venerdì 13 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: FERDINAND PICHARD

Tra le rose variegate che coltivo, non molte in verità, ho osservato che ogni varietà è particolare a modo suo. 
I colori variano dal pallido al brillante, le strisce possono essere strette o più larghe, ma il bello è che ogni fiore differisce dai suoi vicini.
Oggi parlerò della variegata ibrido perpetuo "Ferdinand Pichard".

Fu introdotta molto tardi sulla scena delle ibridi perpetue, solo nel 1921. Infatti le ibridi perpetue furono molto di moda durante l'età vittoriana, coltivate soprattutto tra il 1840 e i primi anni del novecento.
Di solito si tratta di incroci tra rose galliche, Portland e Bourbon, e nel momento del loro massimo fulgore ne furono introdotte sul mercato circa quattromila varietà. La maggior parte di queste sono andate perdute e dimenticate, soprattutto con l'avvento delle ibridi di tè.

"Ferdinand Pichard" fu introdotta da Rémi Tanne di Rouen, una delle otto rose che immise sul mercato.
I genitori "Ferdinand Pichard" non sono noti, si può anche ipotizzare che sia stata un ritrovamento casuale, oppure creata altrove e venduta al sig. Rémi.

I fiori sono portati singolarmente o in piccoli mazzi. I boccioli mostrano solo un accenno di variegatura. Quando si aprono, i fiori hanno corolla semplice o semidoppia, di media grandezza. La loro forma è a coppa, e hanno bisogno di sole e calore per aprirsi completamente.
I colori sono rosa chiaro con strisce, spruzzi e puntini cremisi. Il profumo è intenso, di rosa antica. Posso dire che uno solo di loro mi riempie il giardino di profumo.

La prima fioritura è sempre la migliore, poi ne ha una seconda, di minore entità, in autunno. 
Viene considerata una delle più sane tra le rose antiche.
Cresce in fretta, si allarga e si alza molto, quindi di solito viene considerata una rampicante.

mercoledì 11 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: "QUEEN ELIZABETH"

La rosa che vi presento oggi è l'ibrido di tea "Queen Elizabeth". 
Nonostante sia dedicata alla Regina di Gran Bretagna, questa rosa non è stata prodotta da un ibridatore britannico, ma dallo statunitense Walter Lammerts, che durante la sua carriera ha creato moltissime rose ibridi di tea e grandiflora.
La classe Grandiflora ebbe proprio origine con questa rosa. Le rose Grandiflora presentano una combinazione dei caratteri delle ibridi di tea e delle floribunda, e naturalmente devono avere fiori grandi.

La "Queen Elizabeth" fu introdotta nel 1954 in onore dell'incoronazione della Regina Elisabetta avvenuta nel 1952.
E' una rosa diffusissima, praticamente si trova in ogni giardino tradizionale (magari l'avete anche senza saperlo).


Quando fiorisce, forma grandi mazzi eleganti di boccioli rosa, appuntiti, ma occasionalmente si possono trovare anche singoli boccioli su steli piuttosto lunghi. Pertanto è anche una buona rosa da taglio.

Quando i boccioli si aprono, i petali centrali formano una coppa profonda, mentre quelli esterni ricadono all'indietro, più chiari, creando un gradevole contrasto di toni anche con gli stami gialli centrali.
Il profumo non è forte ma dolce e leggero. Fiorisce durante tutta la stagione.
Crea un cespuglio piuttosto stretto ma che può raggiungere anche i 2,5 m. di altezza, tanto che a volte può essere trattata come una piccola rampicante e fatta crescere contro un muro. Esiste anche uno sport rampicante, ma è troppo vigorosa tanto che i rami risultano troppo rigidi e difficili da piegare.
Esistono altri due sport, uno bianco e uno giallo.

Può soffrire di ruggine verso la fine della stagione, perciò attenzione a fare in tempo i dovuti trattamenti.

"Queen Elizabeth" ha ricevuto una marea di premi da quando fu introdotta nel 1954, incluso il premio per la "Rosa dell'Anno" 1979.
Se non l'avete già nel vostro giardino, potreste prenderla in considerazione.

LA ROSA DEL GIORNO: SOPHIE'S PERPETUAL

Il nome "Sophie's Perpetual" probabilmente è il nome che fu dato a una rosa più antica, la cui identità era andata perduta.
Si pensa che questa rosa risalga a prima del 1928. 

Il nome fu dato dal grande (ma semisconosciuto) coltivatore di rose Humphrey Brooke negli anni '60 in onore della nonna di sua moglie Sophie Petronova Šuvalov Benckendorff. Chi era Sophie? 

