggi con le sole 50 varietà disponibili in commercio. E forse è così bello e di fascino ritrovare una Rosa Baron Girod De l'Ain in un giardino di oggi proprio per il tocco romantico inusuale e la unicità del fiore.
(dal sito http://www.museoroseantiche.it/index.php/storia-delle-rose/258-rosa-baron-girod-de-l-ain).
Nel mio giardino c'è, e occupa il n. 54. Le foto sono mie.
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