
Invece, ho scoperto, come si suol dire, l'acqua calda: un motivo c'è, ed è strettamente utilitaristico, altro che romanticismo!
Il fatto è che le rose si ammalano delle stesse malattie delle viti, ma si ammalano prima: rappresentano quindi un campanello di allarme, in seguito al quale i contadini possono correre ai ripari, e trattare i vitigni in tempo per non perdere il raccolto.
Tra le varie patologie che la rosa può segnalare, ci sono l'oidio, la muffa grigia o botrite, il marciume radicale lanoso e il tumore radicale batterico. Tra i parassiti: gli acari (ragnetto rosso e giallo) e la metcalfa.
Oggi, con il mutare delle tecniche agrarie e di allevamento della vite, la messa a dimora delle rose nei vigneti è soltanto l'avanzare di un'antica tradizione. Anzi, oggi i vignaioli più esperti sanno che le cause dell'oidio sono molteplici e spesso differenti per la rosa e la vite... tuttavia il mio augurio è che i moderni contadini continuino a tramandare questa usanza colorando le campagne come gentili, romantici giardini.
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