Era la moglie del Conte Alexander von Benckendorff, l'ultimo ambasciatore imperiale russo in Gran Bretagna, che rimase in Gran Bretagna dal 1903 fino alla sua morte nel 1917. È stato uno dei primi morti per la grande epidemia di influenza Spagnola. Sophie creò, in particolare, un fondo per i prigionieri di guerra russi (I Guerra Mondiale), avendo sentito parlare delle condizioni spaventose in cui erano tenuti.

Dopo la morte di suo marito, Sophie si trasferì nel piccolo villaggio di Claydon nel Suffolk, vivendo in un casale tradizionale, "Lime Kiln". Prende il nome dai forni vicini dove il gesso locale veniva bruciato ad alte temperature, diventando calce per la produzione di malta e concime. 
Questo casale, pur essendo molto bello, dovette rappresentare un grande cambiamento dal palazzo russo dove era nata e vissuta da bambina. Sophie era un'appassionata giardiniera che creò un giardino formale intorno alla casa, dove ha piantò la rosa ora conosciuta come "Sophie's Perpetual". Sophie morì nel 1928, quindi la sua rosa era chiaramente in coltivazione prima di quella data.

"Sophie's Perpetual" è una rosa molto attraente che merita di essere conosciuta e apprezzata di più presso il grande pubblico. 
Produce mazzi di boccioli rosa scuro che si aprono in deliziose fioriture semi doppie. I petali esterni rosa più scuri circondano i petali più chiari che a loro volta vezzeggiano la corona dorata centrale. Questa rosa fiorisce continuamente, da qui il suo nome "perpetual". Il profumo è forte e delizioso.
Il suo fogliame è sano lucido, manca di spine, un tratto distintivo della sua origine cinese. Crea un grande arbusto con un'altezza fino a 2,5 m. 

Si crede ora che "Sophie's Perpetual" sia la rosa "Dresda China". 
Humphry Brooke nel 1974 scrisse così nel "The Rose Bulletin" della Royal National Rose Society:

"Nel 1924 Sophie, la Contessa Benckendorff, la nonna di mia moglie e la creatrice del nostro giardino a Lime Kiln, Claydon, nel Suffolk, piantò sei esemplari di una rosa prodotte dal vivaio "Paul" con il nome Dresden China. Quattro esemplari ancora sopravvivono in pieno vigore, tre sono saliti a 20 piedi contro la casa. Queste rose sono di solito in fiore prima o poco prima del 1 maggio e continuano fino alle gelate".

Questo il link alla mia pagina dedicata a "Sophie's Perpetual": http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-10.html.

martedì 10 settembre 2019

LA ROSA DEL GIORNO: HANABI

Ho deciso che da oggi, quando avrò tempo pubblicherò un post relativo ad una singola rosa (possibilmente tra quelle che coltivo), con un po' di approfondimento sulle sue caratteristiche.

La rosa di cui ho scelto di parlare oggi è "HANABI". 

Come la maggior parte delle rose, anche Hanabi è stata battezzata con diversi nomi, probabilmente per meglio soddisfare i diversi mercati mondiali a cui è destinata.

Hanabi infatti, in giapponese, significa "fuochi d'artificio", ed è il nome con cui è conosciuta anche qui in Italia.

Negli Stati Uniti invece si chiama "Fourth of July", cioè "4 luglio", il giorno dell'indipendenza degli USA.
Si chiama anche "Crazy for you", "pazzo per te", il nome con cui è conosciuta nel resto d'Europa.


Questa rosa è stata creata nel 1999 dal prolifico ibridatore statunitense Tom Carruth, uno dei miei ibridatori preferiti.
La "madre" di Hanabi è "Roller Coaster" (sempre di Tom Carruth), una rosa miniatura rampicante, che nei fiori assomiglia molto alla figlia (foto a destra).

Il padre (cioè la rosa che ha fornito il polline) è "Altissimo", rampicante di Delbard del 1966 (foto a sinistra).

Hanabi è una piccola rampicante molto attraente. Fiorisce per tutta l'estate, creando dei grappoli di fiori dalla corolla semidoppia, mai uno uguale all'altro, non molto grandi. Il centro (stami e pistilli) è giallo, i petali attorno sono rosso puro variegato di bianco che può anche sfumare al rosa, dando origine e combinazioni brillanti e vivaci, ma mai stridenti.
 Il profumo è forte, fruttato.

I rami sono piuttosto rigidi, può raggiungere i tre metri di altezza e i due di larghezza.
Non avendo molto posto, io purtroppo la poto abbastanza i febbraio, così che non cresca troppo.

E' molto resistente alle malattie fungine, una qualità da non sottovalutare.
La pagina dedicata alla mia Hanabi è al seguente link: http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-53.html.